Il Giappone di Expo e la sua tradizione alimentare

MILANO – L’esposizione universale 2015 fa da palcoscenico ai Paesi per mostrare le proprie caratteristiche culturali. E in questa occasione mondiale, il Giappone punta sul valorizzare anche la propria tradizione alimentare.

«Siamo orgogliosi di poter partecipare alla prima Esposizione Universale che affronta il tema del cibo – ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura Yoshimasa Hayashi, durante la Giornata Nazionale nipponica di Expo – Il Giappone ha una tradizione e una saggezza millenaria legata all’alimentazione, per cui mettiamo a disposizione di Expo 2015, dei suoi visitatori e della sua eredità tutto il nostro potenziale».

Infatti al centro dell’idea di Giappone c’è proprio la sua grande tradizione alimentare. Una sapienza che trascende i secoli e che ha tra le proprie fondamenta la cultura del riso. Si dice che la coltivazione del riso tramite la bruciatura delle stoppie sia cominciata nell’arcipelago giapponese circa 4 mila anni fa. Il riso è una vivanda ad alto rendimento, e rispetto ad altri cereali, denota un notevole apporto calorico e proteico.

Così, da quando i giapponesi hanno portato nella loro vita quotidiana la coltivazione del riso, il loro stile di vita si è automaticamente basato sui ritmi delle risaie. Un esempio sono alcune festività che, durante la primavera, l’estate e l’autunno portavano gli agricoltori a vivere come una festa i vari momenti che susseguono la coltivazione stessa del seme.

Questo tema si manifesta all’interno del padiglione stesso che porta al centro il tema della salute alimentare. I piatti tipici a base di riso, legumi e verdure sono proposti come modello alimentare bilanciato. In Giappone infatti la carne animale è stata per molto tempo tabù, così l’apporto proteico nazionale è stato spesso delegato alla soia, i cui derivati, come il miso e il tofu, sono presenti in abbondanza sulle tavole nipponiche.

E non solo, a questi temi si uniscono quello dell’armonia ambientale e della tecnologia, quest’ultima utilizzata come edutainment, ossia educare divertendo. Per ulteriori curiosità non basterà che visitare personalmente il padiglione, che in occasione di questa Esposizione Universale, è stato costruito sul modello delle case tradizionali di Kyoto.

 

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