Esercitazioni navali cinesi nei nodi commerciali del Mediterraneo

Il regime cinese incrementa la sua presenza militare in Nord Africa. Vorrebbe ottenere una base militare nel canale tra il Golfo di Aden e il Mar Rosso, nella Repubblica di Gibuti. Ora sta instaurando la sua presenza nelle acque tra la Grecia e l’Egitto.

Il regime cinese sta portando avanti delle esercitazioni navali congiunte con la Russia nella parte orientale del Mar Mediterraneo. Le operazioni iniziate lunedì, secondo l’agenzia d’informazione russa Tass, fanno parte della ‘Joint Sea 2015’ per le esercitazioni russe.

La Russia ha dei diritti per stare lì: la sua recente acquisizione della Crimea dall’Ucraina – che possiede porti nel Mar Nero. La Russia ha creato una task force navale permanente nel Mediterraneo nel 2013, secondo la Tass.

Ma gli interessi del regime cinese nella regione è probabile che non riguardino solo la cooperazione navale con la Russia.

C’è una frase chiave nel suo annuncio per le esercitazioni: «Operazioni per garantire la sicurezza della spedizione marittima nelle remote aree dell’oceano mondiale».

Qui gli interessi cinesi sono probabilmente i nodi commerciali, e la presenza del regime ora si può avvertire in quasi tutte i nodi commerciali mondiali – sia nel Mar Cinese Meridionale, nel Corno d’Africa, nel Sud Atlantico, o nella sua costruzione dei canali a Panama e Nicaragua.

La natura degli addestramenti solleva alcune domande su quali tipi di minacce alla sicurezza vedano all’interno di nodi commerciali.

Le esercitazioni includono l’addestramento per la difesa anti-navale, anti-sottomarina e anti-aerea, secondo la Tass. Includono anche operazioni per proteggersi contro gli agenti di radiazione, chimici e biologici.

Il regime cinese sta spingendo per costruire una presenza navale globale. Secondo quanto già diffuso, vuole costruire 18 basi oltremare inclusa la Thailandia, la Corea del Nord e la Namibia.

 

 
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