Silicon Valley, ripresa del venture capital nel 2017

Le società specializzate in venture capital, nel 2016 hanno ridotto i loro investimenti nelle start-up, dopo l’anno record del 2015. Nel 2016 l’importo in dollari dei capitali di rischio ricevuti dalle start-up statunitensi, secondo il quarto trimestre 2016 di MoneyTree (un rapporto realizzato dalla società di consulenza PwC e dalla società di ricerche CB Insights), è sceso del 20 per cento e anche le attività sono scese del 16 per cento su base annua.

«Il 2016 è stato un anno interessante poiché molte macro-tendenze si sono verificate tutte insieme: una situazione che ha determinato livelli più bassi di investimenti, offerte pubbliche, acquisizioni e start-up tecnologiche dal valore di almeno un miliardo di dollari», spiega Brian Mulvey, socio fondatore e dirigente della società di venture capital PeakSpan Capital. Anche la Silicon Valley, sede delle start-up più calde al mondo è stata duramente colpita, con un calo del 28 per cento degli investimenti, nonostante gli ingenti fondi raccolti da Uber e Airbnb lo scorso anno. Gli investimenti sono diminuiti, nonostante i fondi abbiano mantenuto un livello record di riserve di liquidità (che in totale, secondo la società di ricerche Preqin, ammontavano a circa 840 miliardi di dollari a partire da settembre 2016).

Nonostante una elevata quantità di capitale disponibile, secondo gli esperti, il calo degli investimenti non è stato insolito. Nel 2016 le uscite dei capitali di rischio sono rallentate in modo significativo e questo ha reso meno attraente l’investimento nelle start-up (una società di venture capital può uscire da un investimento – cioè venderlo – solitamente da quattro a sei anni dopo l’investimento iniziale, e per farlo deve vendere il suo investimento a un altro acquirente o vendere azioni in un’Offerta pubblica iniziale).

VOLATILITÀ

Il rallentamento sostanziale degli investimenti nei capitali di rischio e nelle uscite, secondo Mulvey, è da attribuirsi principalmente alla volatilità dei ‘mercati pubblici’: «I mercati privati ??seguono i mercati pubblici. Nei primi mesi del 2016, abbiamo osservato un calo piuttosto brusco nei vari mercati pubblici. E quando i mercati pubblici non ottengono buoni risultati, questo di solito crea un impatto sulle attività di offerta pubblica iniziale».

La volatilità del mercato pubblico ha provocato un rallentamento nel flusso delle operazioni e una riduzione del valore degli investimenti privati. Un fenomeno che si è tradotto in un cambiamento, rispetto all’anno record del 2015, quando il picco di interesse degli investitori ha portato alla creazione di un numero straordinario di start-up, del valore di oltre un miliardo di euro (i cosiddetti ‘unicorni’).
«La mania osservata nel 2015 riguardo agli ‘unicorni’ non era tanto guidata dal capitale di rischio: è stata guidata da quello che noi chiamiamo ‘il capitale turistico’. Si tratta di investimenti provenienti principalmente da hedge fund e fondi comuni di investimento».

Gli ‘investitori turisti’ sono investitori a breve termine, pertanto non possono vendere quando i mercati pubblici subiscono un ribasso e il loro modello di business non funziona più: «Scompaiono in uno schiocco di dita» e non è ancora chiaro, secondo Mulvey, quando e se questi investitori torneranno.

INTERNET E INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN TESTA

Nel 2016 la maggior parte dei fondi di capitale di rischio ha continuato a essere diretta in tre settori: internet, telefonia mobile e telecomunicazioni e assistenza sanitaria. Un dato, secondo il rapporto MoneyTree, in linea con le tendenze di investimento osservate negli ultimi vent’anni.

«Mentre le industrie continuano a essere danneggiate dalla tecnologia e da internet, stanno emergendo delle nuove opportunità, che, nonostante il declino, continuano a guidare lo slancio dei capitali di rischio», ha dichiarato in un comunicato stampa Tom Ciccolella, venture capital leader presso PwC.

La zona della Baia di San Francisco ha ancora attirato la maggioranza degli investimenti dei capitali di rischio negli Stati Uniti, seguiti da New York e dal New England. La zona di Washington DC ha superato le altre regioni, con un aumento del 26 per cento degli investimenti nel 2016, sostenuta da One Web, una startup di servizi internet via satellite che ha raccolto 1,2 miliardi di dollari nel corso dell’ultimo trimestre.

Nonostante una sostanziale flessione nei finanziamenti, Ciccolella ritiene che la Silicon Valley continuerà a essere l’epicentro degli investimenti a capitale ad alto rischio: «Molte società di capitale di rischio e start-up di successo sono ancora nella Silicon Valley, e quindi l’ecosistema del capitale di rischio è ancora molto sano qui». Inoltre, secondo il rapporto MoneyTree, nel 2016 si è verificato un livello record di investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale.
«L’intelligenza artificiale sta diventando un rilevante fattore di perturbazione in una serie di settori. Un fenomeno destinato a proseguire nel 2017, dal momento che l’intelligenza artificiale si sposta dal settore della tecnologia ad altri settori tradizionali aziendali, come i servizi finanziari, l’automotive e l’assistenza sanitaria», sostiene nel rapporto Anand Rao, partner di PwC.

Un’altra area di interesse per il venture capital secondo Mulvey è la sicurezza informatica, poiché «la sicurezza informatica è critica come non mai».

LA RIPRESA DEL MERCATO

Con la recente ripresa dei mercati pubblici, il 2017 potrebbe essere un anno di grande successo sia per gli investitori che per le start-up. Le valutazioni sul mercato pubblico sono molto forti, per cui secondo Mulvey quest’anno un notevole numero di start-up tecnologiche riceveranno finanziamenti da capitali ad alto rischio: «Ci sono aziende interessanti che generano entrate reali. E ce sono migliaia. Quindi, fintanto che si valutano queste imprese in modo responsabile, è possibile generare buoni rendimenti», sostiene Mulvey. «L’anno scorso il cielo è stato nuvoloso, ma quest’anno sarà straordinario».

 

Articolo in inglese: ‘Venture Capital Slowdown Hits Silicon Valley

Traduzione di Massimiliano Russano

 
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