Confisca striscioni del Falun Gong dichiarata incostituzionale a Hong Kong

HONG KONG – Nel corso ultimi due anni, il Dipartimento di Igiene Alimentare e Ambientale (Fehd) di Hong Kong ha interferito con gli stand del Falun Gong confiscando striscioni e materiale informativo. Le loro azioni sono state recentemente decretate incostituzionali ed eccessivamente aggressive.

Da quando nel 1999 il Partito Comunista Cinese ha iniziato la sua brutale persecuzione del Falun Gong, i praticanti di questa disciplina spirituale si sono adoperati per spiegare i fatti della repressione ai cittadini di Hong Kong e ai turisti cinesi provenienti dalla Cina continentale. I praticanti allestiscono degli stand informativi al fine di sensibilizzare la popolazione sulla reale situazione e contrastare così la propaganda del Partito.

A partire dall’aprile 2013 il Fehd, sotto l’amministrazione del capo dell’esecutivo Leung Chun-ying, ha impiegato un’unità operativa per effettuare ispezioni giornaliere degli stand del Falun Gong e confiscare con la forza tutti i loro striscioni e pannelli informativi.

Sebbene i praticanti del Falun Gong abbiano recentemente fatto progressi nelle cause legali che hanno intentato, il Fehd sta ignorando la decisione del tribunale e continua a interferire.

IL CASO DELLA SIGNORA POON

Il 2 maggio 2013 la signora Poon, 50enne praticante del Falun Gong, è andata da sola presso il distretto del Central, dove ha sede l’ufficio del capo dell’esecutivo, a esporre degli striscioni che denunciano la persecuzione in atto. Mentre stava meditando, sono arrivati una decina di agenti del Fehd.

Uno di questi si è impadronito di uno striscione e la signora Poon ha preso in fretta gli altri tra le braccia. Gli altri agenti sono intervenuti cercando senza successo di strapparli via dalle sue mani e infine hanno chiamato la polizia.

Sono arrivati sul posto dieci agenti di polizia i quali hanno invitato la signora Poon a consegnare loro il materiale, ma la praticante si è rifiutata convinta di non aver fatto niente di illegale.

Tuttavia, dopo il suo arrivo alla stazione di polizia, per mettere a verbale l’accaduto è stata costretta a consegnare gli striscioni come prova.

L’8 agosto dello stesso anno, la signora Poon è stata ufficialmente accusata di resistenza e oltraggio al pubblico ufficiale e di esposizione illegale di cartelloni e manifesti su terreno demaniale.

Il 30 gennaio 2015, a seguito di numerose udienze, il magistrato Marco Li Kwok-wai ha decretato che l’articolo 104A dell’Ordinanza della Sanità pubblica e dei Servizi municipali (Phmso), capitolo 132 – divieto di esposizione illegale di cartelloni e manifesti – viola la Legge fondamentale di Hong Kong e il la Legge sui diritti umani.

L’articolo 104A asserisce che nessun cartellone o manifesto deve essere esposto o affisso in un qualunque punto del territorio demaniale, se non con il consenso scritto dell’autorità. L’articolo era stato originariamente utilizzato per limitare l’abuso di esposizione dei manifesti commerciali; tuttavia negli ultimi due anni è stato utilizzato per accusare i praticanti del Falun Gong di esporre senza permesso nelle aree pubbliche i loro striscioni e manifesti.

Il modulo di richiesta della legge per la ‘Gestione dell’esposizione in strada di materiale pubblicitario non commerciale’ è in realtà un modulo ben definito che nella nota (2) specifica: «Solo le organizzazioni elencate al punto B (1) hanno i requisiti per fare richiesta. Non saranno prese in considerazione le richieste effettuate da persone fisiche (a eccezione dei membri del Consiglio Distrettuale e Consiglio Legislativo)».

Poiché l’articolo 104A non consente alle persone la libertà di espressione, il magistrato Li l’ha dichiarato incostituzionale.

