Boiardo di Stato cinese muore misteriosamente

Recentemente sono avvenute alcune morti misteriose tra i funzionari cinesi. L’ultima si è verificata il 22 marzo, quando l’ex vice sindaco della città di Shenzhen, Chen Yingchun, è deceduto improvvisamente per una caduta all’età di 59 anni.
A darne la notizia è stato il microblog ufficiale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Shenzhen, che ha comunicato la morte di una persona non precisata intorno alle 23 presso il lussuoso palazzo del Galaxy International, nel distretto di Futian. La polizia, dopo aver ricevuto la notizia, è immediatamente accorsa sul posto scoprendo che la vittima era Chen. La causa della morte non è ancora nota ed è ufficialmente oggetto d’indagine. 

Nell’ultimo periodo Chen, secondo alcune indiscrezioni, era oggetto d’indagine da parte dei funzionari della Commissione centrale per l’Ispezione disciplinare. Per combinazione, questa commissione aveva appena ordinato a un funzionario di trasferirsi presso l’Ufficio Affari di Hong Kong e Macao, con lo scopo di investigare sui movimenti di capitali tra Cina continentale e Hong Kong.

La morte di Chen sarà un caso complicato da risolvere; tre degli ex segretari di Shenzhen del Partito Comunista cinese sono, infatti, confidenti di fiducia dell’ex leader Jiang Zemin, e Chen era ben informato di certe questioni a causa dei suoi incarichi: nel 2003, ad esempio, è stato nominato vice sindaco di Shenzhen rimanendo in carica dodici anni; inoltre è stato a lungo responsabile del settore finanziario e ha lavorato per Wang Rong, ex segretario del Pcc di Shenzhen, nonché fedele adepto di Jiang Zemin. Fatto strano e insolito, è che dopo le dimissioni di Wang a maggio, Chen sia andato in pensione dopo pochi giorni. 

STOCK CONNECT 

Tra i numerosi incarichi, Chen sovrintendeva lo Stock connect tra Shenzhen e Hong Kong (un programma che prevede il collegamento delle operazioni finanziarie), la Moderna Zona di Cooperazione del Settore Terziario Qianhai tra Shenzhen e Hong (abbreviata in Qianhai) e altri importanti progetti legati a Hong Kong.
La sua misteriosa morte ha quindi sconvolto il settore finanziario, sia in Cina che a Hong Kong. 

Chen pensava che lo Stock connect tra Shenzhen e Hong Kong potesse partire entro l’anno e lo aveva comunicato a Christopher Cheung, membro del Consiglio Legislativo di Hong Kong nel settore dei servizi finanziari. Cheung aveva incontrato due volte l’ex vicesindaco, ad aprile 2015 stava guidando una delegazione finanziaria di Hong Kong nella Borsa di Shenzhen e si era anche incontrato con i funzionari di Qianhai.
Cheung è rimasto sconvolto dalla misteriosa caduta di Chen: «Meno incidenti di questo genere ci sono, meglio è» ha commentato dopo la sua morte, sperando che questa tragedia non influenzerà l’apertura dello Stock connect, aggiungendo che recentemente il premier cinese Li Keqiang ha espresso la volontà di aprirlo al più presto.
Cheung stava progettando di visitare Shenzhen dopo le vacanze di Pasqua, per vedere se sarebbe stato aperto nella seconda metà dell’anno; ma dopo questo incidente ha cambiato idea: ha intenzione di aspettare e vedere

L’ex vicesindaco aveva più volte sottolineato come Qianhai avesse bisogno di rafforzare la cooperazione tra i settori finanziari di Shenzhen e Hong Kong, e Cheung ha rivelato che l’incontro con Chen era stato organizzato dai funzionari di Qianhai che lavoravano presso l’ufficio di Hong Kong. 

COINVOLTO IN CORRUZIONE? 

Della causa di morte di Chen se n’è parlato, ma sottovoce. Per esempio il Centro informazioni per i Diritti umani e la Democrazia, ha riferito che Chen è stato interrogato dai funzionari della Commissione centrale per l’Ispezione disciplinare; ma in realtà non è chiaro se questo abbia qualche collegamento con la sua caduta. Ci sono poi alcuni professionisti finanziari che hanno dichiarato apertamente che da quando Chen sovrintendeva il settore finanziario e fiscale, era rimasto in qualche modo coinvolto in certi giri di corruzione; quindi potrebbe essere che qualcuno abbia pensato che, arrivato il pensionamento, tutti i suoi ‘debiti’ dovessero essere ripagati. Questa idea, secondo alcuni professionisti della sicurezza, potrebbe essere correlata alla recente campagna anticorruzione appunto nel settore della sicurezza. 

Quello che si sa, è che l’ex vicesindaco aveva una serie di legami importanti con Chen Hongqiao: dal 1997 Chen Hongqiao lavorava come direttore degli accordi finanziari presso la Borsa di Shenzhen; era poi stato nominato vicedirettore generale di Guosen Securities nel 2003, diventandone amministratore delegato nel giugno 2014. Ma il 23 ottobre 2015 Chen Hongqiao si è suicidato a 49 anni, impiccandosi nella sua abitazione. 

