Emiliano offre assessorato Ambiente al M5S: accetteranno la sfida Xylella?

Michele Emiliano (Pd) si prepara a vincere le elezioni regionali in Puglia e – com’è nel suo stile – ha già offerto un posto da assessore alla sua sfidante Antonella Laricchia, del M5S, che risponde prontamente ai giornalisti: «Mi fa sorridere: non è ancora definitivo il dato e già spartisce poltrone».

La vittoria di Emiliano, ex sindaco di Bari e ‘sindaco più amato d’Italia’ nel 2014, era scontata. Così come era prevedibile la buona prestazione di Antonella Laricchia, il candidato del M5S che ha fatto un salto di qualità nella campagna elettorale rispetto a quella condotta a Bari nelle comunali.

Ma a parte la dichiarazione – dovuta – della candidata, che rifiuti davvero la «poltrona» non è tanto scontato. L’assessorato all’Ambiente in Puglia è una carica di una importanza enorme, in una regione che deve affrontare il problema degli ulivi in Salento. La Laricchia si prenderebbe una grande responsabilità (o è Emiliano che gliela vuole scaricare?) con la possibilità di innalzare o affossare la credibilità del Movimento nella regione.

Del resto Emiliano ha più volte aperto al Movimento 5 Stelle e nello stallo che ha preceduto il governo Letta aveva persino proposto che il M5S andasse al Governo con appoggio esterno del Pd. In realtà Emiliano si è dimostrato collaborativo anche con altre forze politiche, in pieno stile Renziano, cosa che ha probabilmente contribuito alla sua vittoria, assieme alla sua notorietà e all’apprezzamento per il suo lavoro a Bari.

«Sputatemi in un occhio – aveva tuttavia detto in passato – se farò mai il presidente della Puglia».

Quelli che si sono persi in un bicchier d’acqua sono invece a destra, dove la divisione tra Fittiani e Berlusconiani porta ad una ‘vittoria’ dei primi al 18,3 per cento sul candidato di Forza Italia al 14,3 per cento, a scrutini completati per circa tre quarti. Emiliano è al 47 per cento, e la Laricchia al 18,5 per cento. Inutile dire che se i due partiti di destra fossero stati uniti, oggi parleremmo di una prestazione non poi così eccezionale del M5S, che (se ha senso un paragone con le comunali di Bari) si è sostanzialmente mangiato i voti dei partitini e ha rubato un 2 per cento al Pd. Il risultato della destra è invece in linea con il recente passato, salvo essere stato diviso in due dalle discordie.

 
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