Emittente di stato cinese calunnia avvocato dei diritti umani

Gesticolando verso persone non inquadrate in aula, l’avvocato per i diritti umani Wang Yu grida: «Siete solo una massa di criminali, che il cancelliere del tribunale riporti le mie parole, siete tutti dei criminali, dei criminali», subito dopo aver pronunciato queste parole alcuni ufficiali giudiziari scortano l’avvocato vestita di bianco fuori dall’aula.

Il video di questo episodio è stato mandato in onda sulla rete televisiva China Central Television il 19 luglio, insieme ad alcuni commenti che insinuavano che l’avvocato Wang stesse ‘disturbando l’ordine del tribunale’, tesi avvalorata dalle immagini che ritraggono la donna mentre punta il dito con rabbia verso gli ufficiali giudiziari.

Questo è stato solo l’ultimo dei tentativi del Partito Comunista di distruggere la reputazione degli avvocati dei diritti umani in Cina, e va di pari passo con la campagna di interrogatori e arresti di massa a discapito di avvocati, impiegati di studi legali e attivisti dei diritti umani in tutto il Paese.

Quello che però l’emittente non ha mostrato al popolo cinese è forse ancor più sconcertante: quando l’imputata, praticante del Falun Gong, si è alzata per protestare contro le inadempienze della procedura legale, le sono state messe le mani al collo ed è stata presa a calci dagli ufficiali giudiziari, mentre altri tre la trattenevano a terra al banco degli imputati. A quel punto il suo avvocato Dong Qianyong ha provato a protestare contro l’assalto alla sua cliente, spiegando come questa fosse stata denudata e torturata durante la custodia mediante l’utilizzo di manganelli elettrici applicati sulle sue parti intime, ma altri ufficiali giudiziari hanno preso e portato fuori dall’aula l’avvocato, dopo averlo gettato a terra e soffocata fino a fargli perdere i sensi.

È stato a questo punto che Wang Yu, esasperata, si è alzata e ha urlato contro la corte: «Siete solo dei teppisti, quattro uomini grandi e grossi contro una donna, dovreste vergognarvi!». Successivamente è avvenuto ciò che è stato mostrato nel video della Cctv, prima che la donna fosse espulsa dall’aula.

Wang ha 44 anni ed è originaria di Ulanhot, Mongolia centrale, è uno dei più importanti avvocati per i diritti umani in China, ha rappresentato persone illustri come l’accademico uigure Ilham Tohti, l’artista dissidente Ai Weiwei e l’attivista per i diritti umani Wu Gan.

Il caso riportato dal video della Cctv risale all’arresto di tre praticanti nel nord-est della Cina nel 2013. La seduta del 22 aprile al Tribunale del Distretto di Shenhe è la quarta sessione, ognuna delle quali portata avanti con irregolarità giudiziarie e spesso con abusi evidenti.

Nove giorni prima del rilascio del video, le forze della sicurezza pubblica avevano arrestato in massa avvocati, impiegati di studi legali e attivisti in tutta la Cina. Il Partito Comunista Cinese afferma che questi avvocati difensori dei diritti umani (che rappresentano gratuitamente gli oppressi e coloro ai quali è stato negato il diritto di voto, in cause praticamente perse in partenza) sono colpevoli di sovvertire l’ordine sociale e il sistema legale a scopo di lucro.

Molti cittadini cinesi sono scettici riguardo alle dichiarazioni del Partito. Molti utenti della rete sui social cinesi affermano che il video di Wang Yu è troppo corto per poter affermare che sia stata lei a provocare la corte. Altri invece desiderano venire a conoscenza dell’intero procedimento della corte.

«Per quale motivo l’avvocato Wang ha inveito contro il giudice?» scrive sul sito di microblogging Sina Weibo He Bing, il deputato a capo della Facoltà di Legge dell’Università cinese di Legge e Scienze Politiche in cui si è laureata la stessa Wang.

Due persone a conoscenza dei fatti avvenuti nell’aula del processo del 22 aprile, un avvocato e una testimone, hanno dichiarato a Epoch Times che la Cctv ha riportato gli eventi fuori dal contesto. I due hanno richiesto di rimanere anonimi a causa dell’intensa purga ai danni degli avvocati che sta avendo luogo in Cina in questi giorni.

Wang e altri quattro avvocati dello studio legale Fengrui di Pechino stavano difendendo tre praticanti del Falun Gong, una disciplina spirituale tradizionale che viene brutalmente perseguitata dal Partito sin dal 1999.

I procedimenti legali giusti sono scarsi in Cina e quasi completamente assenti per i casi riguardanti il Falun Gong. Il processo del 22 aprile non è stata un’eccezione, il giudice ha infatti deciso di leggere le imputazioni ai praticanti separatamente, ma secondo la legge cinese tutti gli imputati di uno stesso processo congiunto devono essere presenti allo stesso tempo.

Wang ha criticato fortemente i trattamenti crudeli a cui sono stati sottoposti i suoi clienti ed è stata per questo trattata brutalmente. Dopo aver protestato contro un tribunale di Hebei che aveva rifiutato la difesa del suo cliente il 2 luglio di quest’anno, due ufficiali giudiziari l’hanno presa e «gettata in strada come una busta della spazzatura», riporta un testimone.

Circa una settimana dopo l’incidente di Hebei oltre una dozzina di poliziotti hanno fatto irruzione nella casa di Pechino di Wang e l’hanno portata via. Anche il marito è stato preso in custodia, mentre al figlio sedicenne è stato impedito di prendere il volo per l’Australia per seguire le lezioni ed è stato messo sotto stretta sorveglianza.

Secondo l’associazione no profit di Hong Kong China Human Rights Lawyers Concern Group dal primo arresto, avvenuto il 10 di luglio, oltre 240 difensori dei diritti umani sono stati presi di mira dalle forze di sicurezza.

Lo studio legale Fengrui che ha seguito molti casi di diritti umani ad alto profilo, è stato demonizzato dal Partito e ha visto la scomparsa di numerosi impiegati: il direttore Zhou Shifeng, Wang Yu e almeno altri tre avvocati e impiegati sono stati tutti catturati e rimangono irraggiungibili.

Leggi qui la versione in inglese

 

 

 
Articoli correlati