La Supercoppa italiana in Cina ‘non s’ha da fare’

Juventus e Lazio si giocano in Cina il trofeo tra la squadra Campione d’Italia e quella vincitrice della Coppa Italia, in questo caso la finalista. Il fischio d’inizio è fissato per le 20, le 14 ore italiane, diretta su Rai1. Non c’è proprio più ‘religione’, verrebbe da dire, guardando al matrimonio in corso tra Italia e Cina sul campo calcistico. Ma si sa, per gli interessi economici si è pronti a tutto, finanche a rinunciare alla passione per il proprio sport. A Shanghai è infatti già tutto pronto, rimane ‘solo’ il ‘piccolo’ dettaglio del campo da gioco.

Il problema emerso nelle ultime ore, per il quale protestano le due società, sono proprio le disastrose condizioni nelle quali versa il manto erboso dello Shanghai Stadium. Secondo quanto riporta il Corriere, la Lega Calcio ha avuto un acceso diverbio con la società cinese che organizza la partita, la Uvs. I cinesi sono irremovibili: il terreno non si tocca, neanche dagli addetti italiani appositamente inviati. Sempre il Corriere spiega che i cinesi non si fidano della manodopera italiana, e hanno paura che peggiori solamente la situazione. Sono risultate inutili finora tanto le numerose richieste di sistemazione da parte della Lega Calcio quanto le lamentale di Lazio e Juventus.

Lo spettacolo della Supercoppa è dunque messo a repentaglio, perché ovviamente a nessuno andrà di rischiare di slogarsi una caviglia o di rimetterci un ginocchio. Ci sono molti impegni più importanti in vista, come il Campionato; poi ci sono i nuovi acquisti da preservare e, per la Lazio, anche i preliminari di Champions League. Ma le lamentele, probabilmente fanno anche parte del ‘gioco’.

Per le società è infatti un compromesso da accettare. E in fin dei conti anche volentieri. È la quinta volta negli ultimi sette anni che la Supercoppa italiana si gioca all’estero, la quarta in Cina. Dietro questa scelta, non casuale, comandano questioni di marketing, come l’apertura di nuovi Store juventini in Asia, l’appeal internazionale per le squadre, la popolarità di Juventus e Lazio sui social network cinesi e, soprattutto, di soldi. Sono infatti le società organizzatrici a offrire vitto e alloggio eccetera. A tutto questo si aggiungono i proventi dei diritti Tv. Si va in Cina quindi per risparmiare. E per guadagnare.

Sarà dunque prima di tutto una festa per gli spettatori: 160 Paesi collegati con numeri di telespettatori da ‘capogiro’, secondo la Lega Calcio, con trasmissione in diretta in Cina da parte di due emittenti. Ma soprattutto, viste le circostanze, una festa anche per le tasche di giocatori e società, a prescindere dal risultato. Un evento che rischia anche di esser rovinato o rimandato a causa del tifone Soudelor, che si dirige minaccioso verso la Cina. MeteoWeb prevede piogge torrenziali e venti fino a 40 chilometri orari. Chissà, magari anche questo è un segnale che questo matrimonio tra Italia e Cina, proprio ‘non s’ha da fare’.

Immagine concessa da shutterstock

 
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