Donald Trump e la Corea del Nord

Intervista di NtdTv al membro del comitato repubblicano americano Shawn Steel sul discorso all’Onu di Donald Trump.

Il presidente Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma che se saranno costretti a difendere sé stessi e i propri alleati non avranno altra scelta se non di «distruggere completamente la Corea del Nord». Cosa significa di preciso? Significa che l’America non accetterà la Corea del Nord come potenza nucleare?

Trump sta dicendo che non lo farà. Questa sarà una delle questioni più importanti del suo intero operato. Se sta bluffando e non crede davvero in quello che dice, i nordcoreani se ne accorgeranno presto, perché non ci sono prove del fatto che intendano ritirarsi o fermare i loro test. Ad un certo punto, quando Trump dice che se si supera una certa linea, bisogna distruggere la Corea del Nord, penso intenda Pyongyang. Pyongyang è la capitale, ha la popolazione maggiore, ma soprattutto le élite, i leader militari, i membri del governo, vivono tutti a Pyongyang. Raramente da qualche altra parte. Quindi l’intera città verrebbe distrutta molto rapidamente. Ma anche le installazioni militari e missilistiche e le strutture nucleari verrebbero distrutte. Sarebbe probabilmente una cosa enorme e rapida, avverrebbe in 24 ore. Quindi quando dice che distruggerebbe il Paese, penso si riferisce al ‘decapitare’ la leadership. Sarebbe la leadership a venire distrutta.

Ma gli Stati Uniti intendono porre sanzioni ancora maggiori. Non significa forse che hanno già escluso tutte le altre opzioni e ora l’unica rimasta è quella militare, che mira alla completa distruzione della Corea del Nord, come detto dal presidente?

Ci sono molte opzioni che non sono state provate. Una, naturalmente, è un embargo di mare completo: si bloccano tutti i loro porti, tutte le loro spedizioni marittime e li si chiude completamente. Questo si è fatto per migliaia di anni, nella guerra. Ed è una mossa molto significativa. Al momento i nordcoreani possono muoversi liberamente per mare e inviano missili e tecnologia in tutto il mondo. E questo costituisce una grossa fetta delle loro entrate. Non si può fermare il commercio con la Cina, ma se si fermassero le loro spedizioni marittime, questo avrebbe un effetto immediato e catastrofico sulla Corea del Nord.

Cosa ne pensa, nel complesso, di questo discorso all’Onu?

Penso sia uno dei migliori discorsi fatti da un presidente americano dai tempi di Ronald Reagan. È probabilmente il secondo miglior discorso che ha dato Trump da presidente. Il primo – il migliore – è stato in Polonia, Stato che, fra tutti, è quello che più lo adora e in cui è molto popolare, in Europa dell’Est. L’Europa dell’Est sa cosa sia l’oppressione. Loro comprendono la civiltà occidentale e Donald Trump ha parlato ai polacchi, ma anche agli europei dell’Est in genere, e ha difeso l’America con molta forza. Alle Nazioni Unite non avevano mai sentito, da decenni, un presidente americano parlare del perché l’America sia la “numero uno” e del perché l’Onu sia così tristemente corrotta. Davvero corrotta: spendono miliardi di dollari e la maggior parte della gente che lavora all’Onu – la maggior parte – è corrotta. Non lavora. Prendono soldi e non svolgono i loro importantissimi compiti. E Trump sta prendendo di mira questo grande problema nell’Onu. E ha fatto due cose: ha mostrato che l’America e forte, e che l’Onu è corrotta. E deve cambiare, o perderà i soldi americani.

Se gli Stati Uniti accetteranno la Corea del Nord come potenza nucleare, come reagirà il mondo e come reagiranno i Paesi in quella regione?

Penso che si renderanno conto che, se gli Usa di fatto non faranno niente, se faranno un sacco di rumore rabbioso, ma solo rumore, mentre Kim Jong Un fa esattamente quello che vuol fare, cioè costruire armi nucleari a lunga gittata, allora i giapponesi, i sudcoreani e i taiwanesi dovranno prendere una decisione. Gli Usa non li proteggeranno. Sono da soli. E sappiamo che questi tre Paesi dispongono tutti di tecnologia nucleare avanzata. Sappiamo anche che sanno come costruire missili ed equipaggiamento militare. Tutti loro vendono equipaggiamento militare. Non sarebbe affatto difficile per tutti e tre diventare degli Stati nucleari. E diviene tutto molto più pericoloso in quella parte del mondo, perché Kim Jong Un della Corea del Nord è molto instabile. Uno sbaglio, un errore di calcolo da parte sua, e uno di questi Paesi potrebbe distruggere la Corea del Nord quasi per incidente.

Recentemente il presidente della Corea del Sud ha detto che non avrebbe permesso al suo Paese di diventare uno Stato nucleare finché a capo della nazione ci fosse stato lui. Pensa che le cose rimarranno così? Dai sondaggi pare che il popolo sudcoreano la pensi in modo diverso.

È un presidente marginale. Il presidente Moon non è granché popolare. È stato eletto da poco ma ha mostrato una fortissima tendenza a sinistra. Ha anche suggerito di inviare 100 milioni di dollari in Corea del Nord per aiutare i poveri, il ché non ha senso. Tutti i soldi che vanno in Corea del Nord finiscono nelle mani delle élite e dell’esercito. I poveri non ottengono mai nulla. Non in Corea del Nord. Quindi Moon non è molto intelligente. Non è molto popolare e nei confronti di Kim Jong Un è il leader mondiale più amichevole di tutti, Cina inclusa. Nessuno sta aiutando Kim Jong Un meglio di Moon. Quindi Moon potrebbe perdere molto rapidamente parecchia popolarità.

 
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