Expo, novità su biglietti e Padiglione Italia

Giuseppe Sala, commissario di Expo 2015, ha affermato che per un pareggio dei conti ci vorranno 24 milioni di biglietti venduti.

«Le spese di gestione di questa macchina per tutti questi anni valgono circa 800 milioni, che sono recuperati se si realizzano due condizioni. La prima si è già realizzata: ci sono sponsor per circa 300 milioni, abbiamo i contratti già in tasca e lì son tranquillo. La seconda è – al di là di un po’ di minuzie, noi ogni volta che Farinetti vende un pasto prendiamo una fee, ogni volta che il padiglione tedesco vende una maglietta noi prendiamo una fee – un’ipotesi di 24 milioni di biglietti venduti in media a 22 euro l’uno». 

Quindi se per Expo sono già stati venduti 8,5 Milioni di biglietti, c’è ancora strada da fare, ma il commissario si ritiene ottimista; i risultati infatti sono stati «superiori alle aspettative». Cinque milioni venduti all’estero mentre i restanti tre in Italia. In più vi sono già quelli prenotati dalle scuole italiane – circa mezzo milione.

Piero Galli, direttore generale della gestione di Expo 2015, ha detto che questa è una delle Esposizioni Universali ad aver avuto il maggior numero di biglietti venduti prima dell’apertura ufficiale. La vendita resa disponibile anche attraverso degli intermediari fa parte di una strategia che potrebbe permettere ai visitatori di progettare in anticipo un viaggio in Italia – di cui l’Expo di Milano sarebbe una tappa.

La maggior parte dei biglietti infatti non sono stati venduti direttamente ai visitatori ma sono stati comprati tramite i molteplici rivenditori autorizzati, tra cui TicketOne, tour operator e agenzie di viaggi. I grandi distributori sono circa 60 e otto sono società cinesi – non a caso si stima un milione di arrivi dalla Cina.

NOVITÀ PADIGLIONE ITALIA: SALGONO LE SPESE DA 63 A 92 MILIONI

Le spese legate alla realizzazione del Padiglione italiano inizialmente ammontavano a 63 milioni di euro. Il costo finale sarà invece di 92 milioni. Esso comprende il Palazzo, la Lake Arena e gli edifici del Cardo – asse principale della struttura assieme al Decumano – e mostrerà le eccellenze italiane: la cultura e le tradizioni legate al cibo e all’alimentazione, caratterizzate dall’alta qualità di materie prime e prodotti finali.

I 30 milioni in più comprendono sia nuovi interventi – che vedranno un piano in più nelle palazzine del Cardo – sia un’accelerazione nei lavori, resasi necessaria per il recupero dei vari ritardi accumulati. Tutto questo per evitare un flop all’inaugurazione dell’Esposizione Universale, che si terrà il primo maggio.

Il punto – evidenziato anche da Vicente Loscertales, segretario generale del Bureau International des Expositions – è che  «il successo di un’esposizione dipende dal successo del proprio padiglione». Per cui è importante che ci sia fiducia, ma al tempo stesso duro lavoro. Sotto questo aspetto però Giuseppe Sala garantisce: «il primo maggio sarà aperto tutto quello che i visitatori devono vedere… e so benissimo che se qualcosa non funzionerà ci sarà soltanto un colpevole – aggiunge il commissario di Expo –  io mi assumo tutte le mie responsabilità, ma sono sicuro che arriveremo in tempo».

Foto dell’Expo Gate concessa da Shutterstock*

 
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