Baidu va male, il ‘Google cinese’ è in crisi

Baidu, uno dei ‘triumviri’ dell’internet cinese, naviga in cattive acque: il motore di ricerca sta lottando contro un rallentamento della crescita del suo fatturato, normative incerte e perdita di utili causata dalla diversificazione.

Dopo l’uscita di Google dalla Cina nel 2010, l’azienda ha quasi il monopolio della ricerca su internet. Ma l’ambiente imprenditoriale si sta deteriorando e i suoi sforzi per diversificare su business alternativi alla ricerca, che genera oltre il 90 per cento del fatturato di Baidu, non hanno prodotto utili: sebbene nel secondo trimestre abbia incrementato le sue vendite del dieci per cento, ha visto diminuire del 36 per cento i suoi utili su base annua, ossia il peggior calo trimestrale della compagnia nei suoi 11 anni di quotazione in borsa.

La sua capitalizzazione di mercato è attualmente annichilita dagli altri due membri del cosiddetto ‘Bat’ (Baidu, Alibaba e Tencent Holdings, i Tre Grandi di internet in Cina), e gli American Depositary Receipt [i certificati che sostituiscono le azioni per consentire la contrattazione sul mercato degli Stati Uniti con titoli emessi su altri mercati finanziari, ndr] di Baidu hanno perso il sei per cento nel medio periodo.

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Andamento della capitalizzazione di mercato di Baidu (BIDU) comparato a quello di Alibaba (BABA) e Tencent (TCTZF) degli ultimi cinque anni. (YCHARTS)

SGAMBETTI NORMATIVI

La stragrande maggioranza delle vendite di Baidu deriva dalla pubblicità nei motori di ricerca, che sono strettamente controllati dal Partito Comunista Cinese, di conseguenza l’azienda dipende dal capriccio e dalle ‘elemosina’ del regime cinese.

Una volta beniamina del Partito, Baidu si è vista sempre più emarginata a causa delle modifiche normative; ad esempio, un recente comunicato Pechino ha chiesto alle imprese pubblicitarie online di limitare la pubblicità a meno del 30 per cento su ogni pagina web, con l’imposizione dell’ulteriore difficoltà di dover metter bene in evidenzia tutti gli annunci online, per aiutare i consumatori a distinguerli dai risultati della ricerca cosiddetta ‘naturale’.

Restrizioni normative sono state emanate a seguito di un’inchiesta relativa a Baidu, a inizio 2016, dopo che uno studente di college è morto per un trattamento anticancro pubblicizzato online e trovato dal giovane tramite il motore di ricerca Baidu. Inoltre, ulteriori limitazioni sono state imposte sulla pubblicità online dei servizi sanitari.

Questi vincoli hanno frenato la crescita dai ricavi pubblicitari di Baidu perché hanno «ridotto il numero dei clienti online» disponibili per la società, secondo quanto ha dichiarato l’amministratore delegato Robin Li, sul cambiamento dell’ultimo quadrimestre, ossia quando l’andamento della crescita naturale, del 2016, è scesa dal 9 al 5 per cento.

Il contesto normativo sfavorevole ha smorzato le aspettative sulle azioni da parte di alcuni analisti: Alex Yao di JP Morgan ha mantenuto «sotto stimato» il rating per le azioni Baidu a un target di prezzo di 164 dollari, ossia sull’8 per cento inferiore rispetto al valore di chiusura del 2 settembre; mentre la maggior parte degli analisti, interpellati la scorsa settimana da parte di S&P Market Intelligence, lo avevano «superato». Tuttavia, molti analisti, compresi quelli di Oppenheimer e Piper Jaffray, hanno abbassato i loro obiettivo di prezzo rispetto al mese scorso, riflettendo la sfiducia generale.

CALO DI ENTRATE DALLA PUBBLICITÀ

Gran parte della valutazione pessimistica di JP Morgan per Baidu è dovuta al fatto che i proventi pubblicitari si sono spostati dai motori di ricerca ai canali dei social media.

