I passi falsi del governo di Hong Kong danno a Xi Jinping una opportunità

Le proteste di Hong Kong hanno messo Xi Jinping in una posizione difficile.

La difficoltà per il segretario generale del Partito Comunista Cinese (Pcc) non sono rappresentate dalle proteste studentesche, sono le azioni del governo di Hong Kong che a ogni svolta hanno reso le proteste più difficili da gestire.

Ad esempio l’aver ricorso alle triadi per picchiare i pacifici manifestanti ha avuto solo l’effetto di portare ancora più cittadini di Hong Kong per le strade e allo stesso tempo di suscitare la riprovazione di tutto il mondo.

Se si presume che il capo dell’esecutivo Leung Chun-ying stia cercando di fare meglio le cose a Hong Kong, la liberazione dei malfattori è stata semplicemente un errore. Il suo obiettivo è in realtà quello di rendere la situazione più ardua possibile.

Leung è un soldato leale della fazione dell’ex capo del Partito Jiang Zemin. Jiang e il suo gruppo hanno avuto il controllo della Cina per oltre due decenni e considerano il potere di Xi Jinping come qualcosa da declassare ed eliminare il più rapidamente possibile.

Da quando Xi ha preso il potere, la banda di Jiang ha cercato e trovato ogni occasione per creare caos e confusione. Se la cricca di Jiang può rendere una situazione abbastanza instabile, questa potrebbe esplodere in faccia a Xi e in tal caso sarà lì pronto ad approfittarsene.

La situazione all’inizio di questa estate nel Mar Cinese Orientale e in quello Meridionale è istruttiva.

Il Vietnam stava diventando sempre più bellicoso dal momento che osservava una gigantesca piattaforma cinese di perforazione, scortata da una flotta di ottanta navi, dare avvio all’esplorazione nelle sue acque.

Allo stesso tempo in prossimità delle contese isole Senkaku, hanno iniziato a verificarsi sempre più spesso dei testa a testa tra aerei a reazione cinesi e giapponesi. Gli osservatori hanno percepito che un incidente avrebbe potuto degenerare in guerra.

In seguito il 30 giugno, l’amministrazione di Xi ha annunciato l’arresto e la purga del generale Xu Caihou. Xu è stato in passato uno dei due principali luogotenenti che gestivano l’esercito cinese e uno stretto alleato di Jiang Zemin. La notizia del suo arresto è stato descritta dalla stampa statale cinese come un «terremoto».

Questo terremoto ha catturato l’attenzione di qualcuno. Poco dopo, l’impianto di perforazione e la sua flotta di navi si sono ritirati. I cieli sopra il Mar Cinese Orientale si sono acquietati. L’incidente internazionale era terminato.

Xi dovrebbe imparare da questo successo del passato.

Poco prima della crisi iniziata a Hong Kong, Xi stava metodicamente gettando le basi per l’arresto di Jiang Zemin. Le squadre di ispezione avevano aperto bottega nella casa base di Jiang a Shanghai. I suoi collaboratori sono stati indagati e arrestati.

Da qualche parte a Pechino, il dossier su Jiang stava rapidamente ingrassando. Senza dubbio il promemoria che illustrava ai quadri la necessità di abbattere l’ex leader supremo stava venendo abbozzato.

Adesso Xi dovrebbe mettere da parte questi preliminari e tirare il grilletto sull’arresto di Jiang. Allo stesso tempo, dovrebbe abbattere il peso massimo del Partito Zeng Qinghong.

Zeng è l’ex persona con grande influenza politica di Jiang e l’uomo che da dietro le quinte ha preso il merito dei vari complotti che negli ultimi anni hanno turbato la pace di Hong Kong in maniera così intensa.

Il capo dell’esecutivo Leung Chun-ying, in qualità di elemento nell’amministrazione della ‘casa’ che nella caduta di due degli uomini responsabili di decenni di perverso malgoverno di tutta la Cina sarà quasi ignorato, dovrebbe essere licenziato dal suo posto.

Gli arresti di Jiang e di Zeng scioccheranno l’intero Partito Comunista Cinese, il popolo cinese e la gente di Hong Kong.

La malvagità proveniente dal governo di Hong Kong cesserà immediatamente.

La gente di Hong Kong si sentirà compiaciuta dall’allontanamento di Leung, che è ampiamente odiato.

I cittadini di Hong Kong, riconoscendo che gli arresti di Jiang e Zeng segneranno la fine di un’era, tratterranno per un momento collettivamente il loro respiro per vedere che cosa ha intenzione di fare Xi Jinping. Il palcoscenico sarà tutto suo.

Se Xi coglierà quel momento e cercherà di consolare il popolo di Hong Kong, i dissensi che in questo momento appaiono così rigidi si ammorbidiranno.

Se si nominerà un nuovo capo dell’esecutivo che collaborerà con la gente di Hong Kong per risolvere passo dopo passo i problemi della città, i cittadini cercheranno la riforma attraverso il compromesso e la negoziazione piuttosto che con lo scontro.

Dire che nel caso in cui a Xi Jinping fosse offerto questo consiglio lui lo coglierebbe, è difficile da sapere.

Per quelli al di fuori della sua stretta cerchia, Xi è stato una persona enigmatica. Questo ha avuto i suoi vantaggi. Sia i maoisti che i democratici vedono in Xi un compagno di viaggio che è trattenuto dalle circostanze nel rivelare il suo vero sé. E così entrambi fanno il tifo per il suo successo, anche se non si può dire con certezza cosa questo successo porterà alla fine.

