Falliscono quattro banche, tragedia o normale amministrazione?

Quattro banche sono fallite e i risparmiatori, presi di sorpresa, non sanno che fare. Il governo è intervenuto per salvarle e, pressato, è alla ricerca di efficaci misure per soccorrere i risparmiatori. L’Europa, intanto, cambia le regole del gioco.

Per Elio Lannutti, presidente Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi), quello che è successo è «un abuso di potere, una truffa» e un «esproprio criminale del risparmio». Lannutti non le manda certo a dire, insomma. E accusa senza mezzi termini il governo.

Il governo «non doveva fare il maggiordomo di Visco, della Banca d’Italia e della Bce»: avrebbe dovuto tutelare i risparmiatori, dice. I cittadini sono stati «mal consigliati» ed è stato fatto credere loro che quelle obbligazioni fossero sicure. In questo quadro Bankitalia, in qualità di controllore, sarebbe il maggiore responsabile.

E anche quella che dovrebbe pagare, secondo il presidente Adusbef: Bankitalia dovrebbe intervenire col suo fondo straordinario «di oltre 20 miliardi di euro», secondo Lannutti, perché la responsabilità sarebbe sua e non dei risparmiatori, che erano convinti della solidità delle banche.

Per Chiara Oldani, professore di Politica economica al Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università della Tuscia e docente della Luiss, la situazione è opposta. Le obbligazioni subordinate, di cui si parla, sono titoli non garantiti e quindi ad alto rischio. Per la Oldani, chi ha acquistato questi titoli, avrebbe dovuto conoscere le possibili conseguenze. «Bastava investire in un fondo obbligazionario», afferma la professoressa: più sicuro, anche se meno redditizio.

La professoressa Oldani non crede che il problema di queste quattro banche avrà ripercussioni sul sistema italiano, che anzi ritiene stabile, e migliore di quello di altri Paesi europei (in linea con l’opinione generale degli esperti).

Al contrario, Lannutti lamenta una sorta di inganno da parte di Bankitalia e del governo: «Il ministro Padoan diceva che le banche italiane erano solide e la Banca d’Italia per decenni ci ha raccontato che le banche italiane erano solide. Noi pagavamo i costi dei conti correnti più alti d’Europa […] per questa stabilità. Ci siamo svegliati con le banche fallite».

L’INTERVENTO DEL GOVERNO

Il salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cassa Ferrara da parte del Governo consiste nella suddivisione delle «attività buone» tra le quattro banche, mentre i crediti «senza soluzione» vengono «presi in carica dal governo», spiega la Oldani.

Intanto il Consiglio dei Ministri ha anche dato il via libera all’attuazione di una normativa europea che prevedrà dall’anno prossimo il bail-in (al posto del bail-out) nel salvataggio delle banche. Vale a dire che la banche non saranno salvate con i soldi pubblici, ma con quelli degli azionisti, e – se non bastano – dei correntisti.

Mentre per la Oldani si tratta di un semplice cambio di sistema, Lannutti parla di «abuso di potere»: a pagare – dice – sono sempre i risparmiatori. E arriva fino a una drammatica previsione: «questo farà rivoltare i popoli europei».

 
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