Elezioni in Catalogna: vittoria a metà per gli indipendentisti

Importanti passi in avanti per gli indipendentisti catalani: nelle elezioni regionali i partiti indipendentisti, se uniti, avrebbero la maggioranza nel parlamento locale. Ma per loro la strada è ancora in salita, non avendo raggiunto il 50 per cento dei voti e incontrando l’opposizione del primo ministro spagnolo.

Dopo i risultati di domenica 27 settembre (con il 98 per cento dei voti contati) in Catalogna, i due gruppi favorevoli all’indipendenza dal Paese hanno raggiunto insieme il 47,8 per cento dei voti, ma i seggi ottenuti sono 72 su 135 (53 per cento).

Il gruppo più importante favorevole all’indipendenza è la coalizione ‘Junts pel Si’ (Insieme per il sì), che ha ottenuto 62 seggi unendo il partito ‘Convergenza Democratica de Catalunya’ (Cdc), il partito repubblicano di sinistra ‘Esquerra Republicana de Catalunya’ (Cer) e un gruppo di associazioni sociali. Il secondo gruppo importante è ‘Candidatura d’unitat popular’ (Cup), il partito separatista di sinistra che ha ottenuto l’8,2 per cento e quindi 10 seggi al parlamento regionale.

Ciò che ora manca è un alleanza concreta tra questi due. I risultati infatti parlano chiaro: i due partiti assieme non hanno superato il cinquanta per cento dei voti, e ora bisognerà affrontare le difficoltà di gestione del risultato, soprattutto nei confronti del governo di Mariano Rajoy, che è contrario all’indipendenza. 

Nonostante ciò i catalani non hanno mancato di festeggiare. Mentre la gente scendeva in piazza e gridava «Indipendencia!», il presidente della Catalogna Artus Mas ha detto: «Da democratici eravamo disposti ad accettare la sconfitta. Ora, noi chiediamo che accettino la vittoria della Catalogna e la vittoria del ‘Sì’» queste le parole citate da Associated Press.

Le elezioni sono state anticipate per volontà di Mas e dei secessionisti, dopo che il governo centrale spagnolo aveva rifiutato di consentire un referendum sull’indipendenza della regione, dicendo che sarebbe stato incostituzionale.

I contrari all’indipendenza hanno detto che i favorevoli non sono riusciti ad ottenere la legittimazione popolare sulla secessione (non hanno ottenuto più di metà dei voti), e quindi hanno chiesto le dimissioni di Mas: «Artur Mas ha convocato queste elezioni perché ha detto che la maggior parte dei catalani era con lui. Oggi la maggior parte dei catalani gli ha voltato le spalle e ora l’unica cosa che deve fare è dimettersi», ha detto Inés Arrimadas, il principale candidato parlamentare regionale del Partito dei Cittadini anti-indipendenza, riporta Ap. Tuttavia David Fernández, leader del Cup, ha insistito – in un’intervista televisiva citata da Ap – nel dire che il suo partito «non sarà quello a fallire nell’indipendenza».

Mariano Rajoy, il primo ministro spagnolo, ha dichiarato di voler utilizzare tutti i mezzi legali per impedire la secessione della Catalogna. Secondo i leader europei questa uscita includerebbe l’espulsione dall’Unione Europea, nonostante i favorevoli all’indipendenza sostengano che è possibile trovare un modo di rimanere.

Il parlamento catalano, con sede a Barcellona, ??rappresenta 7,5 milioni di persone nella regione nord-orientale del Paese, al confine con la Francia, ed è responsabile di circa un quinto della produzione economica della Spagna. Il governo spagnolo ha anche affermato di essere preoccupato del fatto che se la Catalogna cercasse di staccarsi potrebbe interrompere i fragili segnali di ripresa economica del Paese, che negli ultimi anni ha visto una disoccupazione superiore al 22 per cento.

 
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