Iscrizioni in Uruguay: Cristoforo Colombo preceduto da spedizione africana

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

Mentre osservava immagini satellitari della costa uruguaiana, l’archeoastronomo William James Veall ha notato delle iscrizioni incise sulla superficie di una formazione rocciosa cristallina, bianca e lunga circa 4700 metri. Studiandole, ha scoperto di aver trovato la probabile prova di una spedizione dal Vecchio al Nuovo Mondo andata a buon fine, antecedente quella di Cristoforo Colombo. E le iscrizioni non sono nemmeno vichinghe: potrebbero essere tracce di una spedizione che fin ora non è mai stata riportata dai libri di storia.

 

Veall è un archeoastronomo specializzato nello scoprire perché e come l’astronomia ha giocato un ruolo tanto importante nella vita delle culture antiche. Questa specializzazione lo ha portato a studiare gli antichi geoglifi e iscrizioni, che, a loro volta, lo hanno portato a studiare l’epigrafia antica (la scienza delle iscrizioni). Dopo la sua valutazione epigrafica iniziale delle iscrizioni uruguaiane, ha ipotizzato che potessero essere più antiche di circa 3.000 anni.

La tecnica usata per incidere la rocica è simile a quella proto-sinaitica, in cui «una serie di punti incisi nella roccia sono collegati da una linea fine per creare ogni singolo carattere», scrive Veall in un articolo per Ancient Origins. La tecnica proto-sinaitica era utilizzata intorno al 1850 a.C. fino al 1100 a.C. Si pensa che abbia rimpiazzato i geroglifici egiziani, per poi essere anch’essa soppiantata dal sistema di scrittura a 22 caratteri dei Fenici, in seguito usato da tutte le lingue semitiche occidentali.

Veall ha chiesto un’opinione sulle iscrizioni al Dr. Clyde A. Winters, dottorato di ricerca presso lo Uthman dan Fodio Institute nell’Illinois.

Il dr. Winters crede che le iscrizioni uruguaiane siano state create da una spedizione partita dall’Africa Occidentale, che, controversamente, si pensa sia approdata in Sud America circa 200 anni prima di Colombo.

«Credo che queste iscrizioni siano state lasciate da alcuni degli esploratori di Mansa Abubakari, mandati da lui avanti alla spedizione principale, composta da circa 25 mila persone. Sembrano essere simili alle iscrizioni che ho trovato in Brasile ed in Nord America, le quali suggerivano ai membri delle spedizioni i luoghi migliori per creare degli insediamenti», ha scritto Winters a Veall, secondo quanto quest’ultimo ha scritto nella seconda parte del suo articolo per Ancient Origins.

Mansa Abubakari era l’imperatore del Mali. Abdicò in nome del fratello nel 1311 d.C. e organizzò una spedizione per scoprire se riuscisse a trovare una costa dall’altro lato dell’Atlantico. Winters dice che le iscrizioni dell’Uruguay sono chiaramente appartenenti al Sistema di scrittura Mandingo, che sarebbe stato usato dalla spedizione di Abubakari.

 

Nel 2000, la Bbc ha mostrato nuove prove che Abubakari abbia raggiunto il Sud America prima di Colombo. Un progetto di ricerca, portato avanti in Mali, per tracciare i viaggi di Abubakari ha portato alla scoperta che nel 1312 Abubakari ha raggiunto una zona della costa brasiliana conosciuta attualmente come Recife. I ricercatori dicono di aver trovato resoconti scritti della spedizione di Abubakari in Egitto, in un libro scritto da Al Omari nel XIV secolo.

I ricercatori «Stavano esaminando i resoconti di Colombo stesso, il quale diceva di aver scoperto che c’erano già dei trafficanti di schiavi nelle Americhe. Si parla anche di analisi chimiche delle punte d’oro trovate da Colombo sulle lance nelle Americhe, cosa che dimostra che l’oro probabilmente proveniva dall’Africa Occidentale», ha spiegato la Bbc.

Gli storici tradizionali africani, conosciuti come Griot, che tramandano la storia oralmente, potrebbero intenzionalmente aver tenuto segreta la spedizione che ha avuto successo. «I Griot considerarono la sua [di Abubakari] abdicazione un atto vergognoso, indegno di elogio… per questo motivo hanno rifiutato di elogiare o di parlare di questo grande uomo africano», ha dichiarato alla Bbc lo studioso maliano Gaoussou Diawara, che ha scritto il libro The Saga of Abubakari II,. Tuttavia, i Griot hanno iniziato ad aprirsi riguardo il successo della spedizione di Abubakari.

Tuttavia le fonti orali non sono prese molto seriamente da alcuni storici come le prove fisiche, secondo quanto ha fatto notare Diawara.

Sebbene le iscrizioni uruguaiane appartengano al Sistema Mandingo, portando Winters a credere che possano essere state lasciate da questa spedizione dell’Africa occidentale nel XIV secolo, Veall si chiede ancora se possano avere delle origini addirittura più antiche. Sebbene sia creduto comunemente che il sistema Mandingo sia stato creato non molto tempo prima del periodo di Abubakari, Winters suggerisce che le origini del sistema possano essere molto più antiche – migliaia di anni.

Per Veall, le iscrizioni sembrano addirittura variare lungo la costa, suggerendo fonti multiple e quindi forse numerose spedizioni durante un ampio periodo di tempo. Continua a studiare le iscrizioni e spera che altri ricercatori si uniscano al suo studio. Scrive: «Ho informato il Ministro per l’istruzione e la cultura dell’Uruguay riguardo questa scoperta rivoluzionaria. Il Ministro mi ha successivamente risposto che loro non conoscono questi siti e che molto probabilmente la localizzazione era sbagliata. Una mappa con le coordinate del satellite è stata inviata al Ministro per confermare che la localizzazione uruguaiana è corretta. Si attende ancora una risposta. Tuttavia, di maggior urgenza, le immagini del satellite confermano anche la rapida erosione dei siti archeologici sulla costa dovuta all’intrusione residenziale e all’erosione causata dal forte flusso turistico».

 
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