Gentiloni chiede la fiducia al Senato, priorità legge elettorale e impegni internazionali

14 DICEMBRE

13:48 – Gentiloni ha pronunciato il suo discorso dinanzi al Senato, dopo aver ottenuto la fiducia dalla Camera, dando via alla discussione parlamentare prima del voto: «Voi sapete – ha affermato – che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest’aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po’ particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative».

Parlando delle priorità del suo governo, Gentiloni ha citato la legge elettorale e gli impegni internazionali.

12 DICEMBRE

Dopo aver conferito con il presidente della Repubblica e consultato i partiti, Paolo Gentiloni ha presentato la lista dei ministri del suo governo. Le Camere dovranno votare la fiducia nei prossimi giorni.

La grande novità è il trasferimento di Angelino Alfano dagli Interni agli Esteri, rimasto vacante perché precedentemente occupato da Gentiloni. Alfano sarà sostituito da Marco Minniti (Pd), vice ministro degli Interni durante il governo Prodi.

La sindacalista Valeria Fedeli (Pd) prende il posto di Stefania Giannini all’Istruzione, mentre tra i ministeri senza portafoglio risorge il Ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, che era stato eliminato da Renzi: al suo vertice Claudio de Vincenti, professore di economia politica e più volte detentore di incarichi politici nel recente passato. Gentiloni crea anche il ministero dello Sport, teorizzato già da Renzi, e vi mette a capo Luca Lotti, ex sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio.

Anna Finocchiaro sostituisce invece Maria Elena Boschi al ministero dei Rapporti con il Parlamento. Ma per la Boschi, Gentiloni propone il posto di sottosegretario di Stato e segretario del Consiglio dei Ministri. Invariati invece tutti gli altri ministeri.

Intanto, il gruppo parlamentare Ala, capitanato da Verdini, annuncia che non voterà la fiducia, accodandosi a Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia-An: «Apprendiamo la seria possibilità che venga varato un governo ‘fotocopia’ – afferma Verdini – senza alcun approfondimento sulle questioni in campo. Di conseguenza, in coerenza con un’azione che in questi ultimi diciassette mesi ha assicurato al Paese la governabilità e la realizzazione di importanti provvedimenti senza alcuna contropartita, non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis».

Il gruppo di Verdini non è riuscito ad assicurarsi un ministero nel nuovo governo e ora sottrae i suoi 18 senatori, che avrebbero dato alla maggioranza una maggiore solidità.
Il nuovo governo dovrebbe comunque riuscire a ottenere la fiducia, considerando che il Pd vota solitamente in modo molto compatto nonostante i dissidi interni, e considerato che i rapporti con il centro-destra alfaniano sono ancora rosei.

Se confermato, il governo Gentiloni dovrà occuparsi degli affari urgenti – compresi quelli internazionali, e non a caso Gentiloni era ministro degli Esteri – e, dopo la decisione della Corte Costituzionale a fine gennaio sull’Italicum, impegnarsi ad approvare una legge elettorale condivisa, considerando che attualmente l’Italicum è in vigore alla Camera e il Consultellum al Senato.
Il Partito Democratico è probabilmente intenzionato a rimandare le elezioni a dopo le proprie primarie, in modo da avere una ‘formazione’ chiara da presentare alle urne. 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia, invece, chiedono il voto prima possibile.

 
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