Paura Grecia, Banche e borsa chiuse. Padoan: noi siamo al sicuro

La Bce ha chiuso quasi del tutto il rubinetto e Tsipras ha risposto serrando banche e borsa di Atene almeno fino a dopo il referendum. Martedì scadrà inoltre il termine di pagamento del debito con il Fmi e quelle che aspettano la Grecia sono ore di fuoco. Intanto la paura Grexit ha spinto giù i mercati europei all’apertura.

A far saltare i negoziati con l’Eurogruppo sarebbe stato il premier greco, con una mossa a sorpresa nel fine settimana annunciando di voler indire un referendum per mettere nelle mani del popolo greco il futuro del Paese. Questa mossa ha spiazzato il tavolo Ue che era disposto a prolungare il finanziamento per Atene fino a novembre, sotto condizioni però che evidentemente non andavano a genio a Tsipras.

Allora è stato proprio il premier ellenico a voler imporre nuove condizioni chiedendo ai creditori di prolungare il termine di finanziamento, che scadrà il 30 giugno, almeno fino al 6 luglio, giorno dopo il referendum, ma la proposta a quanto pare non è stata accolta dai creditori internazionali, e per giunta anche la Bce che fino a questo momento aveva sempre sostenuto con liquidità le casse elleniche aumentando di continuo il tetto massimo, ha cominciato ora a concedere sì, ma con il contagocce. Questa situazione e lo stop agli aiuti verso Atene hanno creato non pochi disagi alle piazze finanziarie lunedì mattina che hanno aperto in forte ribasso.

Tuttavia Mario Draghi non ha voluto chiudere completamente la porta in faccia a Tsipras, confermando il fondo di emergenza Ela che consentirà ad Atene di arrivare almeno fino al referendum. Ma di certo, i prossimi giorni non promettono nulla di buono dato che domani la Grecia non sarà in grado di pagare il debito con il Fmi di 1,6 miliardi. Intanto fino al 7 luglio banche e borsa restano chiuse e da domani 30 giugno i cittadini greci potranno ritirare agli sportelli un massimo di 60 euro al giorno.

TSIPRAS: NON CEDEREMO AL RICATTO UE

Così il premier ellenico, secondo Repubblica, ha spiegato al Paese la decisione di chiudere le banche: «La decisione dell’Eurogruppo ha portato la Bce a trattenere l’aumento delle liquidità per le banche greche costringendo la Banca centrale ellenica a imporre la chiusura degli istituti di credito e limiti ai prelievi presso gli sportelli Bancomat. E’ più che evidente che questa decisione non ha altro scopo se non quello di ricattare la volontà del popolo greco e ostacolare lo svolgimento democratico del referendum. Ma non ci riusciranno: questo causerà anzi l’effetto contrario», ha poi rassicurato che i risparmi dei cittadini sono al sicuro.

Il premier greco ha anche twittato: «La dignità del popolo greco di fronte al ricatto e all’ingiustizia invierà un messaggio di speranza e di orgoglio per tutta l’Europa. #Greece».

VAROUFAKIS: CAPI DI GOVERNO SCONGIURINO IL DISASTRO

Yanis Varoufakis ha fatto appello ai capi di Governo affinché evitino che la Grecia finisca nel baratro: «I vertici dell’Unione Europea a Bruxelles non sono in grado di adottare iniziative politiche. I capi di governo dell’Unione europea devono agire. E tra loro è la cancelliera Merkel, in quanto rappresentante del Paese più importante, ad avere in mano le chiavi per evitare una fine terribile di questa crisi. Spero che le usi», ha detto in una intervista alla Bild riportata da Repubblica.

Il ministro delle finanze greche ha poi spiegato a Bild quello che è successo sul tavolo dei negoziati, perché è saltato l’accordo e perché è stato indetto un referendum per domenica 5 luglio: «Il 25 giugno le istituzioni dell’Eurogruppo ci hanno presentato una proposta dettagliata. Il tempo era ormai scaduto. Non abbiamo potuto accettare, ma non abbiamo nemmeno potuto rifiutare di fronte all’importanza della cosa per il futuro della Grecia. Perciò abbiamo deciso di rivolgerci ai cittadini e di chiarire la nostra posizione contraria, lasciando però a loro la scelta. Rimaniamo comunque aperti a nuove proposte delle istituzioni. Se queste nuove proposte dovessero arrivare e noi le ritenessimo significativamente migliori, potremmo sempre cambiare le nostre indicazioni e suggerire agli elettori di approvarle. Quindi, per quanto ci riguarda, siamo ancora disponibili a trattare mentre la gente fa le sue valutazioni», ha riportato Repubblica.

PADOAN: BCE POSSIEDE STRUMENTI PER REAGIRE

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha parlato al Tg1 scongiurando rischi per l’Italia in caso di Grexit anche se ha sostenuto: «Dobbiamo utilizzare questi giorni per trovare una soluzione positiva», secondo Rainews, perché «ci sono ancora gli spazi per uscire da questa situazione difficile». Inoltre ha affermato che «è stata la Grecia ad abbandonare unilateralmente il tavolo… Se ci saranno shock sul mercato finanziario, cosa da non escludere, questi shock saranno limitati e, in ogni caso, la Bce dispone di strumenti potentissimi per contrastare questi shock. I fondamentali dell’economia italiana, sia in termini di crescita sia di finanza pubblica, sono molto piu’ solidi», ha riportato Rainews.

Domenica 5 luglio il referendum; sarà il popolo greco stesso a decidere le sorti del Paese. Se il loro voto rifletterà l’atteggiamento del loro premier Tsipras, allora è probabile che l’orgoglio del popolo ellenico decreterà al tempo stesso il default greco. Altrimenti in caso di scelta europea da parte del suo popolo, Tsipras dovrà sottostare alle condizioni del’Ue, che in cambio di aiuti e finaziamento ha chiesto politiche più ‘austere’.

Immagine concessa da Shutterstock

 

 

 

 

 
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