Italicum, ok anche terza fiducia. Lunedì voto finale

Si chiudono le votazioni alla Camera con una tripletta firmata Matteo Renzi. Le opposizioni, M5s, Sel e Forza Italia non ci stanno e promettono di far saltare la legge elettorale lunedì stesso. Danilo Toninelli, del M5s, ha detto: «Stiamo pensando a un referendum abrogativo totale dell’Italicum. Ovviamente non vogliamo farlo da soli e potrebbe interessare tutte le forze politiche e della società civile che contestano questo tentativo di accentramento del potere di Renzi», riporta Ansa.

Arturo Scotto, capogruppo Sel, ha precisato: «La prima tappa è lunedì quando proveremo a far saltare la legge secondo un percorso trasparente dentro questa aula. Qualora, come pare, la legge dovesse passare dopo questa prova di forza così inedita e significativa dovranno essere messe in campo tutte le iniziative possibili per limitare l’impatto della legge, per via parlamentare o coinvolgendo cittadini», ha riportato Ansa.

Le opposizioni Fi, Lega, M5S, Fdi e Sel, si sono unite tra loro e non si sono presentate alla chiamata della terza fiducia.

18:00 – Passa anche la terza fiducia con 342 sì, 15 no e un astenuto. Le opposizioni non si sono presentate.

13:42 – Lunedì pomeriggio il voto finaleCresce il fronte del malumore: Forza Italia e Lega attaccano la presidente della Camera Laura Boldrini per la decisione di rimandare il voto finale alla prossima settimana. Pd vicino alla frattura totale, con Giuseppe Civati che deciderà se lasciare il partito dopo il voto finale, assieme a un gruppo di deputati.

12:54 – Il Governo ottiene per la seconda volta la fiducia con 352 sì, 193 no e un astenuto. Nel pomeriggio l’ultimo voto di fiducia.

11:00 – Ferruccio de Bortoli, nel suo editoriale di addio al Corriere della Sera, critica Renzi e l’Italicum: «Del giovane caudillo Renzi, che dire? Un maleducato di talento. Il Corriere ha appoggiato le sue riforme economiche, utili al Paese, ma ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere. Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche. Personalmente mi auguro che Mattarella non firmi l’ Italicum. Una legge sbagliata»

 

29 APRILE

17:51 – La prima votazione è superata: fiducia confermata con 352 voti favorevoli e 207 contrari; 1 astenuto. La fiducia era stata posta sul primo articolo della legge elettorale. 38 assenti. Minoranza Pd vota a favore della fiducia (pur non condividendo l’Italicum) e solo 8 parlamentari della minoranza optano per il non voto, per lo più nomi importanti come Bersani, Cuperlo, Bindi, Epifani, Speranza. 

14:29  «Sono giorni di polemica e discussione», ha detto il premier Renzi secondo Ansa, di fatto alcuni del Pd hanno annunciato che non parteciperanno al voto sulla legge elettorale e l’ex segretario Pier Luigi Bersani ha detto: «Si ricordano degli ex leader per chiedere loro la fiducia solo quando si tratta di fiducie, non quando ti rimuovono dalla commissione», ha riportato Ansa. Renzi ha risposto: «Rispetto le posizioni di tutti e di ciascuno. Fa male sentirsi dire che siamo arroganti e prepotenti: stiamo solo facendo il nostro dovere. Siamo qui per cambiare l’Italia. Non possiamo fermarci alla prima difficoltà», ha riportato Ansa.

14:00  In una lettera alla Stampa, riporta Ansa, Renzi ha detto: «Dopo aver fatto modifiche, mediato, discusso, concertato, o si decide o si ritorna al punto di partenza. Se un Parlamento decide, se un governo decide, questa è democrazia, non dittatura. Se l’Italicum non passa il governo va a casa»

28 APRILE

18:10  Il M5S va all’attacco dell’Italicum in salsa renziana, paragonandolo alla Legge Acerbo di memoria fascista. «Chiamatelo #Nostalgicum. Che fretta c’è di fare la legge elettorale? Non c’è nessun’altra emergenza? Disoccupazione? Aziende che chiudono? 10 milioni di italiani che fanno la fame? 1 milione di rifugiati in arrivo dall’Africa? E’ più importante dare tutto il potere a una persona sola ed esautorare definitivamente il Parlamento», si legge sul blog di Beppe Grillo.

17:50  Bagarre in Aula dopo che la richiesta di chiedere la fiducia al Governo per la nuova legge elettorale è passata. Saranno tre i voti di fiducia sull’Italicum: il primo round si terrà domani nel primo pomeriggio, gli altri due giovedì. Forti critiche da parte del M5S —  con offese verso la presidente della Camera Laura Boldrini — e frattura da sanare all’interno del Pd, Speranza e Fassina hanno annunciato che non voteranno. 

16:14   La presidente della Camera Laura Boldrini ha detto che sarebbe legittimo per il Governo chiedere la fiducia, secondo il regolamento.

 

15:56  Molti parlamentari (anche alcuni di maggioranza) criticano la scelta di chiedere la fiducia, ritenendo che delegittimi il Parlamento.

15:30   Il Consiglio dei Ministri approva la possibilità di chiedere la fiducia. Le pregiudiziali sono state respinte.

13:26   Italicum al banco di prova, soprattutto per Renzi: dopo mesi di dubbi e discussioni la legge elettorale approda alla Camera, che passerà al vaglio le pregiudiziali delle opposizioni. 

Prova di forza sulle pregiudiziali da parte della minoranza Pd che è contro la legge ma a favore del Governo Renzi. Dall’altra parte Debora Serracchiani, vice segretario del partito ha detto: «Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia, dopodiché è chiaro il Governo farà le sue valutazioni anche alla luce dell’esito della giornata di oggi dove ci saranno dei passaggi fondamentali. Rispetto alla fiducia molto conterà anche la posizione delle altre forze politiche», si legge su Ansa

Ad ogni modo la maggioranza dei deputati Pd oggi voterà a favore della riforma potendo contare su «numeri larghi», si legge su Adnkronos. Insomma clima cautamente ottimista in casa Renzi, che però ieri ha obbligato i colleghi a presentarsi alla Camera. Intanto ieri ci sono stati i soliti screzi interni quando Gianni Cuperlo ha definito le parole di Renzi «offensive» e « false», in merito alla minoranza dem che secondo il premier frenano il processo di riforma, si legge su Ansa

Anche fuori Montecitorio non mancano le proteste. Bavaglio alla bocca per il parlamentare Corrado Passera (Italia unica) che ha manifestato contro la riforma, mentre per il vice presidente della Camera Luigi Di Maio (M5s) la minoranza del Pd è fatta da persone «miserabili» che pensano solo «alle poltrone», secondo quanto ha riportato Ansa

Intanto per stemperare un clima un po’ rovente, ieri il ministro Maria Elena Boschi ha aperto uno spiraglio alla riforma. «Possiamo manifestare una disponibilità nell’approfondire modifiche sulle riforme nel passaggio al Senato. Tuttavia – avverte ­­­– questo non può essere un baratto a livello istituzionale», si legge su Adnkronos

 

 
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