Il ponte con l’aldilà, coincidenze e messaggi di affetto dopo la morte

Un giorno di novembre del 1994, Jennifer stava accompagnando la nonna a casa dopo il funerale di suo nonno. All’ingresso, aveva stranamente notato un fiore di gardenia, in un periodo in cui queste piante non fioriscono.

La gardenia era il fiore preferito della nonna, che quando l’ha visto non ha potuto fare a meno di piangere. Credendo fosse un messaggio del marito appena defunto ha interpretato l’evento come una coincidenza significativa, un simbolo di quarant’anni di matrimonio.

Undici anni dopo, nel gennaio 2005, Jennifer ha nuovamente sperimentato una coincidenza che le ha donato conforto. Era mattina, nel giorno del settimo anniversario della morte della figlia, quando è improvvisamente squillato il telefono. Sua sorella aveva partorito un bambino.

«La nascita e la morte sono sorelle. Da quel momento sono guarita per sempre – ha scritto Jennifer nella sua tesi di dottorato, che spiega come nel lutto si possano presentare coincidenze importanti. Questi due eventi hanno spinto Jennifer a studiare psicologia e ad approfondire le coincidenze; negli anni ha esaminato tutta la letteratura scientifica sulle coincidenze legate al dolore e ha anche condotto una propria ricerca, interrogando le persone in lutto sulle coincidenze.

Jennifer ha scoperto che vivere queste coincidenze aiuta le persone a trovare conforto, facendole sentire più vicine alla persona morta o accettando definitivamente la loro morte, o ancora rafforzando o trasformando le credenze spirituali.

LO STUDIO DI JENNIFER

La gente spesso attribuisce le cause delle coincidenze a Dio, all’universo, ai defunti o alla propria mente. «Sebbene le persone si preoccupino che la loro esperienza possa essere considerata da altri come una semplice coincidenza, ogni persona che l’ha vissuta è convinta che non si tratti di una semplice coincidenza. Si sono verificate in un momento in cui erano emotivamente fragili e questo ha donato loro sensazioni di pace, guarigione e benessere».

Nella sua tesi, Jennifer non ha cercato di dimostrare se le coincidenze siano messaggi dell’aldilà o qualcosa di più del semplice caso. Piuttosto, ne ha studiato il significato rispetto all’esperienza vissuta. Certamente, spesso le persone si domandano se queste coincidenze siano messaggi inviati da defunti.

Un caso emblematico è avvenuto durante la vigilia per le 49 vittime della strage di Orlando del 2006. Nella cerimonia, un fotografo ha visto esattamente 49 uccelli che volavano sopra di lui, mentre venivano letti i nomi delle vittime. «Li ho mostrati a tutte le persone attorno a me e li abbiamo contati. Siamo rimasti scioccati», ha detto il fotografo. «Vedere quegli uccelli mi ha dato un senso di pace».

LE COINCIDENZE SPESSO INCLUDONO GLI UCCELLI

Bernard Breitman, psichiatra con formazione alla Yale University, studia da tempo le coincidenze e ha condiviso una serie di casi legati a condoglianze, in cui molte volte sono protagonisti gli uccelli. Inoltre, tutte le coincidenze che ha studiato accuratamente riguardano gli uccelli.

Per esempio, Breitman ha citato la storia di un uomo che da trent’anni alimentava ogni giorno le anatre vicino casa sua. Anche quando era malato, dava loro sempre da mangiare.

Durante il funerale dell’uomo, il corteo si è dovuto fermare mentre stava passando davanti al lago. «Le anatre erano allineate lungo la strada, come una vera processione, dal lago fino a casa mia dall’altro lato della strada. Era una lunga colonna di anatre vicine tra loro, solenni e in silenzio – ha spiegato la moglie, che si è sempre chiesta come fossero riuscite a passare al di fuori dalla barricata – La recinzione era intatta e senza danni. In tutti questi anni, le anatre non hanno mai tentato di violarla. Per quanto fosse una situazione improbabile, nel mio cuore sapevo che c’era solo una spiegazione: le anatre erano lì per il funerale e per portare i loro rispetti a mio marito».

Un altro caso riguarda uno dei partecipanti dello studio di Jennifer. Patricia, pseudonimo di una donna di 61 anni, stava preparando gli scatoloni per il trasloco. Sei mesi prima era morto il marito Jim e in quella casa era cresciuto il figlio Jacob.

Mentre stava lasciando la casa per l’ultima volta, un uccello è volato dentro e salendo verso le scale è entrato nella vecchia stanza di Jacob. «Singhiozzante e sbalordita, sapevo che era Jim. L’uccello sembrava amare quella stanza, come se fosse il posto più naturale del mondo. E naturalmente lo era, dato che in quella stanza Jim aveva trascorso molte notti a leggere delle storie al figlio Jacob e molti sabati a giocare con lui sulla moquette. In quei momenti capiva di essere un padre felice».

Patricia, secondo Jennifer, era convinta che questa esperienza fosse un segnale per indicarle di continuare a vivere e trovare nuovamente la felicità. Negli anni, Patricia ha continuato a vedere gli uccelli in momenti significativi della sua vita e ha onorato questo messaggio, arredando casa con dei soprammobili di volatili. Secondo Jennifer, questi eventi hanno rafforzato il legame tra Patricia e il defunto marito.

LE COINCIDENZE NELLA PSICHIATRIA

Sia Breitman che Jennifer Hill sono convinti che le coincidenze legate alle morti, possano aiutare le persone nella terapia psicologica.

«I paradigmi della psicoterapia, sebbene siano piuttosto utili – ha scritto Breitman in un articolo sugli effetti curativi delle coincidenze – sono generalmente limitati a modelli causali della psicoanalisi freudiana e della terapia cognitivo-comportamentale e potrebbero trarre vantaggio da un’espansione dei limiti attuali di questo paradigma».

La medicina integrativa incorpora spesso principi, concetti e filosofie dei tempi antichi e approcci di guarigione provenienti dal mondo non occidentale, molti dei quali abbracciano l’idea che ogni mente umana sia connessa ad altre e all’ambiente circostante. «Inoltre la medicina integrativa riconosce l’importanza della spiritualità come parte della salute e del benessere. Le coincidenze rilevanti forniscono un mezzo utile per aiutare a navigare nelle acque spesso problematiche della vita quotidiana e possono aggiungere una dimensione transpersonale vitale alla pratica della psicoterapia».

Il dottor Vidette Todaro-Franceschi dell’Università di New York ha condotto delle sessioni di gruppo con vedovi che hanno vissuto delle coincidenze. Secondo Todaro-Francheschi, la terapia, i cui risultati sono stati pubblicati in uno studio nel 2006, «li ha aiutati a conciliare i sentimenti apparentemente contraddittori sulla vita e sulla morte».

«Ho ricevuto un enorme numero di richieste da persone in lutto che nelle settimane successive sono venute per fare degli incontri».

 

Articolo in inglese: ‘Are coincidences after a loved one has died messages from the afterlife?

Traduzione di Massimiliano Russano

 
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