A esempio, Tencent, re dei social media e dei giochi mobile in Cina, sta surclassando Baidu nella pubblicità online. L’impennata della crescita dei ricavi pubblicitari di Tencent riflette il cambio del paradigma nella pubblicità online, dimostrato anche dall’aumento del 60 per cento dei ricavi del secondo trimestre – con la cifra record di 6,5 miliardi di yuan (circa un miliardo di dollari) – che in parte è dovuto allo spostamento dei consumatori dai computer alle piattaforme mobile di Tencent Weixin/Wechat (800 milioni di utenti) degli smatphone, sfruttate per distribuire giochi e contenuti video, come i film di Hollywood e partite Nba di basket.

Storicamente, nel settore mobile l’azienda ha ottenuto maggior parte degli utili dalla vendita di giochi. Ma prendendo spunto dal recente successo di Facebook, Tencent ha lavorato per monetizzare la sua clientela con una campagna pubblicitaria aggressiva nel mobile sulla sua app Wechat, che include funzioni chat, news, aggiornamenti social e portafoglio mobile.

DIVERSIFICAZIONE

Baidu, sempre più in difficoltà per guadagnare dalla pubblicità online, si è attivata per cercare alternative fonti future di guadagno, investendo miliardi in potenziali nuove tecnologie, in particolare nell’intelligenza artificiale.

Proprio la scorsa settimana, Baidu e il produttore americano di schede grafiche Nvidia, hanno annunciato l’inizio della loro collaborazione nello sviluppo di una piattaforma per auto semi-autonome. Durante la presentazione alla conferenza mondiale di Baidu, il 1° settembre, senza svelare dettagli, il Ceo di Nvidia, Jen-Hsun Huang, ha rivelato che la partnership consentirà a «Baidu di ottenere una parco taxi di auto a guida autonoma, e la stessa piattaforma è stata progettata anche per l’uso in automobili Oem, collegate nella stessa rete».

Mentre Nvidia si è dilettata per anni nello sviluppo di automobili a guida autonoma, ricche aziende di diversi settori ambiscono di sfondare su questa piattaforma: sono giganti della tecnologia come Alphabet e Apple, case automobilistiche come Tesla e Volvo, e multinazionali di taxi come Uber che mirano a portare le tecnologie per la guida autonoma sul mercato.

Per contribuire allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, Baidu ha reso pubblico il codice del software Paddle Paddle – una delle sue principali piattaforme di apprendimento automatico – per gli esperti di intelligenza artificiale. E sulle orme di Microsoft e Amazon, Baidu sta anche rilasciando il suo toolkit per attirare i migliori talenti dell’intelligenza artificiale, contribuendo a plasmare lo sviluppo di un settore emergente che potrebbe sostenere il futuro della tecnologia orientata al consumatore.

Baidu spera che i suoi strumenti prendano piede. Xu Wei, responsabile dello sviluppo Paddle Paddle, ha detto che la tecnologia è focalizzata sul sito web The Verge, fornito di una piattaforma di intelligenza artificiale per la traduzione automatica che necessita solo di un quarto del codice rispetto alle concorrenti.

Però alcuni degli attuali sforzi della società sono stati vani: ad esempio è stato cancellato il recente programma, Baidu Takeaway, per l’asporto di alimenti tramite drone, creato nel 2015 per consegnare cibo a domicilio. Ma Baidu ha deciso che il mercato per l’asporto alimentare non è abbastanza scalabile per trarne profitto, anche perchè Baidu è priva di stabilimenti per produrre droni.

Senza avere ancora nessuna di queste tecnologie pronta a dare frutti in un prossimo futuro, sorge la domanda: i progetti a lungo termine di Baidu potranno risollevarlo dalle pressioni sulle sue azioni a breve e medio termine?

Articolo in inglese: Baidu Faces Headwinds as Regulatory, Competitor Pressures Mount

Traduzione di Massimo Marcon

 
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