Il piano segreto di Anastasia Lin per entrare in Cina

TORONTO— Anastasia Lin, attuale Miss World Canada, era a metà strada sull’Oceano Pacifico quando l’ambasciata cinese a Ottawa, Canada, ha deciso di svelare che non è la benvenuta in Cina.

La reginetta di bellezza era entusiasta di viaggiare verso il suo Paese e aveva mantenuto i dettagli del viaggio strettamente confidenziali. Un piccolo gruppo aveva messo insieme un ultimo disperato tentativo per farla entrare al concorso di Miss Mondo 2015 a Sanya, in Cina.

La Lin ha caratterizzato la sua candidatura con la difesa della libertà religiosa e dei diritti umani. Tale condotta le ha portato presto dei problemi. Dopo che le altre concorrenti avevano ricevuto dal governo cinese la lettera d’invito necessaria per partecipare al concorso, la Lin si è resa conto che era stata lasciata fuori.

Determinata, ha deciso di dover almeno fare un tentativo. La Lin e i suoi amici hanno tenuto ai livelli minimi le conversazioni telefoniche e le email, ben consapevoli dei frequenti attacchi hacker che il regime cinese impiega nel tentativo di controllare i dissidenti cinesi che vivono in Paesi come il Canada e gli Stati Uniti.

Avevano trovato una sorta di scappatoia, una disposizione normativa sui visti cinesi che autorizza i cittadini canadesi a ottenere un visto di 15 giorni arrivando a Sanya. Non sarebbe stato un tempo sufficientemente lungo per partecipare a tutto il concorso, ma la Lin avrebbe potuto chiedere per una proroga.

Prima di partire, la Lin aveva rilasciato un’intervista in cui spiegava le sue ragioni. Aveva detto che il tempo stava per scadere, ma Miss Mondo l’avrebbe lasciata partecipare all’evento se fosse riuscita ad arrivare anche solo a un paio di giorni dall’apertura.

«Non mi hanno squalificata. Hanno detto che il mio posto è vacante. Se posso ricevere un visto sono ancora ammissibile, così è per questo che sto andando», ha spiegato.

Ma tutto è cambiato mentre era in rotta verso oriente, inconsapevole che l’ambasciata cinese a Ottawa avesse detto a un giornalista di Globe and Mail che la reginetta era considerata una «persona non grata» in Cina.

La Lin si è esibita come attrice in una serie di film che descrivono le violazioni dei diritti umani in Cina, e ha parlato pubblicamente della persecuzione del Partito Comunista Cinese contro il Falun Gong e altri gruppi in Cina. Presto si esibirà come una praticante del Falun Gong che soffre la persecuzione nel prossimo film canadese The Bleeding Edge.

Un suo amico di Toronto, che l’ha aiutata a pianificare il viaggio, ma che vuole rimanere lontano dai riflettori, ha detto a Epoch Times che dopo aver sentito la notizia, rimanevano ancora delle incertezze.

«Ad Anastasia non è mai stato negato formalmente il visto da parte delle autorità, ed era ancora una concorrente idonea al concorso», ha spiegato l’amico. «Anastasia pensava che siccome non le è mai stata data una risposta definitiva riguardo al visto, avrebbe potuto provare a fare qualsiasi cosa per partecipare piuttosto che perdere tempo».

L’intenzione era quella di arrivare a Hong Kong, cercare di arrivare a Sanya e richiedere un visto di atterraggio. Speravano che la Lin avrebbe trovato un qualche modo per sgattaiolare dentro il Paese e riuscire a competere. «Non era una trovata pubblicitaria», ha aggiunto l’amico.

Ma le compagnie aeree a volte non hanno familiarità con il visto di atterraggio e sono restie a far volare le persone senza documenti di viaggio, per paura del rifiuto da parte dei funzionari doganali cinesi. Quando questo accade, la compagnia aerea deve far tornare indietro la persona a proprie spese.

Dopo qualche spiegazione, la prima tappa del piano ha funzionato: la Lin è riuscita ad arrivare a Hong Kong partendo da Toronto. Ma a Hong Kong, il sig. Chen, un funzionario cinese, l’ha interrogata prima che fosse in grado di prendere il volo per Sanya. Dopo aver ottenuto la sua data di nascita e il suo nome cinese, e dopo essersi consultato con i superiori, Chen è tornato a informarla che non poteva entrare in Cina.

La Lin ha tenuto una conferenza stampa a Hong Kong, alle 10 del 27 novembre, presso il Regal Airport Hotel. Ha detto che durante l’interrogatorio non le è stata data «alcuna ragione» per la negazione di ammissione al Paese. Ma un portavoce dell’ambasciata cinese a Ottawa ha detto a Craig Offman, un giornalista del Globe and Mail, che «la Cina non consente ad alcuna ‘persona non grata’ di entrare in Cina».

La tempistica della dichiarazione è curiosa, giunta dopo settimane di domande e poche ore dopo che la Lin ha intrapreso un volo per Hong Kong, città da cui poi avrebbe virato per Hainan, la piccola isola tropicale dove si terranno le finali di Miss Mondo, il 19 dicembre 2015.

La Lin aveva preparato due dichiarazioni per la stampa prima della sua partenza. Una nel caso in cui fosse riuscita ad arrivare a Sanya, l’altra nel caso in cui fosse rimasta bloccata, o addirittura rispedita dall’aeroporto di Hong Kong a Toronto.

«Quando siamo arrivati con questa idea la sera di lunedì [23 novembre], lei aveva detto “Sì, ci siamo!” Sentiva nelle sue ossa che voleva andare, ma non aveva capito come», ha detto il suo amico di Toronto che l’ha aiutata a orchestrare il viaggio. «Ha dormito poco, ma penso sia molto contenta di aver provato a fare tutto quello che poteva».

Articolo in inglese: ‘Inside Miss World Canada’s Secret Plan to Get Into China

 
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