George Ceffalio: la pittura classica migliora la vita

Per il pittore americano George Ceffalio, l’importanza dell’arte realistica classica è evidente: «La guardi e la capisci, diversamente da quell’arte che per capirla la devi studiare, o quell’arte che richiede fatica per essere apprezzata. È la forma d’arte più logica».

La sua idea è: «Quando si guarda un dipinto di Rembrandt, ha senso. Questo è ciò che intendo per ‘logico’. Ogni cosa è al suo posto, è corretta». Potrebbe esserci una storia dietro al quadro – perché è stato dipinto e che cosa stava attraversando il pittore in quel periodo della sua vita, ma quell’informazione di contesto non serve per apprezzare il dipinto. Questa non è arte che si suppone debba piacere; questa è arte che semplicemente piace e possiamo afferrarne automaticamente il significato. È universale, trascende le barriere della lingua, dell’età, dell’educazione e del credo.


‘Autoritratto con berretto e bavero rialzato’, Rembrandt, olio su tela, 84 x 66 cm (National Gallery of Art, Washington) (Dominio pubblico)

Ceffalio ama raccontare di quando con la moglie ha fatto visita alla National Gallery of Art di Washington. In una stanza tutti i quadri avevano approssimativamente le stesse dimensioni, così nessuno risaltava rispetto agli altri; eppure guardandosi intorno, un dipinto era chiaramente migliore degli altri. Si è rivolto alla moglie e le ha chiesto quale pensava fosse il dipinto migliore e in un minuto lei ha scelto lo stesso quadro. La moglie non ha mai studiato arte, eppure ha potuto individuare il capolavoro di John Singer Sargent, che nonostante non sia considerato un classicista, si è formato nella pittura classica a Parigi.


“Nonchaloir (Riposo),” 1911, di John Singer Sargent (1856–1925). Olio su tela, 63.8 × 76.2 cm. (National Gallery of Art)

IMPARARE A DIPINGERE

Anche se apprezzare l’arte realistica non richiede una speciale formazione, è comunque necessario studiare per imparare a crearla. I grandi maestri potevano contare sulla tradizionale formazione nel disegno e nella pittura, sulla conoscenza della prospettiva e della teoria dei colori. Ma gli studenti attuali possono trovare frustrante all’inizio avere così tanto da imparare.

Ceffalio insegna ai suoi studenti che acquisire queste abilità è come imparare a suonare uno strumento: bisogna dedicare molto tempo a studiare le scale e gli accordi, per acquisire destrezza con le dita e perfezionarsi in tutte le tecniche richieste da uno strumento. Dopo aver appreso le basi, c’è ancora molto altro da imparare per arrivare ad avere padronanza delle sfumature e riuscire così a esprimere la profondità e l’atmosfera di un brano, un’abilità che viene spesso trascurata. Parlando di ‘atmosfera’, Ceffalio intende il carattere dell’opera e anche la scena che ritrae. Nelle sue parole: «In un dipinto di Rembrandt si può vedere la qualità dell’aria».


‘Gigli in vaso rosso’, 2015, di George Ceffalio. Olio su legno, 81x 66 cm. (Per gentile concessione di George Ceffalio)

Ceffalio crea quella certa ‘qualità dell’aria’ nei suoi stessi dipinti portando i colori che sono in primo piano anche sullo sfondo. Nel dipinto ‘Gigli in vaso rosso’, ad esempio, incorpora il color terra d’ombra in ogni parte del dipinto. Oltre a questo è necessario trovare le qualità tipiche del proprio modo di esprimersi. Gli elementi caratteristici delle sue opere, come afferma nel suo sito internet, sono «buona ideazione, originalità, luminosità e intensità del colore».

