Chiusura del Brennero, in grave pericolo il Made in Italy

Tra i pericoli della chiusura del Brennero spiccano quelli economici: l’eventualità del blocco al confine preoccupa imprenditori italiani e austriaci, e nel lungo periodo potrebbe danneggiare anche i consumatori.

Secondo dati delle associazioni degli autotrasportatori, la tratta del Brennero è percorsa ogni ora da circa 500 veicoli pesanti. Ogni anno, 29 milioni di tonnellate di merce vi transitano, sia in entrata che in uscita, e un terzo delle nostre esportazioni annuali passa da lì.

I quattro tipi principali di merci interessate, secondo Paolo Zabeo della Confartigianato (Cgia) di Mestre, sono alimentari, automazione (apparecchiature, strumenti meccanici), arredo casa e abbigliamento. Inoltre la Coldiretti parla di 10 miliardi di euro in alimentari che sarebbero messi a rischio (l’entità precisa del danno non è facilmente prevedibile) dai maggiori controlli al confine: si tratta per lo più di prodotti ortofrutticoli e altri alimenti soggetti a deperimento, che naturalmente verrebbero danneggiati dalle lunghe attese al confine.

Il costo per gli autotrasportatori sarebbe di 150 milioni di euro, afferma AssoTir: sempre secondo Zabeo della Cgia, un autotrasportatore costa 60 euro all’ora e in caso di due ore di ritardo, i costi per i noli aumenterebbero del 10 per cento. Questi costi andrebbero a pesare sui prezzi delle merci, e quindi sui consumatori finali. Ma anche sulle piccole e medie imprese, che perderebbero competitività.

Intervistato da Epoch Times Zabeo precisa che i tempi di attesa potrebbero essere persino maggiori di due ore: «Dipende dall’intensità dei controlli», spiega citando il caso della chiusura dell’autostrada tra Austria e Ungheria, dove gli imprenditori tedeschi hanno parlato di tempi di attesa di sette ore.
Le merci interessate dalla possibile chiusura del Brennero appartengono per lo più al Made in Italy; con maggiori attese al confine, l’export italiano perderebbe di competività, con danni per le imprese che lavorano con il principio del just in time, e con un inevitabile aumento dei prezzi, necessario per pagare le ore di lavoro in più agli autotrasportatori.

Tutto questo si aggiunge a un contesto preesistente di «fortissima concorrenza sleale» da parte di autotrasportatori stranieri, per i quali, continua Zabeo, il costo del lavoro è più basso di circa il 30 per cento, i costi del carburante sono inferiori e i tempi di guida non vengono rispettati. Esiste infatti anche un problema di sicurezza: un camionista, ogni quattro ore di guida, è obbligato a fare 45 minuti di pausa. Gli autotrasporatori esteri, insomma, farebbero degli ‘straordinari’ illegali, e potenzialmente pericolosi, dal momento che i tempi di guida hanno lo scopo di mantenere fresca l’attenzione dell’autista, prevenendo gli incidenti.

Ma il blocco del Brennero non infastidisce solo gli italiani: «Gli imprenditori austriaci sono molto preoccupati di questa chiusura», spiega Zabeo. Anche loro, e chiunque lavori con i trasporti dall’Italia verso l’Austria, avrà dei problemi.

Lo scenario per l’Italia, in caso di chiusura del Brennero, sarebbe molto grave. Le nostre piccole e medie imprese dell’alimentare, in particolare, vedrebbero il rischio di forti perdite nelle loro esportazioni. Tutte le nostre imprese che esportano verso l’Austria via Tir, dovranno tenere conto delle ore in più per il trasporto, perderanno in rapidità e dovranno anche aumentare i prezzi.
Il danno per l’economia italiana sarebbe enorme. Il premier Renzi non crede alle minacce austriache, e le definisce «propaganda». Effettivamente questa minaccia potrebbe sembrare eccessiva nei confronti dell’Italia – e anche nei confronti dei valori europei – per essere vero. Eppure cose del genere stanno già succedendo, un po’ più a Oriente, in Ungheria: uno quei Paesi di cui forse abbiamo un’idea solo sfumata, ma che comunque appartengono all’Europa. La lettura del premier è quella giusta, o sta sottovalutando il pericolo? Se è vero che il governo austriaco sta iniziando ad alzare i toni solo per ingraziarsi il suo prossimo (probabile) presidente di estrema destra, cosa succederà quando Norbert Hofer verrà effettivamente eletto?

 
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