Dieta e salute: il segreto delle calorie nella medicina tradizionale cinese

Normalmente quando si parla di ‘calorie’ è perchè si vuole perdere peso. Ma nel mondo dell’agopuntura e della medicina tradizionale cinese, l’idea di apporto calorico non esiste nemmeno: al contrario, il cibo che si mangia ha la funzione di dare energia, non di far dimagrire.

DIETA E AGOPUNTURA: IL RUOLO DEL CIBO NELLA SCIENZA TRADIZIONALE CINESE

Non è raro, infatti, vedere pazienti in cura nella mia clinica di agopuntura alle prese con problemi di scarsa energia: alcuni dormono bene ma si svegliano stanchi, altri si ritrovano sfiniti già a metà giornata, altri ancora vivono tutto il giorno tra alti e bassi di stanchezza e parziale recupero delle forze; senza considerare chi soffre semplicemente di stanchezza cronica.

Faccio abitualmente ai miei pazienti alcune domande sui problemi di stanchezza perché, nella medicina tradizionale cinese, l’energia è considerata il fattore fondamentale per tutte le funzioni corporee: trasformazione del cibo in fattori nutritivi, protezione dagli agenti patogeni esterni, mantenimento della temperatura corporea e, in generale, sostegno complessivo di tutte le normali attività quotidiane.

Quando chiedo ai miei pazienti indeboliti cosa mangino, mi rispondono quasi sempre che si nutrono di cibo sano, molta frutta e verdura. Il problema è che mangiano questi buoni cibi crudi, cosa che non fa altro che aggravare il loro problema di scarsa energia fisica.

FRUTTA, VERDURA E CRUDISMO: ALCUNI MITI DA SFATARE

In passato gli antichi cinesi sapevano che, sebbene le nostre forze derivino dal cibo che ingeriamo, ci vuole anche una certa quantità di energia per digerire il cibo stesso: per anni ho suggerito ai miei pazienti che soffrono di mancanza di energia o di problemi digestivi di cuocere frutta e verdura, di modo che siano più semplici da digerire e che quindi venga consumata meno energia per la loro digestione. Inoltre, ho sempre consigliato di evitare i cibi molto freddi, poiché il corpo deve portarli alla propria temperatura prima di poter iniziare a scomporli e digerirli. Nonostante tutto ciò possa sembrare inverosimile, ormai anche gli scienziati dell’alimentazione occidentali sono arrivati alle stesse conclusioni.

È vero che, tecnicamente, una caloria rimane sempre una caloria; ma è anche vero quello che è stato pubblicato in un recente articolo di Scientific American, in cui si dimostra come il calcolo delle calorie che leggiamo sulle etichette dei cibi sia una mera approssimazione: i nutrizionisti stanno infatti scoprendo che determinare la quantità di energia ottenibile dagli alimenti è molto più complesso di quanto si sia sempre creduto, perché il vero contenuto calorico di un certo alimento può dipendere da numerosi fattori.

COME SI CALCOLANO REALMENTE LE CALORIE DEI CIBI

In realtà, una ‘caloria’ non è altro che un’unità di misura convenzionale, usata dalla scienza per poter misurare il quantitativo di energia che un alimento può fornire: un grammo di grassi fornisce circa nove calorie, perché è facilmente digeribile e dà perciò più energia rispetto a un grammo di proteine (quattro calorie), che è infatti più difficile da digerire. In altre parole, siccome durante la digestione il fisico consuma più energia per digerire le proteine, assimiliamo meno calorie. Analogamente, un grammo di carboidrati fornisce quattro calorie, mentre un grammo di fibre fornisce appena due calorie, perché richiede ancora più lavoro – e quindi energia – per essere digerito. Ma va in ogni caso ribadito che il calcolo dell’apporto calorico di un cibo è solo un’approssimazione.

COME DIGERIAMO IL CIBO CHE MANGIAMO TUTTI I GIORNI?

In pratica, considerato che il calore svolge un importante ruolo di aiuto durante la digestione, si può comprendere bene come siano più calorici i cibi cotti rispetto agli stessi alimenti crudi. Inoltre, ci vuole più energia per digerire un piatto ricco di fibre rispetto a uno ricco di grassi; e non bisogna poi dimenticare che anche i batteri dell’intestino svolgono un ruolo cruciale per l’efficacia della digestione, la quale – a sua volta – influisce sull’energia totale che ricaviamo da ogni nostro pasto.

CUCINA E SALUTE: UN TUTT’UNO NELLA SCIENZA MEDICA TRADIZIONALE CINESE

Uno dei fondamenti della tradizionale terapia cinese del cibo, è che la dieta ideale debba variare da persona a persona. Perciò, una persona malata o che ha problemi di digestione, troverà giovamento da un tipo di dieta ben diverso da quella di una persona forte, in salute e che gode di buona digestione. Nella medicina cinese, infatti, gli alimenti sono catalogati e scelti secondo i loro intriseci ‘calore’ o ‘freddezza’, e tenendo conto della loro azione sul corpo. E anche il modo in cui i cibi vengono cucinati e associati influisce sui benefici che apportano al corpo e sull’ammontare di energia che forniscono.

In conclusione, il calcolo delle calorie degli alimenti non è sempre uguale. Il modo in cui cuciniamo un cibo, in particolare, insieme a tutti i processi che il nostro corpo deve porre in essere per digerirlo, hanno un impatto decisivo sulla quantità di energia che ne trarremo alla fine della digestione. Alla luce di tutto ciò, chi soffre di affaticamento cronico e più in generale di scarsa energia, potrebbe trovare una via di guarigione nell’approccio scientifico alla cucina utilizzato per diversi millenni nella medicina tradizionale cinese.

Lynn Jaffee è un’agopunturologa statunitense, ed è autrice del libro “Simple Steps: The Chinese Way to Better Health”, in cui espone i molteplici benefici sulla salute dell’agopuntura e della medicina tradizionale cinese.

Articolo originale su: acupuncturetwincities.com

*Immagine della donna via Shutterstock

 
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