Il Pcc ai media cinesi: tacete sui maltrattamenti negli asili

Secondo una notizia ‘scappata’ ai media cinesi, le autorità di regime hanno ordinato ai mezzi di comunicazione locali, di bloccare la diffusione di notizie sullo scandalo dei maltrattamenti in una scuola d’infanzia alla moda di Pechino.

L’avviso del 24 novembre, pubblicato in seguito a una fuga di notizie sul sito China Digital Times, ordina: «Non riportate e non fate commenti sul giardino d’infanzia ‘Nuovo Mondo’ della società Red Yellow Blue (Rby), del distretto di Chaoyang di Pechino».

In precedenza, i media cinesi avevano informato per giorni sulle reazioni delle famiglie infuriate, che affermavano che i loro bambini avevano subito abusi sessuali, erano stati punti con aghi e costretti a ingerire pillole non identificate, in una scuola d’infanzia della capitale cinese.
La più piccola delle vittime aveva solo tre anni.

Nello stesso momento in cui i mezzi di informazione hanno smesso di parlare di questi fatti, sono stati cancellati dai loro siti anche numerosi servizi pubblicati in precedenza, e le sezioni dei commenti sono state disattivate.
Questa vicenda ha suscitato l’indignazione generale in tutta la Cina, che era già sotto choc per una serie di scandali riguardanti proprio abusi sui bambini.

China Digital Times informa che «le voci sull’implicazione di militari, hanno creato maggiore agitazione tra la gente», considerato che l’istituto è adiacente a una base e il direttore è sposato con un’ex ufficiale dell’esercito. I responsabili militari sono stati costretti a respingere queste voci.
Lo scandalo è stato censurato anche sui social media, dove numerosi cinesi stavano manifestando la loro indignazione.

What’s on Weibo, sito di informazione sulle tendenze dei social media cinesi, ha scritto: «Il collegamento a “L’Istituto Ryb di Pehino sospettato di maltrattamenti ai bambini” è diventato uno dei dieci più contattati su Weibo, giovedì pomeriggio, ma ora è inaccessibile».

Successivamente al nuovo scandalo nella scuola materna della capitale cinese, altri ne sono seguiti, sempre di maltrattamenti a minori, nelle scuole gestite dalla società Red Yellow Blue, ma anche in un altro asilo di Shanghai diretto da un’altra azienda. The Guardian ha informato che, stando al sito di Ryb, questa società e i suoi concessionari gestiscono 1.300 asili e circa cinquecento scuole materne in trecento città cinesi.

La polizia ha dichiarato di aver arrestato una donna, che lavorava nel giardino d’infanzia dove si è verificato l’ultimo fatto scandaloso, mentre un’altra donna è stata arrestata per aver diffuso «fatti non confermati e illegali».

 

Traduzione di Francesca Saba

Articolo in inglese: Chinese Media Ordered to Stop Reporting on Kindergarten Abuse

 
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