Itigelov, il monaco buddista morto e mai decomposto

Nelle religioni, le reliquie di santi o illuminati sono ritenute molto preziose. Questi oggetti sono spesso minuscoli, ma non è stato così per il monaco buddista Daši-Doržo Itigelov, che ha lasciato il suo corpo intero. E per niente decomposto.

Capo del Buddismo Tibetano in Russia nei primi del novecento, Itigelov era una figura influente e tenuta in considerazione dallo zar. Nel 1926 disse ai monaci buddisti in Russia di fuggire dal Paese perché «la dottrina rossa stava arrivando». Da poco il Partito Comunista sovietico aveva preso il potere e sarebbe stato duro con le religioni.

Un anno dopo, Itigelov diede istruzione a dei lama di cominciare i rituali funebri per lui, perché era giunta la sua ora. Circa settantacinquenne, entrò in meditazione senza mai uscirne. Morto, venne messo in una specie di bara, su sua richiesta ancora seduto nella posizione del loto.

Ma aveva chiesto anche un’altra cosa: che i monaci lo riesumassero dopo vari anni.

Lo fecero nel 1955 e videro che il suo corpo era intatto. Lo dovettero però riseppellire, perché il regime sovietico avrebbe creato problemi. Fu in questo momento che – secondo il New York Times – i lama riempirono il suo sarcofago di sale, per una ragione non chiara.

Nel 2002, questa volta in pubblico e dinanzi alle telecamere, il suo corpo è stato di nuovo riportato alla luce, ancora perfettamente integro, tranne per qualche dettaglio del volto.

Secondo Vladislav L. Kozeltsev, esperto del Centro per le Tecnologie Biomediche, citato dal New York Times, il sale nella bara potrebbe aver avuto un ruolo nel rallentare la decomposizione, ma non può spiegare da solo lo stato integro del corpo del lama, che secondo delle affermazioni non emana alcun odore sgradevole. C’è chi teorizza un rituale di auto-imbalsamazione che verrebbe praticato ingerendo alcune sostanze – pare sale e anche arsenico – ma il ‘cadavere’ è stato studiato da scienziati senza approdare ad una soluzione definitiva.

Per i monaci è invece molto chiaro: il corpo di Itigelov si è preservato per ragioni soprannaturali. Alcune discipline buddiste parlano del ‘corpo incorruttibile’ che si otterrebbe attraverso la meditazione o dei movimenti e l’abbandono dei desideri terreni.

Secondo molti media, il premier russo Vladimir Putin ha visitato due volte il luogo dove è attualmente tenuto il corpo del monaco – il tempio Ivolginskij Datsan – per «tenere delle conversazioni con lui».

 
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