Gli Usa testano con successo una nuova bomba nucleare

Recentemente gli Stati Uniti hanno condotto il terzo test della B61-12, una nuova bomba nucleare a caduta libera. Secondo l’Agenzia nucleare statunitense l’esperimento è avvenuto il 20 ottobre, mentre la notizia del lancio è stata annunciata dall’Nnsa, un organo governativo americano che si occupa di sicurezza nazionale in merito all’utilizzo di armi ed energia nucleare.

La B61 è tra le prime armi termonucleari in dotazione all’arsenale statunitense. La prima era stata sviluppata negli anni 60, ma la B61-12 è una nuova variante, con una potenza di circa cinquanta chilotoni. Se confrontata con la testata nucleare più potente degli Stati Uniti, circa 1200 chilotoni, è debole, ma comunque ha una potenza di circa 2,5 volte rispetto a quella sganciata a Hiroshima.

Zachary Keck, caporedattore del National Interest, una rivista americana che pubblica numerosi articoli di politica estera, una volta aveva definito la B61-12 la bomba americana più pericolosa. «Quello che rende la B61-12 l’arma nucleare più pericolosa nell’arsenale statunitense è la sua fruibilità, che deriva da una combinazione di accuratezza e basso rendimento», aveva dichiarato Keck a luglio 2015.

La bomba sarà in grado di colpire entro un raggio di trenta metri dal bersaglio e produrrà una ricaduta radioattiva minore rispetto alle armi nucleari precedenti. «Questo rende possibile l’utilizzo delle armi nucleari per la prima volta dagli anni 40. La B61-12 incoraggia questo trend nel futuro», aveva scritto Keck.

L’esercito americano rimpiazzerà le attuali B61-3, -4, -7, -10 con la B61-12. Sono stati necessari 7,5 miliardi di euro per renderla più sofisticata e, secondo il generale James Cartwright, ex capo del Comando strategico statunitense, potrebbe essere già impiegata. «Se diminuisco il rendimento, riduco la probabilità di ripercussioni negative, ecc, questo la rende più utilizzabile agli occhi di alcuni, come presidenti od organi di sicurezza importanti nel processo decisionale? La risposta è che potrebbe essere maggiormente utilizzabile», ha riferito Cartwright a PBS NewsHour (un programma della Tv pubblica statunitense PBS, ndt).

TEST DI SUCCESSO

Il 16 novembre Madelyn Creedon, vice amministratore dell’Nnsa, ha dichiarato che il test ha segnato un altro buon risultato nello sviluppo del Life Extension Program del B61-12, un programma volto alla riparazione e alla sostituzione dei componenti delle armi nucleari per soddisfare le esigenze militari. «Il completamento di questo test di volo guidato del B61-12 fornisce ulteriori prove del continuo impegno della Nazione verso la sicurezza nazionale e quella dei nostri partner e alleati», ha dichiarato la Creedon.

L’Nnsa ha fatto sapere che il test è stato condotto in uno scenario più realistico possibile. Un F-15E dalla base militare di Nellis, in Nevada, ha sganciato la bomba B61-12 e «ha eseguito un test di successo in un ambiente di volo realistico». L’Nnsa ha poi aggiunto che le attività programmate sono state portate a termine con successo e «la telemetria e i dati video sono stati raccolti correttamente». Sebbene la B61-12 sia una bomba nucleare a caduta libera, il test di volo conteneva «tipici componenti non nucleari, ma non uranio o plutonio altamente arricchito, nel rispetto del trattato d’obbligo sui test», si legge nella dichiarazione dell’Nnsa.

Articolo in inglese: ‘The US Successfully Tested a Nuclear Gravity Bomb in Nevada 

 
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