Erbe medicinali, la polyphilla di Parigi

Originaria dell’Hymalaya e della Cina, la polyphylla di Parigi ha un piccolo fiore viola annidato al centro di una spirale simmetrica di foglie. I lunghi petali verdi giallognoli spuntano dal centro del fiore come i baffi di un gatto e, in autunno, i fiori vengono rimpiazzati da bacche scarlatte.

La leggenda cinese di come è stata scoperta la polyphulla di Parigi ci ricorda che, delle volte, una cura viene fuori quando ormai tutto sembra perso.

Molto tempo fa in Cina viveva un giovane uomo, di nome Zhen Jiangsan, che costruì la sua casa nelle montagne della provincia di Zhejiang, situata nella costa del Mar Cinese Orientale.

Dato che entrambi i suoi genitori erano morti e non aveva parenti, l’unico modo che aveva per fare soldi era quello di vendere la legna da ardere che raccoglieva sulle montagne. Un giorno mentre stava tagliando del legno un serpente velenoso saltò fuori dai cespugli e morse la sua gamba.

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La ferita era brutta e non c’era nessuno nelle vicinanze che lo potesse aiutare. Poco dopo, Zhen Jiangsan svenne e cadde per terra.

Sarebbe potuto morire sul terreno della foresta ma il destino gli fu favorevole:sette fate si trovavano per caso nelle vicinanze della montagna Tianmu per farsi il bagno in uno degli specchi d’acqua celestiali.

Vedendo Zhen Jiangsan svenuto sul terreno, le fate volarono verso di lui e, spinte dalla compassione, usarono i loro scialli per coprire la sua ferita.

Zhen Jiangsan continuò a giacere lì fino a quando, per un colpo di fortuna ancora più grande, una splendida dea cinese, la Regina Madre, mentre volava tra le nuvole sopra le montagne vide cosa stava accadendo. Senza pensarci un attimo, la Regina Madre prese la forcina di giada dai suoi capelli e la mise in mezzo ai sette scialli.

L’influenza dell’energia divina dai sette scialli e la forcina di giada fece si che il veleno scomparisse velocemente dal corpo di Zhen Jiangsan, che gradualmente riprese conoscenza.

Non appena tornò lucido, Zhen Jiangsan sentì una raffica di vento e molti suoni spaventosi e inspiegabili.

Quando aprì gli occhi scoprì che i sette scialli e la forcina di giada erano diventati sette foglie verdi e una foglia dorata.

Si sentì piuttosto confuso, come se si fosse appena svegliato da un sogno, ma quando abbassò lo sguardo verso la sua gamba scoprì che la pelle dove il serpente lo aveva morso era molto liscia, senza nessuna cicatrice.

Non appena, sconcertato, si sedette, si rese conto che quel bellissimo fiore selvatico gli aveva salvato la vita.

Tornato al villaggio, raccontò ai paesani il miracoloso incontro e li portò a vedere ilfiore magico. Tutti credettero che era stata l’energia divina del fiore a fare svanire il veleno del serpente e gli spiriti maligni dal corpo umano.

Da quel momento in poi, non appena qualcuno veniva morso da un serpente, sarebbero andati sulle montagne a trovare il fiore, che li meravigliava ogni volta.

Quando gli venne chiesto il nome del fiore, Zhen Jiangsan rispose «Sette foglie con un fiore» che con il tempo divenne un’erba tradizionale cinese altamente apprezzata.

Articolo in inglese: Medicinal Herb: Paris Polyphylla
 
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