Il lato oscuro delle banche, spiegato da un ex regolatore finanziario

L’economia come scienza ha un terribile curriculum. Di volta in volta sembra che la ‘scienza triste’ non colga né previsioni né intere crisi finanziarie.

Qual è il problema? L’economia mainstream ignora il fatto che le banche creino e gestiscano il nostro denaro e che l’intero sistema stia in piedi e cada tramite questo processo.

Regolatori come la Federal Reserve o la Commissione di Sicurezza e Scambio fanno lo stesso; stanno ancora trovando delle motivazioni per cui la crisi finanziaria del 2008 fosse impossibile da prevedere. In realtà, tutti i regolatori a eccezione di uno: Lord Adair Turner, l’ex capo del British Financial Services Authority (FSA), sta affrontando con franchezza questo problema nel suo libro ‘Tra il debito e il diavolo’, seguendo economisti fuori dal mainstream come Steve Keen and Hyman Minsky.

«L’economia mainstream è matematicamente molto sofisticata, ma del tutto irrealistica. Uno dei modi in cui è totalmente irrealistica è la sua rappresentazione del sistema bancario», ha dichiarato Turner.

La maggior parte delle persone crede che le banche attraggano denaro dai depositanti per poi prestare il denaro, ma non è così. «Le banche creano denaro di credito e potere di acquisto. È matematicamente il caso che una volta che una banca crea del prestito, vi sia una passività della banca e non via sia potere di acquisto», ha aggiunto.

Quando qualcuno accende un’ipoteca, la banca crea un deposito per il consumatore con la semplice pressione di un tasto. Non deve ottenere i soldi da qualche altra parte e così il consumatore può andare a comprare una casa con il deposito. Questo è il motivo per cui il processo crea potere di acquisto.

Sull’altro lato del bilancio, il consumatore ora deve alla banca la somma che ha speso per la casa e deve restituire il denaro nel corso del tempo e con gli interessi.

QUELLO CHE NESSUNO SA

Perché l’economia mainstream ignora questo metodo fondamentale di creazione della moneta? «Penso che si sia sviluppato il desiderio – ha ipotizzato Turner – di modellare il sistema in un modo altamente matematico e che successivamente si sia scoperto che è molto più facile da fare se si ignora semplicemente il sistema bancario».

«Questo concetto era molto ben compreso dai primi economisti del XX secolo come Knut Wicksell o Friedrich von Hayek, ma dagli anni ’60 in poi si è allontanato dal modo di pensare comune».

Perché le autorità di regolamentazione ignorano questo fattore quando è stato dimostrato essere un accurato fattore predittivo delle crisi finanziarie?

«Gli esperti sono molto lontani dalla reale teoria economica, nonché dalla realtà. Lo trovo un po’ strano perché è ormai diventato evidente quanto questa sia una comprensione fondamentale del processo economico», ha continuato Turner, che non era a conoscenza di questo problema quando ha iniziato a lavorare a capo della FSA nel 2008.

Ma si è iniziato a fare delle domande e alla fine ha fatta abbastanza ricerche per arrivare a questa conclusione: «C’è una grande differenza tra quello che i libri di testo dicono riguardo a quello che le banche hanno fatto, rispetto a quello che realmente fanno».

Oltre alle autorità di regolamentazione e agli accademici, Lord Turner ha riferito che anche la maggior parte dei banchieri non ne ha la più pallida idea.

«Che le banche abbiano influenzato direttamente il mondo accademico riguardo a questa particolare questione, quella del “cerchiamo di coprire il fatto che creiamo credito, denaro e potere di acquisto”, non ne sono così sicuro perché penso che un sacco di banchieri stessi non capiscano quello che fanno». Secondo Turner, ognuno è semplicemente una ruota dell’ingranaggio di un sistema che non comprende.

SISTEMA IMPERFETTO

Ma non solo le persone non conoscono il sistema, è anche parecchio inefficiente. Oltre al fatto che provochi delle bolle finanziarie, come i subprime, affligge anche le stesse persone che si suppone ne debbano beneficiare, persino in momenti normali, senza crisi.

«Un sacco di credito facile è terribile per una persona che ancora non possiede una casa, perché spingerà il prezzo delle case verso l’alto, al punto in cui se lo potrà permettere soltanto chi prenderà livelli di debito, che sono una minaccia per la loro sostenibilità», ha continuato Turner. La creazione incessante di nuovi mutui spinge le persone ad affittare o a creare una bolla finanziaria.

Tuttavia questo processo non riguarda né le banche, che si preoccupano soltanto di espandere i propri bilanci, né i politici. «Vi sono stati politici che volevano un sistema bancario o un sistema del mercato dei capitali con la possibilità di prestare ai capifamiglia più soldi possibili in modo da far credere loro che stessero partecipando al sogno americano pur non ricevendo alcun aumento nei salari reali». Un sistema efficiente ha un aspetto diverso.

COME CONTROLLARE IL DENARO DELLE BANCHE

Per controllare la creazione del denaro da parte delle banche, Lord Turner suggerisce due possibili metodi.

Da un lato, le autorità di regolamentazione potrebbero obbligare le banche ad aumentare il loro capitale statutario, o gli azionisti dovrebbero sopportare. Attualmente vi è il 4,5 per cento di attività ponderate per il rischio, conformemente a Basilea III. Se venisse incrementato al 10 o al 20 per cento, verrebbero assorbiti dai capitali inattivi invece di nuovi prestiti.

Questo significa che le banche dovranno raccogliere nuovo capitale mediante l’emissione di nuove azioni e diluendo i vecchi azionisti. «Se si può ottenere la nuova emissione di capitale dal mercato privato, molto bene, se non è possibile, il governo sottoscriverà quell’equità, che potresti non volere», ha dichiarato Turner. Aumentando il capitale in questo modo, l’economia potrebbe evitare una stretta creditizia.

Dall’altro lato, le autorità di regolamentazione dovrebbero essere in grado di controllare la quantità di denaro da collocare nella banca centrale, limitando così la creazione di nuovo denaro. In questo momento, le banche che detengono più di 100 milioni di dollari americani in beni possono prestare o ‘creare’ fino a 10 volte quello che possiedono.

Turner suggerisce un coefficiente di riserva del 15 per cento. In questo modo, invece di creare 9 dollari per ogni dollaro depositato presso la Federal Reserve, le banche potrebbero creare soltanto 5,66 dollari, una significativa riduzione del credito bancario.

«Dal punto di vista della riserva patrimoniale, che praticamente dice che dobbiamo controllare il moltiplicatore bancario – il rapporto tra la base monetaria e il credito di denaro – non potremmo metterlo improvvisamente in un rapporto del 20 per cento,  ma aumentarlo gradualmente al 15 per cento», ha concluso Turner.

Questo potrebbe essere il primo passo verso il controllo del credito bancario.

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