Il vero vincitore della crisi ucraina potrebbe essere la Cina

La crisi in Ucraina ha fatto precipitare le relazioni tra Usa e Russia al punto più basso dai tempi della Guerra Fredda.

Adesso la Crimea è territorio russo. Sebbene ci sia stato uno scambio di prigionieri di guerra ed entrambe le parti abbiano convenuto di ritirare le armi pesanti, l’accordo firmato il 12 febbraio a Minsk non è riuscito finora a fermare i combattimenti nell’Ucraina orientale. La città di Debaltseve è caduta nelle mani dei separatisti. Domenica scorsa è esplosa una bomba nel corso di una manifestazione nella città Kharkiv, la seconda più grande dell’Ucraina, uccidendo due persone – i sospetti sono accusati dal governo ucraino di essere stati addestrati in Russia.

Per Washington, quello tra Occidente e Russia è diventato molto più di un conflitto per l’integrità territoriale dell’Ucraina. È diventato una provocazione per l’ordinamento internazionale liberale occidentale che gli Stati Uniti hanno lavorato duramente per creare alla fine della Guerra Fredda; un ordinamento basato sulla democrazia, sull’autorità delle legge e sul libero mercato. La Russia non ha intrapreso questa strada. Piuttosto, sta adesso sfidando lo schieramento della sicurezza europea e più in particolare i Paesi dell’Europa orientale.

Negli ambienti politici di Washington è emersa la voce di una nuova Guerra Fredda. Simili punti di vista sono echeggiati a Mosca. Konstantin Sonin, professore presso la Scuola Superiore di Economia di Mosca, ha detto riguardo al pensiero del Cremlino: «Il Paese [la Russia, ndt] è in missione sacra. È in guerra con gli Stati Uniti».

I politici americani, nello spingere per imporre sanzioni contro Mosca (e possibilmente armare gli ucraini), sembrano aver dato poca considerazione all’impatto geopolitico a lungo termine di questa spaccatura sulle relazioni con la Cina.

Se non c’è una soluzione praticabile al conflitto ucraino, noi riteniamo che il ‘vincitore’ involontario della crisi potrebbe essere la Cina.

Ecco il perché.

LA CRESCITA DELLA CINA

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la Cina ha attualmente superato gli Stati Uniti nel ruolo di numero uno dell’economia mondiale, misurato in conformità della parità del potere d’acquisto. Pechino è anche impegnata in un importante rafforzamento militare. Come altre grandi potenze emergenti nella storia – specialmente gli Stati Uniti alla fine del diciannovesimo secolo – la Cina sta cercando di emergere come potenza dominante nella propria regione.

La Russia sta contribuendo ad alimentare la crescita della Cina. Se gli Stati Uniti e l’Europa non migliorano il loro rapporto conflittuale con la Russia, la Cina sarà in grado di contrastare gli Stati Uniti persino prima del tempo.

L’economia russa sta calando bruscamente a causa del crollo dei prezzi del petrolio e delle sanzioni occidentali. Adesso, la Banca Mondiale prevede che nel 2015 il prodotto interno lordo della Russia (Pil) diminuirà del 2,9 per cento. E la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo stima che quest’anno l’economia della Russia si ridurrà di quasi il 5 per cento.

In un disperato tentativo di scongiurare il disastro economico, la Russia si sta rivolgendo all’Asia per vendere le sue risorse naturali, per ottenere prestiti e stringere nuovi accordi militari.

Nel maggio del 2014, per esempio, Mosca e Pechino hanno firmato un accordo per la fornitura di gas agli Stati Uniti (o tra loro) per l’importo di 357 miliardi di euro circa. Nel novembre 2014, è stato firmato un altro accordo di base per la fornitura di gas alla Cina. Nel mese di settembre 2014, l’allora segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel ha sottolineato che la Cina e la Russia stanno sviluppando congiuntamente nuovi sistemi di armamenti. Si stima che quest’anno il commercio della Russia con la Cina aumenti a 90 miliardi di euro circa dagli 80 miliardi circa del 2014.

PATTO FAUSTIANO

La duplice logica di questo riavvicinamento è semplice: la Cina ha bisogno di risorse e la Russia le possiede. La Russia ha bisogno di mercati, di investimenti esteri e di denaro e la Cina ha tutto questo.

Si sovrappongono anche interessi geopolitici. La Cina non vuole che il Mar Cinese Meridionale sia dominato dagli americani. La Russia non vuole che l’Occidente – gli Stati Uniti e l’Europa – si addentrino in ciò che Mosca percepisce come ‘la sua sfera di influenza’. In breve, la Russia e la Cina rifiutano un mondo dominato dagli Stati Uniti. Questo è chiaro.

Allo stesso tempo, la Cina e la Russia sono rivali geopolitici. A dire il vero per la Russia, i suoi legami con la Cina sono un patto faustiano.

Nel breve termine, la Russia guadagna vendendo petrolio, gas e altre risorse naturali alla Cina. Nel più lungo termine, tuttavia, la conseguenza è di rafforzare ulteriormente l’emergere di una Cina che sembra destinata a essere una rivale a lungo termine della Russia. Mosca sta aiutando la Cina a crescere economicamente e a diventare più potente persino mentre la Russia stessa sta diventando più debole.

REALPOLITIK

I leader europei sono giustamente allarmati per la situazione in Ucraina. Le vittime stanno aumentando e l’economia ucraina è sull’orlo del collasso. Una soluzione alla crisi deve essere trovata.

C’è un gran parlare, soprattutto a Washington, riguardo allo ‘spazio post-sovietico’ – le ex repubbliche dell’Unione Sovietica (come l’Ucraina) che hanno ottenuto l’indipendenza dopo il crollo sovietico. I politici degli Stati Uniti e quelli europei necessitano di ricordare che lo spazio post-sovietico è stato anche lo spazio pre-sovietico – l’impero russo zarista. La Russia si vede ancora come la potenza dominante in una regione in cui la storia e la cultura forniscono interessi particolari. Sebbene, come afferma il Vice Presidente Biden, il ridisegno della mappa dell’Europa è inaccettabile, è un fatto sulla questione che sarà difficile da annullare.

Nonostante le condanne comprensibili delle azioni russe, i negoziati con Mosca dovrebbero continuare.

Nel più lungo termine, gli Stati Uniti hanno bisogno di pensare a come essere una grande potenza triangolare. La maggior parte dei pensatori strategici statunitensi concordano che sia la Cina, non la Russia, a rappresentare la più importante sfida geopolitica per gli Stati Uniti del ventunesimo secolo. La strategia vincente richiederebbe in questo caso alla Russia di essere un contrappeso alla crescente Cina.

Tuttavia al momento, la politica degli Stati Uniti (ed europea) sta spingendo la Russia nelle braccia della Cina. Questo, si potrebbe discutere, è un errore geopolitico. Se la spaccatura tra Usa e Russia non sarà sanata, il vincitore sarà la Cina.

Gabriela Marin Thornton è una professoressa didattica associata di relazioni internazionali presso la Texas A&M University. Alexey Ilin è uno studioso che ha beneficiato della borsa di studio prevista dalla legge Fulbright ed è laureato alla Bush School of Government & Public Service presso la Texas A&M University. Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su TheConversation.com.

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Real Winner of the Ukraine Crisis Could Be China

 

 
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