Cina, anziana di 76 anni muore dopo oltre dieci anni di torture

Una donna anziana in coma è deceduta dopo aver subito per anni violenze da diversi aguzzini del Partito Comunista Cinese. Chen Shuxian, 76 anni, della contea Liquan nella provincia dello Shaanxi, è stata torturata e picchiata nei campi di lavoro dal 2000 al 2011. Dopo aver perso l’uso delle gambe, l’anno scorso era caduta in coma, per poi perdere la battaglia per la sopravvivenza all’inizio di febbraio.

La motivazione di tanto accanimento è che la signora praticava il Falun Gong, anche chiamato Falun Dafa, una disciplina di ‘auto-miglioramento’ cinese che consiste in insegnamenti morali combinati a esercizi lenti e una meditazione in posizione seduta. Il Falun Gong, inizialmente molto popolare in Cina, è oggetto di persecuzione dal 1999 a causa dell’elevato numero di aderenti (addirittura maggiore di quello dei membri del Partito Comunista).

Chen Shuxian in a coma (Minghui.org)
Chen Shuxian in coma (Minghui.org)

«Quando è stata rilasciata, era ormai paralizzata e incapace di occuparsi di sé», afferma il sito web Minghui, che raccoglie informazioni sulla persecuzione del Falun Gong in Cina. «Ha lottato per la sopravvivenza nel corso degli anni successivi [al rilascio, ndt], per poi finire in coma lo scorso settembre, e morire il 1° febbraio di quest’anno».

A partire dal 2000, la signora Chen era stata arrestata cinque volte solo in quanto praticante del Falun Gong. In quel periodo è stata condannata per due volte ai lavori forzati, nel 2001 e nel 2008, all’età di 68 anni.

Minghui ha descritto nel dettaglio il caso:

Era costretta a lavorare per più di 14 ore al giorno. Dalle guardie subiva violenze fisiche e verbali. L’hanno anche costretta a prendere delle pillole dall’effetto ignoto e a subire iniezioni di sostanze sconosciute. La sua pressione sanguigna, di conseguenza, è salita a 200. Dopodiché il campo di lavoro l’ha rilasciata per ragioni mediche, ma non prima di costringere la sua famiglia a pagare 20 mila yuan (quasi 3 mila euro).

La Chen aveva raccontato che in passato, prima di praticare il Falun Gong, soffriva di vari problemi di salute, tra cui emicrania e alta pressione sanguigna. Dopo aver cominciato a praticare nel 1997, aveva recuperato la salute. I miglioramenti nella salute e la fede nei principi del Falun Gong – che è una disciplina di Scuola Buddista che prevede un continuo miglioramento morale fino al raggiungimento dell’illuminazione – sono una ragione per cui molti praticanti non hanno abbandonato la disciplina nonostante la dura repressione.

Dall’inizio della persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese nel 1999, le violenze che questi meditatori innocui subiscono includono sessioni di ‘lavaggio del cervello’, violente percosse, shock elettrici, bruciature, rimozione delle unghie, iniezioni forzate di droghe o farmaci pericolosi, privazione del sonno, esposizione a condizioni climatiche estreme e lavoro forzato.

Come se non bastasse, delle inchieste e degli studi rivelano che i praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza vengono sistematicamente uccisi per i loro organi, fungendo da ‘banca vivente’ di organi per i trapianti. I praticanti uccisi per i loro organi sono stimati nell’ordine di grandezza minimo delle decine di migliaia, secondo l’Ong Medici contro il prelievo forzato di organi (Dafoh), un’organizzazione di difesa dell’etica medica con sede a Washington.

L’ufficio stampa ufficiale del Falun Gong, il Falun Dafa Information Center, stima che milioni di aderenti al Falun Gong sono stati incarcerati negli ultimi 17 anni di persecuzione.

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