Jinping & Vladimir

Di Kris Wen

Il rinnovo del ‘mandato presidenziale’ cinese ha sicuramente stupito gran parte dell’opinione pubblica mondiale. La rielezione di Putin a presidente della Russia invece non ha sorpreso nessuno.
Vladimir Putin in effetti ha trionfato, facendo sfoggio del proprio potere alla nuova elezione. Allo stesso tempo, l’abolizione del limite di due mandati in Cina ha assicurato il potere ‘a vita’ al vicino di casa Xi Jinping.
I due capi di Stato sono importanti per le sorti del pianeta, e lasceranno una traccia significativa nella Storia. Se sarà buona o cattiva, lo deciderà il tempo.

PUTIN E IL MONDO

Vladimir Putin ha esordito nel suo quarto mandato in maniera piuttosto aggressiva: durante il discorso annuale alla nazione, pronunciato poco prima delle elezioni, ha sottolineato la potenza nucleare russa, rivolgendosi soprattutto agli Stati Uniti. E, ovviamente, questo esordio ha provocato in diversi capi di Stato e Primi Ministri del risentimento nei suoi confronti.

È ormai noto che, nelle relazioni internazionali, la Russia persegua il principio di «realismo», fondato sul concetto che, affinché la Russia possa guadagnare, gli altri devono perdere. Non solo: secondo lo spirito del «realismo», per essere considerato forte, uno Stato deve avere una forza militare potente e rilevante. Di conseguenza, la Russia attribuisce anche agli altri Paesi una visione simile della politica estera: Mosca ritiene che tutti percepiscano il mondo come perennemente instabile, e come un campo di battaglia per far prevalere i propri interessi. Una tale visione di instabilità risulta pericolosa nel contesto internazionale, poiché genera un’atmosfera di costante tensione e di conflitti latenti.

D’altra parte, l’Occidente si oppone a Putin, per esempio sulle questioni di Siria e Ucraina, sugli attacchi informatici o sul recente avvelenamento dell’ex spia russa e della figlia, oltre ad accusarlo di essere a capo di una dittatura corrotta.
Questa contrapposizione con l’Occidente, potrebbe spingere il capo della federazione russa a rafforzare ulteriormente i rapporti con India e Cina, e a stabilirne di nuovi con Pakistan e Afghanistan. Sebbene trovare un equilibrio tra India e Pakistan possa risultare difficile, la Russia tenterà di minare il più possibile la posizione strategica americana in Asia.
Non solo: Putin cerca anche di colmare il vuoto creatosi nel mercato dopo il ritiro di Trump dall’Accordo commerciale transpacifico, dichiarando che Mosca è aperta agli accordi di libero scambio nei Paesi asiatici.

LA VISIONE DI XI JINPING

Proprio come Putin, Xi Jinping ha inaugurato il suo governo a tempo indeterminato proclamando la supremazia dello Stato cinese, e annunciando che entro il 2050 la Cina diventerà la Superpotenza. È un chiaro messaggio a tutti Paesi dell’Asia e del mondo: il Regno di Mezzo è «il primo» (sulla falsariga dello slogan di Donald Trump, «America first»).

Xi Jinping sta modificando lentamente e costantemente la visione del mondo cinese, imponendo «il Pensiero di Xi Jinping». Mutatis mutandis, si era vista una cosa simile con Mao Zedong e Deng Xiaoping.
L’esperto di Cina e scrittore americano James McGregor, ritiene che la Cina intenda riempire il vuoto lasciato dall’attuale amministrazione americana e da un’Europa persa nel suo caos. E, come Putin, Xi sfrutta il ritiro di Trump dal Partenariato Trans-Pacifico per cercare di stabilire un accordo simile con i Paesi asiatici escludendo gli Stati Uniti.

Xi Jinping sostiene con forza la presenza della Cina nel Mar cinese meridionale, militarizzando isole e barriere coralline, e ampliando il proprio dominio attraverso rivendicazioni territoriali: tali azioni rappresentano una sfida diretta alle decisioni internazionali in questo ambito. Inoltre, Pechino ha annientato qualsiasi opposizione tentata da altri Paesi della regione, e si è opposta fermamente alla libertà di navigazione degli Stati Uniti in quell’area.

VLADIMIR & JINPING

Russia e Cina hanno rafforzato la loro collaborazione militare, lavorando insieme per riorganizzare e potenziare i rispettivi eserciti, in particolare le forze navali. Il progetto cinese One Belt, One Road (considerato la nuova Via della Seta) mira ad accrescere l’influenza economica cinese in Eurasia e in Africa, con la Russia a svolgere un ruolo chiave.
Tutti questi sviluppi sono di importanza cruciale e, di fatto, dimostrano quanto stia crescendo la forza di Vladimir Putin e di Xi Jinping.

Il resto del mondo dovrebbe ricordare che le relazioni con questi due capi di Stato, così come la maggior parte degli accordi commerciali, non sono eque, né leali. E che un mondo caratterizzato da poteri sempre più forti e da violenza non resterà in pace a lungo.

 

Il punto di vista dell’articolo è quello dell’autore e non riflette necessariamente quello di Epoch Times.

Articolo in inglese da Vision Times: The Rise of Putin and Xi: A New Era of Strongmen?

Traduzione di Francesca Saba

 

 
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