I bambini verdi di Woolpit: leggenda del 12° secolo di visitatori da un altro mondo

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Ai confini della realtà: Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

Quello dei bambini verdi di Woolpit è un racconto risalente al dodicesimo secolo, che narra la storia di due bambini comparsi ai margini di un campo nel borgo di Woolpit, in Inghilterra. Si dice che il bambino e la bambina avessero la pelle verde e parlassero un linguaggio sconosciuto.

I bambini si ammalarono e il bambino morì, ma la bambina si riprese e negli anni imparò l’inglese. Più tardi raccontò la storia delle loro origini, dichiarando che provenivano da un posto chiamato la Terra di S. Martin, che si trovava in un’atmosfera di crepuscolo perenne e dove le persone vivevano sottoterra. Anche se molti ritennero la storia frutto di un racconto popolare, che descriveva un incontro immaginario con gli abitanti di un diverso mondo sotterraneo o perfino extraterrestre, altri l’accettarono come reale, ma in qualche modo alterarono la testimonianza di un evento storico che merita ulteriori indagini.

La storia è ambientata a Woolpit, un borgo del Suffolk, nell’East Anglia. Durante il Medioevo si stendeva nell’area agricola più produttiva e maggiormente popolata dell’Inghilterra rurale. Il borgo apparteneva alla ricca e potente abbazia di Bury St Edmunds.

La storia è stata documentata da due cronisti del dodicesimo secolo. Uno dei due era Ralph of Coggestall, (morto intorno al 1228 d.C.) un abate di un monastero cistercense a Coggeshall (a circa 42 chilometri dal Woolpit del sud), che raccontò la sua testimonianza dei bambini verdi nella Chronicon Anglicanum (‘Cronaca Inglese’). L’altro era William of Newburgh (1136–1198 d.C.), uno storico inglese e un canonico alla prioria augustiniana di Newburgh, nel lontano nord dello Yorkshire, che incluse la storia dei bambini verdi nella Historia rerum Anglicarum (‘Storia degli Affari Inglesi), la sua opera più importante.

Si dice che gli eventi abbiano avuto luogo durante il regno di Re Stefano (1135-54 d.C.) o durante quello di Re Enrico II (1154-1189 d.C.), a seconda di quale versione della storia si legge.

La storia dei bambini verdi

Secondo la storia dei bambini verdi, un bambino e sua sorella vennero trovati dai mietitori che lavoravano nei campi durante il periodo del raccolto, vicino ad alcuni canali scavati per intrappolare i lupi nella fossa dei lupi di S. Maria (Woolpit). La loro pelle era di una sfumatura di verde, i vestiti cuciti con materiali insoliti e la loro lingua era incomprensibile per i mietitori. Vennero portati al borgo, dove alla fine furono accolti nella casa del proprietario terriero locale, il signor Richard de Caine di Wilkes.

I bambini non mangiavano niente di ciò che si offriva loro, ma sembravano affamati. Alla fine gli abitanti del borgo portarono dei fagioli recentemente raccolti, che i bambini divorarono. Per molti mesi sopravvissero solo di fagioli, almeno fino a quando non presero gusto anche per il pane.

Il bambino si ammalò e presto morì, mentre la bambina rimase in buona salute e alla fine perse la sfumatura verde della pelle. Imparò come parlare in inglese e alla fine si sposò con un uomo a King Lynn, nel paese limitrofo di Norfolk. Secondo alcune testimonianze prese il nome di Agnes Barre e l’uomo che sposò era un ambasciatore di Enrico II, nonostante questi dettagli non siano stati verificati. Dopo che imparò a parlare inglese, raccontò la storia delle loro origini.

UNA STRANA TERRA SOTTERRANEA

La ragazza narrò che lei e suo fratello venivano dalla ‘Terra di S. Martino’, dove non c’era sole, ma si viveva anzi in un costante crepuscolo, e dove tutti gli abitanti erano verdi come loro. Descrisse un’altra terra ‘luminosa’ che si poteva osservare da un fiume.

Lei e suo fratello stavano badando al gregge del padre quando si imbatterono in una grotta. Entrarono e vagarono nel buio per molto tempo fino a che alla fine non uscirono dal lato opposto, entrando nella luce luminosa del sole, che li sorprese. Fu in quel momento che vennero trovati dai mietitori.

SPIEGAZIONI

Nel corso dei secoli sono state avanzate molte teorie per spiegare questa strana storia. Riguardo al colore verde della pelle una proposta è che i bambini stessero soffrendo di anemia ipocromica, in origine conosciuta come clorosi (deriva dalla parola greca ‘chloris’, che significa ‘giallo-verde’). Questa condizione è causata da una dieta molto povera che colpisce il colore dei globuli rossi e che si risolve in una evidente sfumatura verde della pelle. A sostegno di questa teoria è il fatto che secondo quanto descritto la ragazza è tornata di un colorito normale dopo aver assunto una dieta salutare.

Riguardo alla descrizione della strana terra Paul Harris ha suggerito in Fortean Studies 4 (1998) che i bambini fossero degli orfani fiamminghi, probabilmente provenienti da un luogo limitrofo noto come Fornham St. Martin, separato da Woolpit dal fiume Lark. Durante il dodicesimo secolo erano arrivati numerosi immigrati fiamminghi, ma venivano perseguitati sotto il regno di Enrico II. Nel 1173 molti di loro vennero uccisi vicino a Bury St Edmunds. Se i bambini spaventati fossero fuggiti nella foresta Thetford, gli potrebbe essere sembrata un costante crepuscolo. Potrebbero anche essere entrati in uno dei passaggi sotterranei delle miniere della zona, che alla fine li avrebbe portati a Woolpit. Vestiti con strani abiti fiamminghi, parlando una lingua sconosciuta, i bambini potrebbero essere stati uno strano spettacolo per gli abitanti del borgo di Woolpit.

Altri osservatori hanno suggerito un’origine più ultraterrena dei bambini. Robert Burton, nel suo libro The Anatomy of Melancholy [Anatomia della Malinconia, ndt] del 1621, sostiene che i bambini verdi siano ‘caduti dal Paradiso’, portando altri a speculare sul fatto che potessero essere extraterrestri. In un articolo del 1996, pubblicato sulla rivista Analog, Duncan Lunan, un astronomo, ha ipotizzato che i bambini fossero stati accidentalmente trasportati a Woolpit dal loro pianeta, che potrebbe essere rimasto intrappolato in un’orbita geostazionaria attorno al sole, presentando condizioni adatte alla vita solo in una ristretta zona di crepuscolo tra una superficie intensamente bollente e un lato buio e freddo.

La storia dei bambini verdi è perdurata per oltre otto secoli dalle prime testimonianze riportate. Anche se la verità che si cela dietro il racconto potrebbe non venire mai scoperta, quest’ultimo ha ispirato numerosi poemi, romanzi, opere e spettacoli in tutto il mondo, continuando a catturare l’immaginazione di numerose menti curiose.

Ripubblicato con autorizzazione. Leggi l’articolo originale su Ancient Origins.

 

Articolo in inglese: The Green Children of Woolpit: 12th Century Legend of Visitors From Another World

 

 
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