Sebbene l’articolo dia al Fehd l’autorità per rimuovere gli striscioni, il magistrato Li ha criticato il reparto per il loro eccessivo uso della forza. Ha anche detto che accusare di reato la controparte è stato un approccio un po’ troppo duro.

Il rappresentante del Dipartimento di Giustizia ha fatto appello contro la decisione di Li ed è stata fissata una nuova udienza. Poiché l’articolo 104A è stato dichiarato incostituzionale, si prevede che le imputazioni saranno ritrattate alla prossima udienza.

La signora Poon ha detto di non essere sorpresa degli esiti. Ha affermato che l’esposizione pubblica della persecuzione messa in atto dal Partito Comunista non è illegale e che è sicura di vincere.

L’ex funzionario della comunità del Partito Democratico Chow Wai-tung, che ha attivamente aiutato i praticanti del Falun Gong, ha detto che il Fehd ha utilizzato a lungo l’articolo 104A per sopprimere i praticanti del Falun Gong soffocando la loro libertà di espressione.

«La Corte ritiene che l’articolo 104A sia in realtà in contrasto con la libertà di espressione», ha detto Chow. «Il Fehd sta abusando di questo articolo, che è come un coltello che soffoca i diritti umani. Ecco perché è stato decretato incostituzionale».

L’ex funzionario del Partito Democratico ritiene che questa decisione sia significativa. «Adesso che la corte ha stabilito che questa legge è incostituzionale, naturalmente non può più essere applicata. Il governo può scegliere se modificare la legge affinché non violi i diritti umani oppure farne una nuova in sostituzione», ha detto Chow.

IL CASO DEL SIGNOR CHAN

Un altro incidente avvenuto il 2 maggio 2013 è divenuto il primo caso in cui un praticante del Falun Gong ha vinto una causa dopo essere stato accusato ingiustamente dal Fehd.

Quel giorno il signor Chan, praticante del Falun Gong, stava esponendo gli striscioni per spiegare i fatti sulla persecuzione in Argyle Street nel distretto di Mong Kok, quando un ispettore del Fehd a capo di dieci membri dell’unità operativa ha tentato di rimuovere il suo materiale informativo.

In seguito alla situazione di stallo raggiunta tra le due parti, il Fehd ha accusato il signor Chan del reato di ostacolo a pubblico ufficiale.

In tribunale, il video fornito dal dipartimento di polizia è stato ritenuto inadeguato come elemento di prova. L’avvocato dell’imputato ha sostenuto che non ci fosse la necessità di replicare a tale video e il magistrato Don So Man-lung ha concordato.

Il giudice ha ritenuto che il signor Chan fosse ignaro che le persone giunte a sequestrare gli striscioni fossero del Fehd e che questi non avessero l’autorità per rimuoverli. La loro rimozione era stata semplicemente autorizzata per decisione dell’ispettore e il video ha rivelato che quest’ultimo è arrivato sul posto soltanto quando l’episodio si stava già ampiamente svolgendo.

Il magistrato ha dichiarato il signor Chan non colpevole e sono stati a lui restituiti gli striscioni. L’intero processo che si è svolto il 29 gennaio di quest’anno è durato un’ora e si è concluso con la vittoria del signor Chan.

Chow ha detto che la vittoria di questo caso è molto significativa dal momento che questa era la prima volta in cui, dopo che il Fehd aveva accusato falsamente un praticante del Falun Gong, la sentenza era stata a favore dell’imputato.

Chow ritiene che questo caso sia molto rappresentativo: mette in evidenza il fatto che la confisca forzata degli striscioni del Falun Gong da parte del Fehd abbia motivi politici. Questo caso dimostra che il Fehd sta deliberatamente cercando di sopprimere la situazione, ha detto Chow.

Recentemente, il Fehd ha continuato ad attaccare gli stand informativi del Falun Gong. Chow ha invitato i membri del Fehd a non infrangere la legge e a non violare i diritti umani fondamentali dei praticanti del Falun Gong.

Articolo in inglese: Confiscation of Falun Gong Banners Ruled Unconstitutional in Hong Kong

 
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