Expo di Milano, l’ottimismo di Pisapia: «fatti passi da gigante»

Il conto alla rovescia segna meno 24 giorni al taglio del nastro di Expo 2015. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha visitato i cantieri assieme al Commissario unico Giuseppe Sala, un controllo sullo stato di avanzamento dei lavori, che ha suscitato molte preoccupazioni di recente. 

«Alcuni padiglioni sono bellissimi, tutto avanza in maniera positiva», le parole di Pisapia in conferenza stampa. Il primo cittadino ha fatto il punto della situazione, ammettendo che «forse non sarà tutto finito, ma dobbiamo vedere il bello». La tensione da allentare è quella che colpisce il Padiglione Italia, sul quale si sono accumulati ritardi che ne avevano messo a rischio la sua apertura per l’inaugurazione.

Pisapia smorza le critiche assicurando che «con sano e razionale ottimismo posso dire che sono stati fatti grandi passi avanti: con la cautela necessaria, aggiungo che su Padiglione Italia abbiamo la certezza che il Primo Maggio sarà possibile visitarlo almeno nelle parti espositive, quelle aperte al pubblico». Il sindaco scherza citando come anche nell’esposizione di Parigi del 1900 non tutto era a posto – mostrando una copia di un quotidiano dell’epoca.

L’esposizione universale che si terrà nella zona di Rho-Pero sarà comunque diversa da quella che era nei progetti presentati nel dossier del 2010 dalla giunta di Letizia Moratti. A metà 2013 sono state bocciate ed eliminate le cosiddette Vie d’Acqua. Un insieme di canali che avrebbero dovuto integrarsi con la Darsea e i Navigli, creando una rete di percorsi rurali. Niente da fare neanche per i circa 20 km di piste ciclabili: per entrambi i progetti difficoltà strutturali.

Sala ha detto ai giornalisti che anche a Pasqua e Pasquetta gli operai sono stati al lavoro e che recentemente sono stati posizionati i circa 400 tornelli che ruoteranno al passare degli oltre 20 milioni di visitatori attesi. Pronta a breve anche la segnaletica interna.

Saranno comunque presenti i ‘teloni’ per coprire le aree che verranno ultimate a Expo già aperto. Una operazione che è stata criticata nella settimana scorsa ma che proprio Sala ha definito un abbellimento e non un modo per camuffare.

 
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