IL RITORNO DELLA PITTURA TRADIZIONALE

È sempre sorprendente per Ceffalio constatare che i suoi studenti, che si sono diplomanti alla scuola d’arte, hanno imparato molto poco sul linguaggio visivo utilizzato nella pittura realistica, una tradizione portata avanti dal Rinascimento, ai maestri olandesi e fino al diciannovesimo secolo. Queste tecniche sono state messe da parte con l’emergere dell’impressionismo e del modernismo e nei maggiori istituti d’arte non vengono più insegnate.
Alcuni studenti gli hanno confidato di aver imparato di più sul disegno e la pittura studiando con lui per un giorno, che durante tutti gli anni di studio alla scuola d’arte. Alcuni non hanno mai sentito parlare prima di queste tecniche di pittura. Gli istituti d’arte insegnano agli studenti soltanto come trovare la propria nicchia, come essere diversi e qualche stratagemma, e «considerano l’arte una moda».

Eppure, anche se queste tecniche raramente siano insegnate, alcuni ne sono sempre stati attratti. Nonostante il suo interesse per l’arte risalga a quando era ragazzo, Ceffalio da adulto ha scelto di lavorare nel commercio e ha coltivato la passione per l’arte come hobby, seguendo gli eventi locali e aggiornandosi con le riviste del settore.


‘Singola cellula’, 2017, di George Ceffalio. Olio su legno, 30×40 cm. (Per gentile concessione di George Ceffalio)

Arrivato a 40 anni, George Ceffalio ha fatto il salto cambiando lavoro: nel 2004 è entrato a far parte di un circolo di artisti nell’Illinois e ha iniziato faticosamente a studiare per imparare il mestiere. Nel 2006, sfogliando un numero della rivista The Artist’s Magazine, si è imbattuto in alcuni dipinti che lo hanno colpito per la loro profondità e ha deciso che anche lui voleva dipingere così. Facendo ricerche sull’autore di quei dipinti, Ceffalio ha scoperto l’artista David Leffel e dove insegnava, si è così iscritto al Palette and Chisel Academy of Arts di Chicago, una delle poche istituzioni dedicate all’arte tradizionale, che custodisce e porta avanti la tradizione pittorica dal 1895.

Ceffalio non è l’unico a dedicarsi a questo genere di opere d’arte: negli ultimi 15-20 anni, sono nati laboratori artistici a New York, a Firenze e persino nella zona di Chicago, dove è attivo l’Atelier Ravenswood. Sono nate anche riviste dedicate all’arte tradizionale, come Fine Art Connoisseur che ha iniziato a pubblicare circa dieci anni fa. La rivista che l’aveva preceduta, Plein Air Magazine, ha riaperto nel 2011 con il suo nome originale e ora si concentra su due pubblicazioni dedicate ai paesaggi, una per artisti, l’altra per collezionisti. Inoltre organizzazioni come Figurative Art Convention e Expo and the Portrait Society of America tengono regolarmente conferenze su questi temi.

È difficile identificare con precisione le ragioni di questa ripresa dell’arte tradizionale, ma Ceffalio è convinto che questa arte renda la vita migliore.


George Ceffalio (foto: Marc Hauser)

Sul piano personale, dipingere in questo modo dà molte soddisfazioni: l’atto stesso di dipingere «porta in un luogo differente». Ceffalio accende la musica e viene completamente assorbito dal suo lavoro, dal risolvere i problemi e comprendere come raggiungere l’effetto che vuole ritrarre. Dipingere lo porta fuori dal mondano.

Anche se fin dall’inizio sapeva che perseguire il suo sogno di diventare un pittore sarebbe stato molto soddisfacente dal punto di vista personale, non avrebbe mai immaginato che la sua pittura potesse influenzare la vita degli altri. Eppure gli ammiratori gli dicono: «Ogni giorno guardo il tuo dipinto quando prendo il caffè» e «ho dovuto spostare il tuo quadro perché non lo vedevo spesso come avrei voluto». Altri gli hanno confidato che i suoi dipinti trasmettono una sensazione di pace.

George Ceffalio non sa esattamente perché la gente sia attratta dal suo lavoro, ma «una ragione la conosco di sicuro: tutti amano il realismo classico».


‘Riflessi’, 2008, di George Ceffalio. Olio su legno, 91×76 cm (per concessione di George Ceffalio).

Articolo in inglese: Painter George Ceffalio: Using Classic Techniques Makes People’s Lives Better

Traduzione di Veronica Melelli

 
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