Forum discute l’espianto forzato d’organi da parte dello Stato cinese

EDMONTON — Il crimine è troppo orribile da immaginare e nonostante ciò, l’espianto forzato d’organi a praticanti del Falun Gong incarcerati in Cina — mentre sono ancora in vita — continua a tutt’oggi, secondo quanto affermano gli esperti.

Ciò che rende la questione ancora più sconvolgente è che il reato venga portato avanti dallo Stato.

Questo è stato l’argomento di discussione in occasione dello State organs forum realizzato il 19 gennaio dalla Falun Dafa Association di Edmonton, presso la University of Alberta.

“Nel 2001, alcuni resoconti americani, il medico [cinese] richiedente asilo Wang Guoqi e il buon lavoro di David Matas e dell’ex membro del Parlamento di Edmonton David Kilgour, hanno lasciato pochi dubbi nella mia mente che il non volontario e quindi illegale espianto [di organi] … si verifichi [realmente]”, ha detto al forum il parlamentare per Edmonton-St Albert Brent Rathgeber, uno dei principali relatori.

“Inoltre non ho alcun dubbio che il Falun Gong sia stato preso di mira in questa operazione orribile”.

L’analisi del sangue e l’esame degli organi non sarebbero stati effettuati per la salute dei [praticanti] del Falun Gong, dal momento che venivano torturati, ma sarebbero stati necessari per il trapianto di organi. David Matas, avvocato internazionale per i diritti umani

Il Falun Gong è una pratica di meditazione cinese basata sui principi di verità, compassione e tolleranza. La pratica, che è stata presentata al pubblico nel 1992, ha attirato oltre 70 milioni di praticanti nel giro di pochi anni, grazie ai suoi benefici per la salute.

“Entro il 1999, i praticanti del Falun Gong erano, secondo le indagini del Governo [cinese], più numerosi dei membri del Partito comunista”, ha detto, intervenendo al forum, David Matas, avvocato internazionale per i diritti umani residente a Winnipeg.

“A quel punto, per paura di perdere la sua supremazia ideologica e geloso della sua popolarità, il Partito [comunista cinese] ha vietato il Falun Gong”.

‘Scomparsi’

Matas ha detto che coloro i quali hanno continuato a praticare il Falun Gong dopo il divieto, sono stati arrestati e se si fossero rifiutati di denunciare la pratica, sarebbero stati torturati. Quanto a coloro che ancora si rifiutavano di ritrattare dopo la tortura, sono scomparsi.

“Io e David Kilgour siamo giunti alla conclusione che molti degli scomparsi siano stati uccisi per i loro organi”.

Matas e Kilgour hanno pubblicato i risultati della loro indagine in un libro intitolato “Bloody Harvest”.

Alcuni degli elementi di prova, cui Matas ha accennato molto brevemente nel corso del forum, comprendevano le telefonate degli investigatori agli ospedali in tutta la Cina: fingevano di essere dei parenti di pazienti che necessitano di trapianti e chiedevano gli organi dei praticanti del Falun Gong, in quanto i praticanti della disciplina spirituale mantengono un corpo sano attraverso una serie di esercizi.

Il risultato è stato che gli ospedali hanno detto loro che avevano in vendita gli organi dei praticanti del Falun Gong.

Molti praticanti del Falun Gong hanno inoltre riferito che durante la detenzione in Cina venivano abitualmente sottoposti a esami del sangue e a esami degli organi, mentre altri detenuti no.

“Le analisi del sangue e l’esame degli organi non sarebbero stati effettuati per la salute dei [praticanti] del Falun Gong, dal momento che venivano torturati, ma sarebbe stato necessario per il trapianto di organi”, ha detto Matas.

Il grande numero di interventi di trapianto e i tempi estremamente brevi di attesa per i trapianti in Cina costituiscono un’altra prova schiacciante.

“In ogni altra parte del mondo, i tempi di attesa sono di mesi e anni. Dei tempi di attesa brevi per un trapianto da donatore deceduto significano che qualcuno è stato ucciso per questo trapianto”, ha detto Matas.

“Non c’è una spiegazione per il numero dei trapianti, oltre al rifornirsi dai [praticanti del] Falun Gong”.

La diffusione della persecuzione ad Alberta

Nel suo intervento, Matas ha anche ricordato alcuni punti che danno alla persecuzione una “prospettiva di Alberta”.

Per fare un esempio, ci sono molti praticanti del Falun Gong che vivono ad Alberta che hanno subito torture quando erano in Cina.

Ci sono anche casi di diffusione della persecuzione in Cina ad Alberta; un esempio è quando i funzionari del consolato cinese di Calgary hanno diffuso dei volantini anti- Falun Gong durante una conferenza nel 2004 presso la University of Alberta.

“[I praticanti del Falun Gong] hanno denunciato alla polizia che gli opuscoli sono pari a un crimine di odio contro il Falun Gong. La polizia era d’accordo”, ha detto Matas.

Il forum ha inoltre avuto modo di ascoltare il dr. Shawn Wu, direttore associato di questioni mediche per l’associazione Doctors against forced organ harvesting [Dottori contro l’espianto forzato d’organi].

Il dottor Wu, un medico residente a Boston, ha presentato degli elementi di prova basati sulla ricerca della sua organizzazione e sulla propria ricerca in merito all’espianto forzato d’organi in Cina.

“Continuiamo a fare appello urgente alla comunità internazionale. … Chiediamo un’indagine sulle atrocità del prelievo di organi da praticanti del Falun Gong e da altri gruppi di persone da parte del Partito comunista cinese”, ha affermato il dr. Wu.

La consapevolezza ‘promuove un cambiamento sempre maggiore’

Il parlamentare Rathgeber, che è anche il presidente di Parliamentary friends of Falun Gong [Amici parlamentari del Falun Gong], ha detto di aver partecipato al forum perché è un sostenitore dei diritti dei praticanti del Falun Gong e dei diritti umani in generale.

Ha detto che più persone dovrebbero essere a conoscenza di questo grave problema di diritti umani.

“Penso che quando si ha a che fare con la Cina non si viene incontro a dei mezzi di informazione liberi e aperti, anzi. Vi è un media di Stato che rappresenta più una macchina di propaganda che una fonte di notizie”, ha detto.

“Forum come questi sono importanti per informare ed educare i Canadesi, per educare gli studenti presso la University of Alberta, per educare la diaspora cinese, i Cinesi che vivono qui e i Canadesi in generale, che questa operazione [di espianto forzato d’organi] esiste”.

“Il fatto di esserne consapevoli e di parlarne, promuove un cambiamento sempre maggiore”.

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Articolo in inglese: Forum Discusses Forced Organ Harvesting by Chinese State
 
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