Cittadini cinesi denunciano per crimini contro l’umanità l’ex dittatore Jiang Zemin

A maggio dei coraggiosi cittadini cinesi hanno presentato denunce penali nei massimi tribunali della Cina, chiedendo la condanna di Jiang Zemin per crimini contro l’umanità a causa del suo coinvolgimento nella persecuzione della pratica spirituale del Falun Gong. Si tratta del primo caso in cui i querelanti, dopo aver sporto denuncia, non sono stati molestati dalle forze di sicurezza.

L’ultima volta in cui dei praticanti del Falun Gong in Cina hanno cercato di citare in giudizio Jiang Zemin hanno fatto una brutta fine. Nel 2000 Wang Jie e Zhu Keming furono arrestati e il primo è morto per tortura, l’altro è stato condannato a cinque anni e seviziato con scariche elettriche.

Ma all’inizio di maggio, uno dei querelanti, Zhu Hefei, ha presentato denuncia alla Corte Suprema del Popolo il 16 maggio 2015 e alla Procura Suprema del Popolo il 19 maggio, senza conseguenze. Sulla denuncia si legge che «la Corte Suprema e la Procura Suprema del Popolo hanno la responsabilità di proteggere la Costituzione cinese e di difendere la giustizia. È il momento di ritenere Jiang Zemin responsabile», secondo Minghui.org, un sito web che riporta notizie di prima mano sui praticanti del Falun Gong.

Il caso della signora Zhu è un tipico caso di persecuzione ai danni dei praticanti del Falun Gong. Poco dopo l’inizio della persecuzione nel luglio 1999 è stata illegalmente detenuta, arrestata e sottoposta a tortura psicologica in un ospedale psichiatrico a Nanchino. Il suo ultimo arresto è avvenuto nel luglio 2013.

Molte persone a tutti i livelli della società sono costrette a esercitare la politica di persecuzione per mantenere i loro posti di lavoro, nonostante sappiano che i praticanti del Falun Gong siano brave persone. «Anche loro sono vittime della persecuzione. La mia causa contro Jiang Zemin sta aiutando anche loro», ha scritto la signora Zhu.

«Se non risolvono le loro malefatte, anche loro saranno alla fine portati davanti alla giustizia. Jiang Zemin è elencato come unico imputato in questa denuncia perché ha iniziato tutto questo ed è il colpevole che ha creato la situazione in cui molti altri sono costretti a commettere crimini», precisa la signora Zhu.

ONDATA DI CAUSE

Oltre a Zhu Hefei, anche il caso di Zhang Zhaosen è significativo. Questo praticante del Falun Gong ha presentato denuncia contro Jiang Zemin presso il Tribunale Intermedio di Xiangyang nella provincia dell’Hebei, secondo Mingui.org. Le denunce avevano come mittente il presidente della Corte suprema del popolo, l’Ufficio del Pubblico Mnistero e i procuratori generali della Corte Suprema del Popolo.

Un rappresentante del tribunale ha accettato i documenti e a Zhang è stato permesso di tornare a casa incolume. «Non ricordo nulla di simile che sia accaduto prima», ha detto Xia Yiyang, un alto dirigente di Human Rights Law Foundation, organizzazione no-profit con sede a Washington D.C. che ha citato in giudizio i funzionari cinesi all’estero.

Se la Procura prenderà ulteriori iniziative nel processo contro Jiang non è chiaro, ma il fatto che Zhang Zhaosen è stata in grado di tornare a casa è significativo.

Altri cinque praticanti del Falun Gong della provincia dell’Hebei hanno anche presentato congiuntamente una causa contro Jiang, il 20 maggio, secondo Minghui.

In Yantai, una città cinese nordorientale nella provincia del Shandong, la moglie dell’ingegnere di software Zou Deyong ha inviato azioni legali alla Corte Suprema del Popolo, al Consiglio di Stato, e ai tribunali di Pechino accusando Jiang Zemin di aver dato inizio alla persecuzione e di sostenerla da 16 anni.

Pur avendo citato in giudizio Jiang sei volte senza successo mentre era in prigione, Zhu Keming, uno dei primi ad averlo denunciato, ci vuole riprovare. Ha detto a Epoch Times in lingua cinese che presenterà nuove denunce ai tribunali più alti della Cina, così come al Congresso Nazionale del Popolo, il corpo legislativo del regime agli ordini del Partito Comunista cinese.

Finora non sono state riportate notizie di molestie da parte della polizia a questi individui, un enorme cambiamento rispetto a una decina di anni fa.

PERSECUZIONE

Nel 1999 Jiang Zemin, nonostante il disaccordo degli altri membri di Governo, lanciò una campagna di persecuzione contro il Falun Gong, una pratica spirituale che a quel tempo era praticata da più di cento milioni di persone in Cina. A causa del suo attaccamento paranoico al potere, temeva che il Falun Gong avesse rivendicazioni politiche, e quindi non poté tollerare che milioni di cinesi praticassero gli insegnamenti del Falun Gong: Verità, Compassione e Tolleranza.

Ad oggi oltre 3.800 praticanti sono morti per torture e abusi, secondo Minghui, che segue da vicino la persecuzione. A causa della difficoltà di ottenere informazioni dalla Cina, il vero numero di questi decessi si ritiene che sia di molte volte superiore. Centinaia di migliaia di altri praticanti sono ancora detenuti in carcere, nei centri di lavaggio di cervello e nei campi di lavoro.

La campagna di Jiang ha anche portato alla raccolta di massa di organi da praticanti del Falun Gong imprigionati, secondo alcuni ricercatori che hanno studiato l’impennata del numero di trapianto di organi in Cina dal 2000: David Kilgour e David Matas stimano che 60 mila praticanti siano stati uccisi per i loro organi tra il 2000 e il 2008, mentre Ethan Gutmann, autore del nuovo libro The slaughter: Mass killings, organ harvesting, and China’s secret solution to its dissident problem [Il massacro: uccisione di massa, prelievo d’organi e soluzione segreta della Cina al problema dei dissidenti, ndt], ha detto che la raccolta è continuata almeno fino al 2013.

All’inizio di quest’anno l’Organizzazione Mondiale per Indagare sulla Persecuzione del Falun Gong, un gruppo di ricerca con sede negli Stati Uniti, ha pubblicato una registrazione audio di una telefonata con un funzionario militare di alto rango, che sembrava indicare che l’ordine di effettuare il prelievo di organi del Falun Gong fosse venuto dal «presidente Jiang».

Dal 2000 Jiang Zemin è stato citato in giudizio in trenta Paesi non solo per crimini contro l’umanità, ma anche per tortura e genocidio. Dal 2000, anno in cui è stata presentata la prima causa contro Jiang Zemin, qualcosa sta cambiando.

 
Articoli correlati