Il governo francese vuole proibire il cellulare ai minori di sei anni

L’Ente francese per la sicurezza sanitaria lancia un appello e riporta all’attualità una legge del 2010 sui rischi derivanti dall’uso dei cellulari nei bambini sotto i sei anni.

La legge Grenelle 2 infatti, che dà la possibilità di vietare l’uso dei cellulari ai minori, è ancora in fase di studio. Lo ha ammesso pochi giorni fa il ministro della Sanità francese, Marisol Touraine, affermando che «la questione della proibizione rimane tuttora».
La Touraine è stata intervistata da France Info all’indomani della pubblicazione del rapporto Radiofrequenze e salute dell’Agenzia sanitaria nazionale (Anses), che raccomanda «un uso moderato» dei telefoni cellulari ai bambini, i più vulnerabili alle onde elettromagnetiche. Dominique Gombert, direttore della sezione Valutazione rischi dell’Anses, è stato più determinato: «Non si vieta, ma si sconsiglia per i bambini l’uso del cellulare nella modalità conversazione».

L’agenzia sanitaria francese afferma che l’esposizione alle onde elettromagnetiche potrebbe provocare mutazioni nell’organismo, e riconosce che «non sono provati» effetti sulla salute. Per proteggere quindi i più giovani dalle onde emesse dai cellulari, è fortemente raccomandato di utilizzarli solo per gli sms o con gli auricolari, limitando in questo modo l’esposizione.

Un articolo della legge Grenelle 2, stabilisce inoltre che la vendita di apparecchiature radio «il cui uso è destinato specificatamente ai bambini sotto i sei anni, può essere vietata per ordine del ministro della Sanità, al fine di limitare l’esposizione eccessiva dei minori». 

La senatrice Udi Chantal Jouanno, favorevole all’inasprimento dei provvedimenti, dichiara preoccupata: «La normativa non è stata ancora emanata. L’Anses è molto chiara nei messaggi di prudenza riguardo ai bambini, e non sottovaluta i telefoni cellulari». L’ex segretario all’Ecologia, prosegue auspicando «un messaggio più chiaro da parte delle autorità politiche».

Interpellata in modo specifico su questa questione, Marisol Touraine ha risposto che il governo prenderà «il tempo necessario per esaminare le conclusioni da trarre» dal rapporto dell’Anses. 

LO STUDIO MOBIKIDS IN 13 PAESI EUROPEI

Alla nascita, il cervello di un neonato pesa circa 400 grammi e, a quattro anni, arriva a un chilo e 200 grammi. Lo sviluppo cerebrale continua fino alla pubertà, ma il periodo più importante è la prima infanzia.

L’Agenzia sanitaria esaminerà quindi degli studi scientifici effettuati sui bambini. Uno di questi è una ricerca su ampia scala, chiamata Mobikids, ed è stata avviata in tredici Paesi europei, per studiare un eventuale rapporto tra l’esposizione alle onde e i tumori al cervello. I risultati da tutti i Paesi coinvolti sono previsti fra tre anni.

Per quanto riguarda il divieto dei cellulari nelle scuole e nelle università francesi, previsto sempre dalla legge del luglio 2010, è poco attuato. Contrariamente al Senato, che aveva votato per l’interdizione totale, i deputati avevano rimandato la decisione «agli organismi preposti dal regolamento interno» degli istituti. Chantal Jouanno deplora questa decisione: «Non ha la stessa forza del divieto che deriva dalla legge. Bisogna smettere di concentrarsi sulle antenne: il vero problema da discutere sono i cellulari».

 

Articolo in francese: Interdire les téléphones portables aux enfants de moins de six ans ?

Traduzione di Francesca Saba

 
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