«Il lato giusto della Storia non può aspettare»: Appello alle Nazioni Unite per la fine dell’olocausto cinese

Discorso tenuto presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra il 24 giugno 2015

Signore e Signori, a 75 anni dalla Costituzione della Carta delle Nazioni Unite, ci appaiono ormai lontani sia l’orrore che la tragedia vissuta nei campi di sterminio nazisti, tragedia che ha commosso il mondo intero e che ha spinto la comunità internazionale a condividere lo stesso sentimento, poi espresso in un unico messaggio: «Che tale atrocità non si ripeta mai più».

Signore e Signori, ricordatevi questa data e serbatela nei vostri cuori perché oggi vi parliamo del più grande genocidio della storia dell’umanità, quello che commette il Partito Comunista Cinese da quasi 16 anni. Il prelievo in massa degli organi di decine di migliaia di cittadini cinesi innocenti, praticanti del Falun Gong che vengono assassinati dal Partito Comunista Cinese per via dei loro organi, non è solo un crimine contro l’umanità, ma un autentico genocidio di dimensioni enormi, che fa parte di una strategia ben pianificata per la persecuzione del Falun Gong in Cina con l’unico fine di sterminare una parte importante del popolo cinese che segue delle credenze spirituali, e con un ulteriore obiettivo, quello di arricchirsi con la vendita dei loro organi.

Il 20 luglio del 1999, circa 16 anni fa, Jiang Zemin, con la collaborazione del Partito Comunista Cinese, ha intrapreso un autentico olocausto contro il suo stesso popolo. Ripeto la parola olocausto, perché solo così si può definire il fatto che quasi 100 milioni di cittadini cinesi innocenti siano perseguitati fino alla morte solo per la loro fede nel Falun Gong, per credere in Verità, Compassione e Tolleranza, per poi essere utilizzati come una banca di organi vivi, come se si trattasse di un commercio di animali.

La Convenzione che regola la prevenzione e la pena per il delitto di genocidio è stata firmata dalla Cina il 20 luglio del 1949, e precisamente 50 anni dopo la sua firma, il 20 luglio 1999, comincia il genocidio voluto da Jiang Zemin, che ha dato tre istruzioni ben precise per lo sterminio dei praticanti del Falun Gong: «Diffamateli, rovinateli economicamente ed eliminateli fisicamente».

Il piano strategico di sterminio è gestito da un potere organizzato in una struttura gerarchica in cima alla quale si trova Jiang Zemin, con il coordinamento dell’Ufficio paramilitare 6/10, la Gestapo cinese, capitanata da Luo Gan, e agli ordini del Capo della Sicurezza cinese, Zhou Yongkang. La sua missione: sterminare i praticanti del Falun Gong, arrivando al prelievo dei loro organi, con la collaborazione di Bo Xilai, ex ministro del Commercio cinese.

Si definisce genocidio qualsiasi atto perpetrato con l’intenzione di distruggere, totalmente o parzialmente, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. E questa è proprio la definizione esatta per la persecuzione dei praticanti del Falun Gong in Cina. Non solo vengono torturati, ma vengono anche assassinati per impossessarsi dei loro organi, che poi vengono venduti per trapianti clandestini, fuori dal controllo della comunità medica internazionale e degli organismi internazionali per la Salute pubblica.

Pensate per un attimo ai vostri figli, ai vostri genitori, alle vostre madri, ognuno con la propria fede, e provate a immaginare che prelevino loro il fegato, o i reni o il cuore, e che vengano assassinati affinché i loro organi possano andare a chi ha pagato 120.000 dollari.

Signori delle Nazioni Unite bisogna svegliarsi, e troncare la guerra più cruenta della storia, una guerra silenziosa e invisibile ai nostri occhi, tra il bene e il male, che però esiste ed è reale. Io, come avvocato, accuso coloro che commettono questi terribili crimini contro l’umanità, li accuso e mi vergogno del fatto che questi esseri appartengano alla razza umana, e accuso anche chi collabora, coordina, finanzia e consente queste terribili atrocità. Accuso coloro che con il loro silenzio e la loro non-azione permettono che questi genocidi rimangano impuniti mentre continuano ad assassinare e a estirpare organi a persone innocenti. La storia ci giudicherà per quello che abbiamo fatto, ma anche per quello che avremmo dovuto fare e che non abbiamo fatto.

La credibilità morale che mi deriva dal fatto che il mio paese, la Spagna, sia leader nei trapianti legali di organi e promotore della Convezione internazionale per la Lotta contro il Traffico di organi del Consiglio europeo, mi permette di chiedere alle Nazioni Unite e in particolare all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani, che intervenga al più presto, spinto dalla propria responsabilità morale e legale. Responsabilità morale perché è il garante dei diritti umani nel mondo e possiede gli strumenti necessari per combattere tali atrocità. Responsabilità legale perché l’Alto Commissariato è a conoscenza di questi crimini dal 2012, quando l’organizzazione Dafoh ha presentato una petizione globale per sollecitare la fine immediata del prelievo di organi ai praticanti del Falun Gong in Cina e ha denunciato il vero motivo all’origine della persecuzione. Il problema è stato evidenziato anche nel 2013 durante una visita agli Uffici dell’Alto Commissariato da parte di tre medici e tre avvocati che hanno esposto i fatti. Inoltre negli ultimi tre anni sono state raccolte due milioni di firme per richiedere un intervento immediato. L’Alto Commissariato ha risposto a queste vittime con il suo silenzio e questo grava sulla sua responsabilità morale e legale.

Adesso è il momento di toccare il cuore delle persone. La giustizia si costruisce con azioni nobili fatte da animi nobili. Signori delle Nazioni Unite bisogna intervenire urgentemente:

  1. Bisogna investigare senza paura sulle atrocità commesse dal Partito Comunista Cinese.
  2. Si deve denunciare l’accaduto e richiamare l’attenzione dei governi di tutti gli Stati sul prelievo di organi ai praticanti del Falun Gong in Cina, chiedendo che questa persecuzione finisca.
  3. Si deve controllare e denunciare il fatto che il Partito Comunista Cinese non rispetta nessun Trattato internazionale in materia di diritti umani.
  4. Si devono denunciare alla Corte Penale Internazionale i crimini del prelievo di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina e il genocidio che si sta perpetrando nei loro confronti.
  5. È necessario promulgare una Convenzione per la Prevenzione e la Pena per il Delitto di Prelievo di Organi.

Ascoltate i vostri cuori e intervenite urgentemente, perché il lato umano e giusto della Storia non può aspettare oltre.

Termino con una citazione:

«Il nostro messaggio è che difenderemo le vittime e coloro che non hanno voce. Vogliamo che il mondo sappia che lo faremo senza paura e senza favoritismi, indipendentemente da chi sia la vittima e da chi sia il carnefice.» [Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Sig. Zeid Ra’ad Al Hussein, 16 giugno 2015]

Rimaniamo in trepidante attesa del vostro intervento Sig. Zeid, la salvezza di milioni di esseri senzienti non può più aspettare.

Grazie a tutti.

Carlos Iglesias Jimenez è un rinomato avvocato spagnolo e portavoce legale della DAFOH, Medici contro il prelievo forzato di organi, ong per la difesa dell’etica medica con sede a Washington

 
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