Fintanto che il successo di Xi comporta la sconfitta di personaggi vili come Jiang Zemin, gli amici della Cina possono essere fiduciosi nel fare il tifo per lui. Uno Xi che vuole il meglio per la sua Nazione sarà inesorabile nello scovare i suoi nemici, intanto che tende una mano in segno di pace a coloro che da questi in passato sono stati oltraggiati.

IL TEMPO DEI GANGSTER

Dal momento che le persone di tutto il mondo sono state incollate davanti ai loro televisori a guardare le proteste democratiche che stanno avendo luogo a Hong Kong, hanno potuto constatare la vergogna che il capo dell’esecutivo Leung Chun-ying ha portato in questa orgogliosa città.

Il fatto che la polizia di Hong Kong abbia osservato i malviventi picchiare i pacifici manifestanti non è stato un atteggiamento escogitato in risposta agli studenti che cantavano ripetutamente «La senti la gente che canta».

A Hong Kong i malviventi e i teppisti hanno a lungo rivestito un ruolo semi-ufficiale essendo questi stati introdotti nella politica della città da Zeng Qinghong, che ha detenuto per circa un decennio il portafoglio del Pcc per Hong Kong e Macao.

Sotto la direzione di Zeng, le triadi sono state usate per comprare i voti per i candidati favoriti e per intimidire i democratici, ma hanno operato per lo più all’ombra dell’attenzione pubblica.

Sotto il comando di Leung i teppisti sono diventati una parte normale della vita pubblica della città.

Un gruppo chiamato Hong Kong Youth Care Association (Hkyca) è apparso improvvisamente nel giugno 2012 (dopo che Leung era stato eletto, ma prima del suo insediamento) a una fermata ferroviaria nei pressi del confine con la Cina, dove i praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong avevano uno stand dove fornivano informazioni ai passanti.

I membri della Hkyca hanno avvolto il semplice stand del Falun Gong con enormi striscioni che diffamavano la pratica, hanno inveito contro i praticanti usando i loro megafoni a pochi centimetri di distanza dalle loro orecchie e hanno picchiato i praticanti quando erano momentaneamente nascosti dagli enormi striscioni offensivi.

Questa scena è stato ben presto ripetuta in tutta Hong Kong. Inoltre, intere zone della città sono state ricoperte dagli enormi striscioni della Hkyca creando spesso pericoli per il traffico. La polizia nella maggior parte dei casi non ha fatto nulla, proprio come non ha fatto nulla quando i malviventi hanno picchiato i manifestanti democratici.

Il lavoro del malvivente rende bene. I membri della Hkyca hanno detto ai praticanti del Falun Gong che vengono retribuiti cinquanta dollari al giorno (37 euro circa) – un salario considerevole per qualcuno della Cina continentale, dove il reddito medio familiare annuo è di circa 1.500 euro.

Una rivista di Hong Kong ha scoperto che la Hkyca ha legami con Pechino; i suoi leader erano membri del Pcc e hanno condiviso il loro ufficio con l’organizzazione del Partito che ha il compito di perseguitare il Falun Gong. Una fonte affidabile ha detto a Epoch Times che Leung Chun-ying ha contribuito a organizzare il gruppo.

Durante il mandato di Leung, un altro gruppo misterioso chiamato Voice to Hong Kong si è dedicato alle molestie nei confronti dei democratici.

Nel mese di agosto 2013, in un forum della comunità, Leung ha messo da parte ogni pretesa sostenendo che non aveva niente a che fare con quei teppisti che stavano affliggendo la città. Mentre Leung stava tenendo il suo discorso, degli uomini tatuati con i capelli a ciocche appuntite hanno picchiato coloro che erano venuti a protestare contro di lui. La polizia non ha fatto nulla e non ha ricevuto alcun rimprovero per la sua inazione.

INGERENZA STRANIERA

Un tema principale di lunga data della propaganda del Pcc è quello di accusare gli Stati Uniti di interferire negli affari interni della Cina. Questo argomento è tirato fuori ad ogni occasione.

L’incolpare gli Stati Uniti infiamma il patriottismo, che è notoriamente l’ultimo rifugio delle canaglie – ovvero i funzionari del Partito. E se non altro può distrarre il popolo cinese dagli enormi crimini e fallimenti del Pcc.

Da quando hanno avuto inizio le proteste a Hong Kong, i media statali della Cina hanno premuto forte e spesso il bottone della ‘colpa degli Usa’.

Naturalmente si potrebbe desiderare che il governo degli Stati Uniti fosse più vigoroso nel sostenere i manifestanti, sebbene i privati cittadini, tra cui tre ex consoli generali degli Stati Uniti che hanno prestato servizio a Hong Kong e alla New York Bar Association, abbiano cercato di migliorare la situazione. Ma ciò che preoccupa Pechino non è l’effettivo sostegno degli Stati Uniti per i manifestanti.

L’esempio degli Stati Uniti quale repubblica forte e libera che gode dell’autorità della legge e della tutela delle libertà individuali ispira quei democratici di Hong Kong e di altri luoghi che cercano di sfuggire dall’ombra della tirannia.

Questo modello ha sempre infuso paura al Pcc. Ciò spiega perché il Partito cerca di controllare ogni byte di informazioni che entra in Cina. Se il Partito non avesse preso così seriamente il compito di bloccare, censurare e distorcere le informazioni, tutta la Cina apparirebbe come la Hong Kong di questi giorni, piena di manifestanti per la democrazia. Questo è un pensiero che potrebbe far sorridere un giornalista ombroso.

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

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Articolo in inglese: Hong Kong Government’s Missteps Give Xi Jinping Opportunity
 
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