Giornalista cinese condannata a 7 anni di carcere

Gao Yu, esperta giornalista cinese di 71 anni, è stata condannata a 7 anni di prigione per rivelazione di segreti di Stato. Era stata arrestata il 24 aprile 2014 per aver diffuso un documento ufficiale a portali web stranieri.

Potrebbe essere il famigerato ‘Documento n° 9’, pubblicato dal gruppo mediatico Ming Jing di Hong Kong ad agosto 2013. Si trattava delle nuove direttive ideologiche redatte dal Dipartimento Centrale di Propaganda del Pcc; in particolare si richiedeva alle università cinesi di stare lontano da sette argomenti: i valori universali, la libertà di stampa, i diritti dei cittadini, la società civile, gli errori storici del Partito Comunista, l’indipendenza della magistratura e ‘l’élite borghese’.

Il documento sembra sia stato discusso nei siti web delle amministrazioni locali, ma i post sono stati poi eliminati. Rimane solo uno screenshot di una circolare che annunciava che i funzionari della Commissione di Edilizia rurale di Chongqin avevano studiato il documento.

GAO YU COMPARE IN UN VIDEO 

Le ultime notizie di Gao risalgono a maggio 2014, quando la televisione di Stato cinese aveva diffuso un video della giornalista con una tuta arancione da carcerata, mentre veniva condotta dalla polizia in una piccola stanza.

«Penso che quello che ho fatto abbia violato la legge e danneggiato gli interessi dello Stato – aveva detto, strofinandosi nervosamente le mani – È stato davvero uno sbaglio», le parole di Gao nel video, mentre i poliziotti annuivano severamente con il capo. «Accetto sinceramente la lezione e mi dichiaro colpevole».

Il video ricorda l’approccio delle confessioni forzate utilizzato durante la Rivoluzione Culturale negli anni 60 e 70: il metodo serve per umiliare l’individuo e per dissuadere altri dal commettere le stesse azioni.

Secondo alcuni il video e l’arresto costituivano un chiaro messaggio del Partito contro la libertà di stampa. Bao Tong, ex consigliere politico di Zhao Ziyang ai tempi del Massacro di Piazza Tiananmen nel 1989 – aveva detto che c’erano una serie di «cose strane» intorno alle accuse contro la Gao. «Se la raccolta e la distribuzione delle informazioni è reato, perché esiste il giornalismo?», si è domandato Bao Tong.

DIFESA DELLA LIBERTÀ DI STAMPA E DI CREDO 

Nel gennaio 2014 Gao Yu ha criticato le fonti di informazioni che Bloomberg e il New York Times hanno usato nel 2012 per raccontare gli agi di Xi Jinping e dell’ex premier Hu Jintao. Gli articoli dei due media americani erano ossigeno per la fazione politica guidata da Jiang Zemin, l’ex capo del Pcc che nel 2012 ha lottato per riottenere nuovamente il potere, dopo la conclusione del suo mandato.

Secondo Gao Bloomberg aveva ottenuto le informazioni pubblicate dall’Ufficio 610, un organo segreto di polizia interno al Pcc, che avrebbe evitato di proposito di far circolare informazioni sui membri della cricca di Jiang Zemin. Tra le informazioni parziali ricevute, Bloomberg avrebbe pubblicato solo quelle inerenti a Xi Jinping, membro della fazione opposta di Zemin.

L’Ufficio 610 è un’organizzazione extralegale fondata nel 1999 per ordine di Jiang Zemin allo scopo di distruggere la pratica spirituale del Falun Gong.

Nel 2011, in occasione della commemorazione dei 12 anni di persecuzione del Falun Gong – una pacifica pratica spirituale cinese – Gao Yu ha usato parole forti: «penso che le libertà di credo e di associazione che il Falun Gong sta inseguendo siano ammesse dalla Costituzione cinese. Chi ha violato la costituzione non è il popolo, ma l’attuale Governo… Negli ultimi 62 anni il Pcc ha fatto molti errori, per mantenere il proprio regime. Questi errori includono la persecuzione del Falun Gong, ma alla fine pagheranno».

Gao Yu, che lavora nel settore dei media in Cina dal 1979, non è nuova alle autorità cinesi. È stata condannata una prima volta il 3 giugno 1989 per aver riportato i fatti sul movimento democratico studentesco di Piazza Tiananmen. Ancora nell’ottobre del 1993 per aver diffuso segreti di Stato. Sei anni più tardi è entrata in libertà vigilata, a causa delle sue cattive condizioni di salute.

Gao Yu ha vinto numerosi premi giornalistici internazionali, tra cui la Penna d’Oro della Libertà, il premio per il Giornalismo coraggioso conferitole dall’International Women’s Media Foundation, il Premio Unesco Guillermo Cano per la libertà di stampa e altri. Ha lavorato per testate come l’inglese Cns e Economics and Political Weekly.

 
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