Economia cinese e l’arrivo della bancarotta

Dopo anni di rapida crescita alimentata da debito, l’eccesso di capacità di molte industrie cinesi sta cominciando ad emergere in superficie: c’è stata un’ondata di bancarotte e le industrie che prima erano i beniamini della politica industriale della Cina ora sembrano molto più in ombra, con un debito crescente. Molte potrebbero fallire. Molti governi locali, che hanno anche loro cavalcato la bolla, non se la passano molto meglio.

Secondo quanto affermato da Xia Bin, economista presso il Centro di ricerca per lo sviluppo del Consiglio di Stato, in un forum a Pechino del 14 luglio, l’economia cinese è già in crisi finanziaria.

«Alcune aziende dovrebbero aver dichiarato bancarotta ed alcuni veicoli di finanziamento dei governi locali sono stati a lungo insolventi», ha detto Xia.

«La crisi non è esplosa e i prestiti non restituiti sono stati coperti con la tipica abitudine della Banca Centrale di emettere più soldi», ha aggiunto.

In effetti alcune grandi aziende hanno già dichiarato bancarotta. Wuxi Suntech, una filiale della Suntech Power, il più grande produttore al mondo di pannelli solari, ha presentato istanza di protezione dalla bancarotta a marzo.

Jiangxi Pingte Iron and Steel Co. nella provincia del Jiangxi nella Cina orientale, è stata dichiarata insolvente e chiuderà a fine giugno.

Il 5 luglio la China Rongsheng Heavy Industries Group, il più grande costruttore navale privato della Cina, ha fatto appello per un aiuto finanziario da parte del governo e dai grandi azionisti dopo aver licenziato parte della sua forza lavoro e ritardato i pagamenti ai fornitori, secondo quanto affermato da Reuters.

ALTRI EVENTI IN VISTA

Dopo metà giugno, quando le banche cinesi hanno sperimentato la peggiore crisi di liquidità da un decennio, il Consiglio di Stato ha emesso un comunicato in data 5 luglio dicendo che manterrà una politica monetaria «prudente» per sostenere la ristrutturazione economica.

Secondo quanto esposto nella dichiarazione, il sostegno finanziario è incoraggiato per l’avanzata industria manifatturiera e per i promettenti settori emergenti. Tuttavia, nelle industrie con grave eccesso di capacità il governo dovrà «adottare politiche di sostegno differenziato», ha riferito il media di Stato Global Time.

Yonghao Pu, responsabile regionale degli investimenti per l’Asia-Pacifico presso l’Ubs, ha previsto che questo porterà ad ancora più bancarotte in Cina.

Il grave problema della Cina è causato dai troppi prodotti manifatturieri di fascia bassa, in base a quanto affermato da Pu nel corso di una conferenza stampa dell’8 luglio, riportata da Chinese Reuters.

Ha detto che i settori caratterizzati da eccesso di capacità rischiano di affrontare la bancarotta, in particolare le industrie sostenute dal Governo.

«Le bancarotte saranno maggiormente prevalenti nella seconda metà dell’anno e ciò potrebbe anche accadere ad alcune aziende di proprietà dello Stato», ha osservato Pu, con la clausola che il premier Li Keqiang avrebbe lasciato che il mercato guidasse l’economia, come ha indicato.

Secondo Li Xunlei, vice dirigente della Haitong Securities, più le grandi aziende statali continueranno a lottare, più problemi emergeranno. «I deficit che generano si tradurranno direttamente in un aumento di debiti insoluti presso le banche cinesi», ha detto Li a New Tang Dynasty Television.

NOVE INDUSTRIE IN DIFFICOLTA’

Un resoconto di topnews9.com, un portale web del Guangdong che fornisce notizie e informazioni finanziarie e affaristiche, ha anche previsto che altri settori industriali in Cina verranno minacciati da bancarotta— partendo ancora una volta dal presupposto che i responsabili delle decisioni politiche si concentreranno su politiche intese a ristrutturare l’economia, negando le misure di stimolo in corso e mantenendo la politica monetaria a un livello prudente.

Il resoconto afferma che nove settori sono già in guai finanziari e dovranno affrontare delle bancarotte: costruzioni navali, acciaio, semiconduttori (in particolare diodi emettitori di luce), materiali da costruzione casa, piccole e medie imprese immobiliari, spedizioni, società fiduciarie, aziende indipendenti per la gestione finanziaria per conto di terzi e società di private equity.

GOVERNI LOCALI

All’inizio del mese scorso l’Ufficio nazionale di revisione della Cina ha pubblicato un resoconto basato su una ricerca condotta nel 2012 su 36 governi locali, dimostrando che erano tutti sotto una grande pressione del debito e hanno dovuto rinnovare il vecchio debito ricorrendo a nuovi finanziamenti. Tra questi, 16 governi locali erano già insolventi, secondo quanto il media di Shanghai Xinmin Weekly ha riferito il 10 luglio.

Il commentatore economico Ye Tan ha detto che il resoconto ha dipinto un quadro terrificante del futuro pesantemente indebitato dei governi locali: «Se i prezzi degli immobili cadranno vi saranno bancarotte di altre amministrazioni locali e ancora di più quando i prezzi dei terreni scenderanno».

Secondo l’economista Xia Bin, ora non è il momento che i responsabili politici discutano se esista un rischio sistemico per l’economia, perché questo è già evidente. «Invece – ha detto – hanno bisogno di trovare rapidamente il modo di lasciare che la bolla scoppi e di ripianare le perdite per evitare che emerga una crisi su vasta scala».

Articolo in inglese: More Chinese Economic Trouble: Bankruptcies Set In
 
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