Elezioni Usa, la telenovela delle e-mail democratiche continua

L’Fbi sta indagando sulla probabile violazione informatica che ha rivelato migliaia di e-mail da cui risulta un dissenso interno al Comitato Nazionale Democratico (Dnc): «L’Fbi sta indagando un’intrusione informatica che coinvolge il Dnc e sta lavorando per determinare la natura e la portata della questione», riporta la dichiarazione dell’Fbi, secondo il sito di informazione politica statunitense Politico. «Una compromissione di questo tipo è qualcosa che prendiamo molto sul serio: l’Fbi continuerà a indagare e a perseguire a norma di legge chiunque rappresenti una minaccia nel cyberspazio».

Più di 19 mila messaggi di posta elettronica tra gennaio 2015 e maggio di quest’anno sono stati violati e inviati in via anonima a Wikileaks, che ne ha pubblicato una prima parte il 22 luglio, proprio a ridosso della Convention democratica.
Gli scambi di posta elettronica tra le sette figure principali sembrano, fra l’altro, mostrare l’intenzione di sabotare l’ex candidato presidenziale Bernie Sanders, fino al punto di dipingerlo come religiosamente volubile.

In un’e-mail inviata da Brad Marshall ad Amy Dacey, rispettivamente direttore dell’ufficio finanziario e direttore generale del Dnc, si legge: «Crede in un Dio? Gli è scappato, parlando, di avere origine ebraica. Credo di aver letto che è ateo. Questo potrebbe fare una differenza di diversi punti con la mia gente. Per i miei compagni della chiesa Battista del sud fa grande differenza essere ebreo o ateo», alla quale Dacey ha risposto: «Amen».

Donald Trump Jr difende il padre da ogni attacco su un qualsiasi suo coinvolgimento nella violazione al sistema, incluse le voci che vorrebbero Donald Sr in combutta con il Cremlino per assicurarsi l’elezione: «Non riesco a pensare a grandi bugie, ma questo dimostra esattamente quello che farà il Dnc e lo schieramento Clinton», ha detto il giovane Trump a Jake Tapper di Cnn alla trasmissione ‘State of the Union’, domenica 24 luglio. «Mentiranno e faranno di tutto per vincere. Lo capite dalla Dnc, dove sono trapelate le e-mail su Bernie Sanders e la sua origine ebraica, hanno falsato tutto».

Il manager della campagna di Hillary Clinton, Robby Mook invece, cita la dichiarazione di Trump su un suo possibile non supporto alla Nato in caso di un attacco della Russia, a meno che non onori il suo contributo verso gli Stati Uniti. In un’intervista con Tapper il 24 luglio Mook ha dichiarato: «Alcuni esperti ci dicono che degli agenti russi sono penetrati nella Dnc e hanno rubato queste e-mail. Altri esperti, invece, ora dicono che i russi stanno lasciando trapelare queste e-mail proprio allo scopo di aiutare Donald Trump. Non credo sia una coincidenza che queste e-mail siano trapelate alla vigilia di questa nostra convention, e penso che sia inquietante».

In risposta alle accuse, Trump su Twitter tratta queste dichiarazioni come uno scherzo: «La nuova barzelletta è che la Russia ha lasciato trapelare le disastrose e-mail della Dnc, che non avrebbero mai dovuto essere scritte (stupido), perché io piaccio a Putin».

Inoltre, nel mese di giugno, ‘Guccifer 2.0’ ha violato i server dei democratici, scoprendo delle indagini condotte su Donald Trump e trovando varie informazioni sui ricchi finanziatori della Dnc.
L’hackeraggio è stato descritto come «molto facile» da ‘Guccifer 2.0’ che ha anche promesso di pubblicare molto presto diversi documenti attraverso WikiLeaks.

La ricaduta ha portato alle dimissioni improvvise del presidente della Dnc, Debbie Wasserman Schultz, che ha dichiarato che non parlerà durante la Dnc e che il 25 luglio è stata fischiata da una folla di sostenitori di Sanders a una colazione per i delegati della Florida.

Articolo in inglese: Fbi to Probe Alleged Hack of Democratic National Convention e-mails

 

 
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