G8 Genova, Corte europea condanna Italia per tortura

La Corte europea dei Diritti umani ha deciso che il comportamento delle forze dell’ordine italiane durante l’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 nell’ambito del G8 di Genova «deve essere qualificato come tortura» ai sensi dell’art. 3 della convenzione sul divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti.

La Corte di Strasburgo ha inoltre ritenuto inadeguata la legislazione italiana sul reato di tortura per «prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze della polizia».

La decisione è nata dal ricorso presentato da Arnaldo Cestaro, all’epoca dei fatti 62enne, che era nella scuola al momento dell’irruzione della polizia, dalla quale subì percosse fino a procurarsi fratture multiple. «Questa sentenza è una cosa molto importante – ha commentato Cestaro secondo Ansa – Deve essere applicata subito. Quella sulla tortura è una legge giusta. Quello che ho visto e subito è una cosa indegna in un sistema democratico».

Secondo la Corte di Strasburgo, la mancata identificazione degli autori dei maltrattamenti dipende «in parte dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere con identificazioni certe, ma anche dalla mancanza di cooperazione da parte della polizia».

Daniele Vicari, autore del film Diaz – don’t Clean Up this bloodha twittato: «Che tristezza, deve essere una “entità esterna” come la Corte di Strasburgo a spiegarci che a e ci fu tortura

IL COMMENTO DI GIULIANO GIULIANI

Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda quel 21 luglio del 2001, ha rilasciato un suo primo commento in merito: «Meno male che almeno su questo la Corte Europea non ha fatto altro che riconoscere la sentenza della Cassazione. Posso solo esprimere un giudizio di soddisfazione per il fatto che la Corte abbia riconosciuto che l’Italia aveva toccato il fondo», riporta Rainews.

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