In arrivo la cura per l’allergia alle arachidi

D’ora in poi, la maggior parte dei bambini allergici alle arachidi potrà curarsi. È quanto sostiene la professoressa Mimi Tang, ricercatrice australiana nonché allergologa immunologa pediatrica  presso l’Ospedale Royal Children’s di Melbourne.

Nel 2013 la Professoressa Tang aveva fatto parlare di sé per il suo trattamento, sorprendentemente semplice ed efficace. Aveva nutrito 31 bambini allergici con una quantità sempre maggiore di probiotico (il Lactobacillus rhamnosus, utilizzato in alcuni alimenti e farmaci) e proteine dell’arachide una volta al giorno. Dopo 18 mesi, oltre l’80 per cento dei bambini potevano mangiare arachidi senza sperimentare reazioni avverse.

Quest’anno, Tang e la sua equipe hanno nuovamente contattato i bambini per domandargli se mangiassero ancora arachidi. Non tutti hanno accettato di partecipare ai controlli periodici, ma dei 24 bambini che hanno accettato, 16 potevano ancora mangiarne.

«L’importanza di questa scoperta ha spiegato la professoressa Tang, secondo quanto riportato dall’Istituto di Ricerca Murdoch Childrens che ha co-sponsorizzato lo studio assieme alla Fondazione Australian Food Allergy  è che i bambini potevano mangiare arachidi come chi non ha ancora questa allergia e mantiene ancora una condizione di tolleranza».

«Questo suggerisce anche la possibilità entusiasmante che la tolleranza sia un obiettivo realistico per trattare l’allergia alimentare. È un grande passo in avanti nell’identificare il trattamento efficace per questa allergia alimentare nelle società occidentali», considerato che circa un milione e mezzo di bambini americani, secondo un sondaggio del 2009/2010, soffrono di questi tipo di malattia.

La ricercatrice australiana cerca in pratica di abituare l’organismo a tollerare le arachidi, senza curare direttamente l’allergia. Comunque, quattro bambini del follow-up (serie di controlli a cui viene sottoposta una persona in seguito a terapie mediche ndt) hanno riferito effettivamente reazioni allergiche negli ultimi quattro anni, ma erano meno gravi come i conati di vomito, tosse, gola pruriginosa e mal di stomaco.

Nessuno dei partecipanti ha invece sperimentato una reazione anafilattica, dove è fondamentale una iniezione di adrenalina per sopravvivere.

L’anno scorso OneVentures, società di investimenti di Sydney, ha impegnato quasi 12 milioni di dollari per la ricerca della Tang, istituendo una società biotech, la Prota Therapeutics, assieme al Murdoch Childrens Research Institute. OneVentures mira a ottenere l’approvazione di questo trattamento dalla Food and Drug Administration, l’ente americano che regolamenta prodotti alimentari e farmaceutici.

Ma questa azienda intende prima consolidare i risultati di Tang con uno studio più grande. «Per la prima volta potremmo avere prodotti sul mercato che daranno benefici significativi e di lunga durata, consentendo ai malati di mangiare prodotti con arachidi senza pensarci, come parte di una dieta regolare proprio come le persone senza problemi», ha dichiarato Suzanne Lipe, direttore esecutivo di Prota Therapeutics.

 

Articolo in inglese: ‘Peanut Allergy Treatment Breakthrough by Australian Scientist

Traduzione: Massimiliano Russano

 
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