Elezioni in Spagna, Pp trasferisce milioni di voti ai partiti anti-austerity

Grande vittoria delle forze anti-austerity in Spagna: alle elezioni regionali e amministrative, il Partito Popolare (Pp) di centrodestra ha perso 2,6 milioni di voti.

Pur rimanendo il primo partito del Paese al 27 per cento (seguito dal Partito socialista al 25 per cento), il Pp ha pagato il prezzo delle misure di austerità implementate negli ultimi anni, perdendo voti a favore delle nuove forze anti-austerity di Podemos e Ciudadanos.

Questi cosiddetti ‘nuovi partiti’ di sinistra potranno quindi creare coalizioni a livello regionale per governare in città importanti: difatti hanno conquistato Barcellona e sorpreso anche Madrid. Il leader dei post-indignados – citato da Ansa – ha infatti avvertito che il «processo del cambiamento è ora irreversibile», aprendo la sfida al premier Mariano Rajoy per le elezioni governative che si terranno a novembre.

A Barcellona trionfa la candidata di Podemos Ada Colau, che ha superato il candidato nazionalista nonché sindaco uscente Xavier Trias. Colau rientra nella Piattaforma vittime del mutuo (PAH – movimento nato dai cosiddetti Indignados), diventata famosa per la proposta di una legge per facilitare l’estinzione dei debiti dei cittadini, messi in difficoltà dalla crisi.

A Madrid invece il PP, che ha ottenuto il 34,5 per cento dei voti, potrebbe perdere la propria posizione dopo venti anni di governo, a causa di una non escludibile coalizione tra il Partito Socialista e Ahora Madrid, la lista appoggiata dal nuovo partito anti-austerity di Podemos, arrivata seconda ai seggi con il 31,85 per cento. Il Partito Ciudadanos di Albert Rivera, che si dichiara né di destra né di sinistra, ma progressista, ha ottenuto 7 seggi.

Il quotidiano spagnolo El Pais riporta che un caso nel quale i partiti popolare e socialista tornano ad essere distanziati solo per qualche decimo: non avveniva da un decennio. La Spagna ha visto quindi i due grandi partiti storici perdere punti, rendendo incerta la situazione, che potrà essere più chiara soltanto dopo aver visto gli accordi e le coalizioni che si potranno creare dopo le elezioni governative di novembre.

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