Grecia: vince il no, ma Varoufakis si immola lo stesso

Dopo i festeggiamenti per la vittoria del no, torna la realpolitik: il ministro delle Finanze greco Varoufakis si è dimesso, per facilitare le trattative. Da tempo si vocifera che i suoi atteggiamenti siano malvisti dai creditori.

Questa mossa ricorda anche il reale significato del no: non di certo l’uscita dall’Europa, ma la ripresa dei negoziati da una posizione più forte, come Tsipras stesso aveva chiaramente detto. Anche se l’Europa aveva lasciato intendere che non sarà così.

Il prossimo vertice dell’Ue sarà martedì. Si deciderà cosa fare dopo il risultato del referendum e se fornire nuova liquidità agli istituti di credito greci, praticamente fondamentale per la sopravvivenza del sistema Grecia.

REAZIONI IN ITALIA

«Una lezione storica di dignità e di democrazia. Grazie Grecia, grazie Alexis Tsipras», commenta Nichi Vendola su Facebook.

Silenzio, invece, da Renzi.

 

Referendum in Grecia, da Renzi nemmeno una parola.Perché secondo voi il “fenomeno” ha smesso di twittare?

Posted by Matteo Salvini on Domenica 5 luglio 2015

Quanto a Salvini, la sua posizione è chiara, pur non amando più di tanto Syriza: «NO. NO. NO.No all’Unione Sovietica Europea della disoccupazione e dell’immigrazione», dice su Facebook.

«Questo spirito è contagioso – è invece il commento su Facebook di Luigi Di Maio – Arriverà agli altri popoli del sud dell’Europa. In Italia dobbiamo avere il coraggio di ribellarci alle imposizioni di Bce, Fmi e commissione europea».

«È una rivoluzione gentile».

 
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