Il legame tra l’uomo e gli animali si manifesta in modi misteriosi

Michael Jawer è Direttore di pubbliche relazioni presso l’Associazione americana di naturopatia. Negli ultimi 15 anni ha indagato le basi mentali e fisiche della personalità e della salute. I suoi articoli e saggi sono apparsi in ‘Spirituality & Health’, ‘Explore: The Journal of Journal of Science and Healing’, ‘Noetic Now’, e in ‘Science & Consciousness Review’. Jawer è intervenuto all’American Psychological Association ed è stato intervistato da più riviste. 

La storia strana ma vera che è avvenuta in casa mia dopo la morte del mio gatto, è uno di quegli elementi connessi al profondo rapporto tra gli esseri umani e gli animali. Il legame emotivo e spirituale tra gli esseri umani e gli animali si rivela in modi davvero sorprendenti.

La morte nel nostro gatto, Persefone, è stato un momento difficile per la nostra famiglia, ma chi ne ha sofferto di più è stata Gabrielle, la mia figlia di 12 anni. Come chiunque altro, lei amava Persefone, era cresciuta con lei, e spesso loro due dormivano insieme nel letto di mia figlia.

In quel letto vi era un altro compagno di vita di miglia figlia, ‘Papà Hoo Hoo’, il suo pupazzo di gorilla. Papà Hoo Hoo era delle dimensioni di Persefone, ed era peloso e nero come la nostra gattina. Gabrielle aveva preso in braccio Papà Hoo Hoo in cerca di conforto quando ho iniziato a seppellire Persefone e lo ha tenuto stretto mentre abbiamo fatto una preghiera in memoria della nostra piccola amica. Più tardi, è andata a letto portando Papà Hoo Hoo con sé.

La mattina seguente, Papà Hoo Hoo era scomparso dal letto di Gabrielle. Abbiamo pensato che potesse essere caduto per terra (come è logico pensare), ma sul pavimento, tra le lenzuola, tra il letto e la parete, o in qualsiasi altra parte della camera di nostra figlia, non c’era traccia del pupazzo.

Nei cinque giorni a venire, mia moglie ha setacciato tutta la casa alla ricerca del piccolo gorilla scomparso. Gabrielle ha cercato di ricordarsi dove in teoria avrebbe potuto averlo lasciato, e abbiamo cercato in tutti quei luoghi. Nulla di fatto.

Diverse notti dopo, mia moglie stava consolando Gabrielle prima della buonanotte. Le ha detto che forse Papà Hoo Hoo aveva accompagnato Persefone in qualsiasi posto lei fosse andata. Gabrielle sembrava essere in sintonia con quella visione, ma poi ha chiarito: «Ho bisogno che lui sia qui con me».

La mattina dopo, sono andato in camera sua per svegliarla per il campeggio. Dopo che mi sono seduto sul letto e lei si è svegliata, ho notato il pupazzo di gorilla sul pavimento, proprio affianco al mio piede. «Papà Hoo hoo!», ha esclamato Gabrielle.

Questa cosa sembra davvero bizzarra, perché chiunque avrebbe notato senza problemi quel pupazzo, in un posto così evidente come quello vicino al letto. Pensando a questo, mi è tornato in mente il termine ‘apporti’ che, nel campo della parapsicologia, si riferisce agli oggetti che tendono a sparire e a riapparire da nulla in alcuni casi di poltergeist. Gli ‘apporti’ hanno un significato simbolico o emotivo per le persone coinvolte.

Nel nostro caso nessun poltergeist era presente, ma invece Papà Hoo Hoo forse simboleggiava Persefone, così che la sua assenza era sinonimo dell’assenza del gatto, e soltanto dopo che Gabrielle ha chiarito di aver bisogno di lui è potuto riapparire.

Una delle poche persone con cui ho condiviso questa storia è il veterinario Michael Fox, autore della associazione nazionale ‘Il dottor animale’. Il dottor Fox è legato al suo concetto di ‘empaticosfera’, che lui dice essere «un regno universale di sentimenti che possono trascendere lo spazio e il tempo».

Esistono dei racconti apparentemente miracolosi di animali domestici che hanno attraversato delle lunghe distanze per ricongiungersi ai loro proprietari, e vengono attribuiti a questa ‘empaticosfera’, suggerendo che gli animali siano più empatici delle persone e che partecipino a questo regno naturale del sentimento più facilmente degli esseri umani.

