La bolla immobiliare cinese sarà la prossima a scoppiare?

Il mercato immobiliare cinese ha avuto una notevole espansione negli ultimi anni, ma la sua crescita non è parallela alla domanda. Se la situazione raggiungerà un punto di crisi, le conseguenze saranno gravi per l’economia cinese e per il mondo economico.

La bolla immobiliare cinese colpisce principalmente i beni immobiliari residenziali. Ha raggiunto l’espansione più rapida tra il 2005 e il 2009 quando il prezzo medio di un’abitazione si sono triplicati a causa delle politiche governative che incoraggiavano l’acquisto di beni immobili con prestiti bancari a basso tasso di interesse. Questa politica è iniziata nel 2003 con Wen Jiabao.

Dal 2008 le stime posizionano i beni immobili a oltre il 60 per cento dei beni patrimoniali, paragonato al 20 per cento dei depositi bancari.

Una ragione per questa espansione è che in Cina il sistema sociale pensionistico e sanitario non sono così avanzati come nei Paesi più sviluppati e la gente si sente sicura acquistando beni immobiliari. Gli uomini che cercano moglie pensano che le loro possibilità siano maggiori se hanno un bene immobiliare. In Cina la maggior parte delle persone considerano il possesso di una casa una necessità e non un lusso.

Questa bolla ha continuato a crescere, un fenomeno simile a quello degli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei come l’Irlanda, la Grecia e la Spagna e ha portato alla costruzione di oltre 64 milioni di nuovi appartamenti. A causa degli eccessi di capacità in molti settori industriali, come quello chimico, metallurgico, tessile e calzaturiero, sono state create delle aree aziendali dedicate ai beni immobiliari, aspettandosi entrate maggiori rispetto a quelle delle relative aziende.

Prima di lasciare la carica, l’ex premier Wen Jiabao ha dato il via a una campagna iniziata ad aprile del 2010 per controllare il rapido sviluppo del mercato immobiliare, ponendo limiti più stretti ai prestiti per l’acquisto di casa. Ad ogni modo gli acquirenti non sono stati scoraggiati e dopo marzo 2010 i prezzi dei beni immobiliari hanno continuato ad aumentare.

Dato che ci sono segni di ripresa per l’economia cinese e le altre opzioni di investimento sono poco vantaggiose, molte persone considerano ancora i beni immobiliari come un possibile investimento alternativo per preservare i loro patrimoni. Dal 2008 le stime posizionano i beni immobili a oltre il 60 per cento dei beni patrimoniali, paragonato al 20 per cento dei depositi bancari.

Comunque la bolla immobiliare non è limitata alla Cina. Nouriel Roubini, presidente del Roubini global Economics ha avvertito che «segni di schiuma se non vere e proprie bolle stanno riapparendo nei mercati immobiliari in Svizzera, Svezia, Norvegia, Finlandia, Francia, Germania, Canada, Australia, Nuova Zelanda e di ritorno nel Regno Unito (principalmente a Londra). Nei mercati emergenti le bolle stanno apparendo a Hong Kong, a Singapore, in Cina e Israele e nei maggiori centri urbani della Turchia, India, Indonesia e Brasile.

Gli sforzi del Governo cinese di calmare un mercato immobiliare surriscaldato sono stati frustrati dai Governi locali delle città più piccole in cui i prezzi degli alloggi non sono cresciuti precipitosamente come nelle città più grandi. I governi delle città più piccole sono meno inclini ad applicare le direttive di Pechino sulla gestione della situazione.

Questo trend crescente dei prezzi è continuato per alcuni anni e ha iniziato a diminuire nel 2011, quando in alcune città cinesi i prezzi delle case hanno iniziato a stabilizzarsi e anche a scendere, rallentando la crescita economica del 2012.

In Cina l’aumento dei tassi di urbanizzazione può sostenere la richiesta di alloggi di qualità, un fenomeno che non è accaduto in Paesi che hanno attraversato un processo simile. Il tasso diurbanizzazione cinese, leggermente superiore al 53 per cento, è ancora inferiore a quello dei Paesi più avanzati, il cui tasso di urbanizzazione è oltre il 70 per cento.

Il Governo cinese si confronta con un dilemma: se prestare più denaro agli impresari edili può evitare sconvolgimenti sociali, allo stesso tempo può aumentare il rischio di rendere ancora più grande la bolla immobiliare, a una grandezza tale che sarà difficile da controllare anche per la Cina.

Il dottor César Chelala è co-vincitore del premio Overseas Press of America.

Articolo in inglese: Will China Be the Next Real Estate Bubble to Burst?
 
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