Giornata Mondiale dei Diritti Umani e prelievo forzato degli organi in Cina

In ricordo del 10 dicembre 1948, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha emanato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ogni anno, il 10 dicembre, viene celebrata la Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Al centro della Giornata Mondiale, vi è ogni anno un tema diverso, come la persecuzione religiosa o politica, i diritti delle donne, il lavoro minorile o la discriminazione delle persone per via del colore della loro pelle. In questa giornata vengono assegnati vari premi, tra cui il Premio Sakharov per la libertà di pensiero e il premio per i diritti umani dell’Ue. Nel contesto della giornata, le Nazioni Unite continuano a sottolineare che ogni giorno dovrebbe essere un giorno dedicato ai diritti umani.

Quest’anno, il 10 dicembre, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha affermato: «La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stabilisce l’uguaglianza e la dignità di ogni essere umano e invita ogni governo a garantire che tutte le persone possano esercitare i loro diritti e le loro libertà inalienabili».
«Tutti abbiamo diritto alla libertà di parola, e di partecipare alle decisioni che riguardano la nostra vita. Tutti abbiamo il diritto di vivere liberi da ogni discriminazione. Abbiamo il diritto all’istruzione, all’assistenza sanitaria, alle opportunità economiche e a uno standard di vita dignitoso. Abbiamo il diritto alla privacy e alla giustizia. Questi diritti sono per noi tutti fondamentali. Ogni giorno, essi sono alla base di società più pacifiche e di uno sviluppo sostenibile».

Sin dalla Dichiarazione dei diritti umani, l’osservanza di questi principi è stata un obiettivo e un compito di tutti i popoli del mondo. Stando alla dichiarazione, i diritti umani sono considerati innati e tutti gli esseri umani sono liberi e hanno pari dignità. Non dovrebbero avvenire indebite discriminazioni per via del colore della pelle, della ricchezza, della razza, del sesso, della religione, delle convinzioni personali, o altro.

La Carta dei diritti umani dell’Onu, tuttavia, non ha valere vincolante di legge, ma costituisce solo una raccomandazione.

VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI IN CINA

Purtroppo, nonostante i bei principi, in tutto il mondo avvengono ancora gravi violazioni dei diritti umani.

In Cina, per esempio, milioni di persone, sono perseguitate per le loro convinzioni, e il gruppo più grande di vittime è costituito dai praticanti del Falun Gong. Si tratta di un argomento poco discusso, persino in sede dell’Onu.

Sebbene largamente ignorate dal pubblico, ogni governo è a conoscenza delle atrocità commesse dal Partito comunista cinese.

Il segretario di Stato americano Rex Tillerson è uno dei pochi che ha recentemente sollevato il tema dei crimini della Cina contro il Falun Gong e altri gruppi religiosi in Cina. Ad agosto, ha dichiarato: «In Cina migliaia di persone sono state torturate, arrestate e imprigionate per le loro convinzioni». Particolarmente colpiti sono «i praticanti del Falun Gong, gli uiguri e i buddisti tibetani».

Quello che è probabilmente il crimine più inumano, commesso nelle persecuzioni cinesi, è il prelievo forzato di organi umani, diretto dallo Stato. Spesso questi organi vitali vengono prelevate da persone in vita, determinandone la morte.

PRELIEVO DI ORGANI

Le principali vittime di questo atroce crimine sono i praticanti del Falun Gong (anche detto Falun Dafa) in Cina: «Queste persone, dal 1999, vengono arrestate illegalmente per il loro credo in ‘verità compassione tolleranza’ e usate come banche viventi d’organi. Se necessario vengono uccise per i loro cuori, polmoni, fegati o reni».

I destinatari di questi organi rapidamente disponibili sono cinesi ricchi di contanti ma anche stranieri.

LA GRANDE VERGOGNA DELLA CINA

Come afferma il rinomato giornalista canadese Robert Fulford, nell’articolo intitolato The brutalization of Falun Gong is modern China’s great shame, la più comune accusa rivolta ai praticanti del Falun Gong, e motivo del loro arresto in Cina è il «parlare del Falun Gong»: «A prescindere da ciò che viene detto, solo scambiare poche parole su questo argomento è motivo di arresto», afferma Fulford. Il giornalista continua: «La decisione cinese di dichiarare le conversazioni del Falun Gong come un’offesa rivela la mentalità dei funzionari del governo. Si vergognano così tanto di ciò che sta accadendo durante questa terribile era della storia cinese, che sperano che nessuno ne parli mai più».

 

Articolo in tedesco: Tag der Menschenrechte: Organraub an Lebenden – Das Schweigen durchbrechen

Traduzione di Vincenzo Cassano

 

 
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