L’idea del dottor Fox per cui esistano altri mammiferi che sentono le cose più intensamente di noi è supportata da un numero crescente di ricercatori. È probabile che gli altri mammiferi siano in possesso di una forma più pura di consapevolezza dato che non filtrano la propria esperienza con la lingua, e con tutta la riflessione a cui il pensiero si presta. Mentre gli animali possono sentire tutte le emozioni senza alcuna possibilità di separarle (eccitazione, paura, allarme, affetto, noia, fastidio), noi esseri umani, o per lo meno noi adulti, siamo inclini a spiegare i nostri sentimenti a noi stessi o a dargli importanza nel corso dei nostri affari e sulla base della nostra società.

L’empaticosfera ha degli omologhi in altri termini. ‘Telesomatico’ ad esempio è un termine coniato dallo psichiatra Berthold Swartz (studioso di fenomeni psichici e parapsicologici) e si riferisce alla sensazione spontanea di dolore che si prova quando una persona cara lontana da noi sta soffrendo, e di cui non vi è la consapevolezza che stia soffrendo realmente. Un concetto parallelo è la ‘psicosfera’ di Bernard Beitman, noto psichiatra dell’università della Virginia. Beitman concepisce la psicosfera come «qualcosa simile alla nostra atmosfera, che è attorno a noi e in un divenire dinamico assieme a noi. Noi respiriamo ossigeno, azoto, acqua e vapori, ed espiriamo anidride carbonica, azoto e più vapore acqueo. I nostri pensieri e le nostre emozioni contribuiscono alla psicosfera e viceversa ne vengono influenzate».

Quello che per me attira l’attenzione sono queste caratteristiche, simili a quelle che mia figlia e la mia famiglia hanno sperimentato nella loro intima connessione di sentimenti. Quindi non si tratta di sentimenti o sensazioni superficiali che passano velocemente, ma di sentimenti più profondi che riguardano i legami tra le persone, oppure i legami tra le persone e i loro animali domestici.

Come sottolinea il dottor Larry Dossey, gli eventi telesomatici «hanno quasi sempre luogo quando le persone condividono empatia, legami affettivi: genitori e figli, coniugi, fratelli, amanti». Queste esperienze nascono del tutto inaspettatamente, e quando lo fanno, possono far vacillare anche una persona scettica fino al midollo.

Un esempio del genere ci è stato offerto di recente dall’autore Michael Shermer, la cui visione del mondo non lascia spazio all’anomalo. L’esperienza descritta da Shermer nel suo articolo scientifico (‘Gli eventi anomali che possono sconvolgere uno scettico fino al midollo’) è così bizzarra che potrebbe essere messa a segno solo una volta su un milione, se non fosse per il suo legame con una profonda emozione.

In poche parole, questo è quello che è accaduto. Poco dopo aver detto i loro voti nuziali, Shermer e la sua nuova moglie Jennifer, si sono diretti verso il retro della loro casa per stare da soli qualche minuti. Entrambi hanno sentito una canzone d’amore che si diffondeva nell’aria, ma non avevano idea da dove provenisse. La fonte si è poi rivelata essere una radio a transistor del 1970, di proprietà del nonno defunto di Jennifer, la figura paterna che l’ha cresciuta in Germania.

Come ha scritto Shermer, «l’inquietante congiunzione di questi eventi profondamente evocativi ha dato a Jennifer la netta sensazione che suo nonno fosse lì e che la musica fosse il suo dono di approvazione… devo ammetterlo, questa cosa mi ha scosso fino ai talloni… ho assaporato l’esperienza più che la spiegazione». Sentirsi stupefatti è la reazione più genuina che si possa avere in una situazione come questa. Ed è esattamente quello che io e mia moglie abbiamo provato quando il pupazzo di gorilla è riapparso sul pavimento accanto al letto di nostra figlia. Entrambe queste esperienze hanno avuto luogo a seguito di profondi sentimenti e passaggi che io vedo essere come più di una coincidenza.

Inoltre, ci sono delle buone ragioni per supporre che gli animali giochino un ruolo tanto importante quanto quello degli esseri umani per quanto riguarda l’influenza della empaticosfera e della psicosfera. Tutti i mammiferi sono emotivamente simili. Quello che i nostri membri della famiglia hanno provato per Persefone, e quello che lei ha provato per noi, sta al centro di quello che tutti i mammiferi (e forse anche altre creature) hanno in comune. Con questo sostengo che i sentimenti che scorrono dentro di noi si colleghino tra loro sia in maniera fisica che astratta.

 

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato da Psychology Today.

Articolo in inglese: ‘Bond Between Humans and Animals Manifests in Mysterious Ways

 
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