Giro del Delfinato candida Froome al trono del Tour 2016

Pedalatore sgangherato a testa dinoccolante, Chris Froome, a tre settimane dal via, si conferma principale candidato al trono del Tour de France anche per il 2016, andando a vincere il terzo Giro del Delfinato della sua carriera.

La mini corsa a tappe nel sud-est della Francia è un classico banco di prova per chi punta alla Grande Boucle; soprattutto nel 2013 e nel 2015, il Keniano Bianco fa suo il Critérium du Dauphiné (come viene chiamato in Francia) proprio prima di trionfare in Maglia Gialla sui Campi Elisi parigini nei suoi due Tour.

Al Delfinato, Il britannico-keniota stronca gli avversari con la solita anti tattica: frullare sui pedali in testa al gruppo quando la strada inizia a salire. Nella quinta tappa, la prima con arrivo in salita, la sua azione è emblematica: manda fuori giri Alberto Contador, lo costringe a rialzarsi per rifiatare, e a cedergli il simbolo del primato.

Salendo verso il traguardo di Vaujany, all’ultimo vincitore del Tour basta alzarsi sui pedali negli ultimi due dei sei chilometri della salita finale, neanche particolarmente dura, per staccare di oltre 20 secondi il capitano del team Tinkoff, conquistando Maglia Gialla e tappa a braccia alzate.

Nelle ultime due tappe, sempre di alta montagna, arrivano puntuali gli attacchi al capo classifica. E, nella sesta frazione, la leadership di Froome sembra vacillare quando il francese Romain Bardet, dopo aver preso il largo assieme ad altri 12 sul Colle della Madeleine a metà percorso, a tre chilometri dall’arrivo è ancora Maglia Gialla virtuale con 1’e 42” di vantaggio sul gruppo dei migliori.

Resta da capire se il capitano della Sky, passivo a ruota dei suoi compagni fino a poche centinaia di metri dall’arrivo, gestisca la situazione perché fa bene i suoi calcoli oppure se sia grazie al riaccendersi dell’antica rivalità transalpina tra la coppia rimasta al comando, perchè Romain Bardet a un certo punto si disinteressa del suo primato in classifica e ingaggia un duello, alla fine perdendolo, con il connazionale Thibaut Pinot.

In ogni caso Froome nelle sette tappe del Delfinato si presenta già in ottima condizione: ben oltre le sue aspettative, come conferma nelle interviste dopo gara.

Contador, Ritchie Porte, Bardet e Pinot hanno ancora venti giorni per scoprire il punto debole di Froome. Mentre Fabio Aru, seppur autore della splendida vittoria da autentico finisseur nella terza tappa, al Delfinato rivela ancora chiari problemi di tenuta sulle lunghe salite.

Nel Team Astana regna comunque la serenità. Il capitano designato per il Tour sembra stia rispettando il programma di avvicinamento e abbia solo bisogno di smaltire intensi carichi di lavoro eseguiti in quota al Sestiere.

 

 
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