Ex giornalista del Quotidiano del Popolo: non c’è niente di sbagliato nel Falun Gong

Il Partito Comunista deve spiegare ai Cinesi perché perseguita un popolare gruppo di meditazione che reca solo benefici alla società. Lo ha riferito un ex direttore anziano del quotidiano del regime cinese. titoli

L’89enne He Yanling, uomo dietro ai diffamanti titoloni rossi ed ex disegnatore di copertina del People Daily – giornale portavoce del Partito Comunista – ha riferito a New Tang Dynasty Television che le azioni repressive del Pcc contro il Falun Gong sono state completamente inutili. Il Falun Gong è una pratica spirituale perseguitata dal 1999 ed è composta da cinque esercizi lenti e dall’insegnamento dei principi di Verità, Compassione, Tolleranza.

La dichiarazione, proveniente da un illustre membro del Partito, è davvero insolita dato che affronta una questione politica molto delicata. Fa seguito ai commenti simili recentemente espressi da Xin Ziling, un altro ex funzionario di alto livello, durante un’intervista con Ndt television. «Giudicate nuovamente Mao Zedong, risarcite le vittime del massacro di Piazza Tiananmen e mettete fine alla persecuzione del Falun Gong», aveva dichiarato Xin.

Il 27 aprile He Yanling ha parlato al telefono con il giornalista Chang Chun, secondo quanto ha riportato Ndt Television.

La persecuzione del Falun Gong è stata una crociata personale di Jiang Zemin, l’ex leader della Cina: aveva corrotto l’apparato del Partito e dello Stato per far sopprimere la pratica, insediando una serie di compari per assicurarsi la continuazione della campagna di persecuzione. Questo gruppo di funzionari sono stati il bersaglio della campagna di rettifica del Partito portata avanti da Xi Jinping negli ultimi due anni.

Jiang «presumeva che i sit-in del Falun Gong a Zhongnanhai avrebbero minato la stabilità del suo governo», ha detto He. Precisamente si è riferito a un evento del 25 aprile 1999, durante il quale diecimila praticanti del Falun Gong sono andati verso gli uffici governativi di Pechino per protestare contro la detenzione illegale di alcuni compagni praticanti nelle vicinanze di Tientsin.

Zhu Rongji, a quel tempo premier, alla fine incontrò i firmatari della petizione e promise loro il rilascio dei prigionieri, oltre che autorizzare le persone a praticare indisturbate il Falun Gong. I manifestanti si dispersero, raccogliendo i rifiuti mentre se ne andavano. Ogni anno i praticanti del Falun Gong di tutto il mondo evidenziano tuttora la pacifica richiesta dei propri diritti.

Ma circa tre mesi dopo Jiang ha dato inizio alla persecuzione del Falun Gong.

«La persecuzione non è assolutamente necessaria dato che il gruppo non costituisce alcuna minaccia per il Paese», ha aggiunto He. «Le persone normali in Cina sentono che il Falun Gong porta dei grandi benefici nel mantenere la salute e accettano la pratica».

Neppure l’atteggiamento di Jiang era granché condiviso all’interno del regime. «Il Partito non è stato adeguatamente consultato riguardo alla proibizione del Falun Gong; è stata solo una scelta di Jiang Zemin, non certo una decisione formale», ha riferito He. «Molte persone si sono opposte alla scelta di Jiang e ritengo che questo sia già stato supposto».

Infatti, 16 anni dopo l’inizio della persecuzione, il regime cinese non ha ancora vietato formalmente il Falun Gong, né ha ufficialmente decretato la pratica come eterodossa. Stando così le cose, dichiara He, il Partito deve spiegare al popolo cinese «cosa sta succedendo esattamente».

Articolo in inglese: ‘Designer of People’s Daily Masthead Says There’s Nothing Wrong With Falun Gong

 
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