A ogni modo Chen Yingchun è uno dei tanti funzionari municipali di Shenzhen finiti nei guai. Per esempio nel 2011 Xu Zongheng, ex sindaco di Shenzhen, è stato condannato a morte per tangenti, con sospensione della pena capitale. Oppure a ottobre 2014 Jiang Zunyu, ex segretario politico e legale del Comitato di Shenzhen, è stato indagato per gravi reati. Un altro caso è del dicembre di due anni fa, quando l’ex vice sindaco di Shenzhen, Liang Daoxing, è stato condannato a dieci anni di carcere per aver accettato tangenti. 

Fonti vicine alla burocrazia di Shenzhen, hanno riferito che Chen era abbastanza bravo da riuscire a ottenere il favore di entrambe le parti.
Spesso indossava dei grandi occhiali con la montatura nera, e il suo taglio di capelli e il modo di vestire assomigliavano a quelli di Jiang Zemin. In pubblico, Chen era serio sia nel modo di parlare che nel comportamento. Ma in privato era una persona che amava l’ostentazione e aveva una smisurata avidità di denaro.

Nel 2012 un post intitolato ‘Il cugino di Shenzhen e il vicesindaco di Shenzhen Chen Yingchun è popolare online’ si è diffuso su internet; il post, che mostrava decine di foto di Chen mentre indossava un orologio Vacheron Constantin da 25 mila euro, aveva scatenato lo sdegno degli utenti: «Un altro funzionario corrotto è stato smascherato». 

CONFIDENTE DI JIANG 

Dal 1993 Chen ha ricoperto diversi incarichi a Shenzhen: da assistente del sindaco di Shenzhen a vice segretario generale, da vice segretario del distretto Luohu di Shenzhen a capo del distretto, fino ad arrivare a essere vicesindaco di Shenzhen.
Durante i suoi 22 anni a Shenzhen è stato responsabile dei settori finanziari, assicurativi, della sicurezza e di altre importanti divisioni. Alcuni analisti hanno chiarito che per essere responsabile di questi settori, si deve per forza avere l’appoggio politico della burocrazia del Partito Comunista cinese. E infatti è noto che Chen era stato promosso da Li Youwei, sindaco di Shenzhen; nel 1998 Li era stato sostituito da Zhang Gaoli, fedele alleato di Jiang Zemin, e da allora Chen si era convertito alla fazione di Jiang. 

LEGAMI CON L’AMANTE DI JIANG 

Durante i 17 anni di potere di Jiang Zemin, Chen lavorava con alcuni funzionari di livello superiore di Shenzhen, tra cui Huang Liman, amante di Jiang. Nel 1992 Huang era vicesegretario generale di Shenzhen e nel 1998 ricopriva l’incarico di vice segretario della provincia del Guangdong; inoltre, nel 2001 aveva lavorato anche come segretario del Pcc di Shenzhen. Nel giugno 2009 quest’ultima carica è stata assunta da Wang Rong che, secondo alcune voci, sarebbe il nipote di Wang Yeping, a sua volta moglie di Jiang Zemin. 

Nel maggio 2015 Wang si è dimessa dal suo incarico a seguito di un cambiamento burocratico di Shenzhen ed è diventata presidente della Conferenza consultiva politica del Popolo del Guangdong. In quell’occasione cinque membri su tredici del Comitato permanente di Shenzhen, tra cui alcuni colleghi di Wang Rong, sono stati sostituiti. Il potere a Shenzhen era così stato preso da Ma Xingrui, ex vicesegretario del Pcc della provincia del Guangdong e segretario del Comitato politico e legale. 

Alcuni anni fa Huang Huahua, ex governatore della provincia del Guangdong, aveva scritto un documento di 40 mila parole per segnalare la corruzione dilagante della fazione di Jiang nel Guangdong. Il contenuto era scioccante e citava decine di funzionari, tra cui Zeng Qinghong, ex membro del Comitato Permanente Politburo.
Nel documento Huang affermava che «i leader di Stato e del Pcc in pensione hanno creato più di 3.270 aziende nel Guangdong; controllano il 70 per cento dei progetti immobiliari e di infrastrutture e gestiscono il 60 per cento del business del settore finanziario e della sicurezza». Huang osservava anche che «nella provincia del Guangdong, da 6 mila a 6.200 parenti dei funzionari del Pcc avevano fatto una fortuna e gestivano oltre un miliardo di yuan (135 milioni di euro) di attività». 

LA LUSSUOSA DIMORA DELL’INCIDENTE 

I prezzi degli immobili al Galaxy International mediamente si aggirano intorno ai 12 mila euro per metro quadrato, una quotazione ormai vicina a quella di Hong Kong. Il proprietario del Galaxy International è Huang Chulo e Chen aveva visto molte volte i suoi immobili.
Sia Huang che Kwok Ying-shing, capo della società Kaisa di Hong Kong, sono presidenti dell’Hong Kong Chaozhou Association e qualche tempo fa Kwok è rimasto coinvolto in un caso di corruzione. 
Dopo la misteriosa morte di Chen, un articolo online scritto dall’utente ‘Rocks-watch-city’ dal titolo ‘Un paio di cose sul vicesindaco di Shenzhen Chen Yingchun’ esprimeva che «forse stasera a Shenzhen, un altro grande boss scapperà». Un caso simile è avvenuto proprio l’anno scorso, quando l’ex vice sindaco di Guangzhou Cao Jianliao è stato indagato e decine di costruttori d’immobili sono fuggiti.

Insomma la collusione tra la burocrazia del Pcc, gli affari e il Governo è sempre esistita. 

 

Articolo in inglese: ‘Former Shenzhen Deputy Mayor Mysteriously Falls to Death

 
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