Chilly Gonzales: Accendere la passione per la musica classica

La missione di Chilly Gonzales, cresciuto a Toronto, è quella di rendere la musica classica più accessibile. Nell’ultimo album Chambers usa il piano e gli strumenti a corda per fare dei collegamenti tra la musica da camera di epoca romantica e il pop moderno.

Toronto— Quando era piccolo, durante una visita in una galleria d’arte con suo padre, Chilly Gonzales ha acceso una passione: rendere le opere esoteriche più accessibili.

Non è stata realmente l’arte a ispirare il pianista cresciuto in Canada (al secolo Jason Beck), ma il modo in cui suo padre si sforzava per apprezzarla.

«Non riusciva a decidere se un dipinto gli piaceva, fino a che non leggeva il titolo e il paragrafo che ti dice qualcosa dell’opera», ha dichiarato Beck durante un’intervista telefonica dalla Germania.

«Mi ha toccato che a mio padre servisse una storia che lo guidasse. Penso che anche queste persone meritino di godersi le cose creative. È per questo che ho sempre creato molto contesto».

Infatti è diventata una missione per l’acclamato musicista 43enne, che ha lavorato con Drake, Leslie Feist e i Daft Punk (collaborazione che ha fatto guadagnare a Gonzales un Grammy per l’album dell’anno).

Lo scorso anno ha pubblicato ReIntroduction Etudes, un libro di 24 brani per piano facili da imparare, pensato per ispirare i musicisti che si sono arresi. E in una serie di YouTube chiamata Pop Music Masterclass analizza allegramente numerose hit, tra cui Tuesday di ILoveMakonnen.

La settimana scorsa Gonzales ha pubblicato Chambers, l’album solista che usa il piano e gli e strumenti a corda per fare dei collegamenti tra la musica da camera di epoca romantica e il pop moderno.

CP: Perché la gente è scoraggiata dalla musica classica?

Gonzales: C’è qualcosa nella musica strumentale…dev’essere una qualche reazione nella nostra infanzia al fatto che ci dicevano che era arte colta. È questo il motivo per cui diventiamo nervosi quando andiamo a un concerto. È perché proviamo troppo rispetto. Non riusciamo a prenderla così com’è.

CP: Scrivendo della tua canzone The Difference, hai detto che la maggior parte dei musicisti sono «ciarlatani, altri semplicemente mediocri e solo in pochi meritano di essere ascoltati». Come fai definire questo merito?

Gonzales: Ognuno di noi crea la sua strada.

Io potrei pensare che un artista sia un ciarlatano, ma questo non esclude che a qualcuno possa piacere. Significa semplicemente che quando qualcuno si nasconde dietro qualcosa che esisteva prima di lui e che ha funzionato, ai danni di qualcosa di originale che poteva essere apportato al gioco, allora io penso che sia un ciarlatano, che non ha avuto la forza di resistere a una tentazione.

Il più grande rischio e la più grande sfida è sempre prendere la strada più difficile, sii te stesso il più possibile. Lo so per esperienza personale.

CP: Com’è stato il processo di formazione della tua carriera?

Gonzales: Ci sono stati momenti in cui ho tentato di smussare gli angoli, durante la mia giovinezza. E non ha funzionato. Alla fine mi sono trasferito a Berlino e ho deciso che avrei affrontato la mia carriera come avrebbe fatto un rapper.

Ho scelto il nome Chilly Gonzales per questo. Suona come un nome finto e avrei dato, come dire, l’idea di un cartone, e contemporaneamente avrei provato a infondere profondità musicale a quello che facevo. Questa è stata la scommessa che ho fatto perché volevo crearmi la mia strada.

È quello che hanno fatto gli artisti che rispetto di più. Che siano i Daft Punk o Drake oppure Leslie Feist, loro hanno davvero costruito qualcosa. Ne è la prova il fatto che molte persone tentano di imitarli e sono davvero pochi quelli in grado di riuscirci.

CP: Dopo che Kanye West ha criticato il talento di Beck, le persone hanno risposto dicendo che lui sa suonare più di uno strumento. Come rientra questo nella tua idea di talento?

Gonzales: Ho cominciato ad amare Prince molto tempo prima di capire che stava mettendo insieme la sua musica, e l’averlo capito ha accresciuto il mio folle e ossessivo rispetto nei suoi confronti, quando ero un adolescente. Ma la musica doveva arrivare prima.

L’abilità senza una visione è semplicemente la cosa più triste del mondo. E una visione senza abilità può essere totalmente costruita. Naturalmente, una cosa è più preziosa dell’altra. Pharrell Williams le ha entrambe, ma non tutti possono essere Pharrel Williams.

CP: La tua voce è presente solo nel brano Myth Me. Ti senti a tuo agio a cantare?

Gonzales: Non molto. Sono veramente sicuro di me solo quando suono il piano o compongo.

Sono molto contento di non essere un cantante. I miei amici cantanti hanno tutti dei problemi psicologici assurdi con la loro voce. È semplicemente da matti pensare che il tuo strumento sia quella cosa così sensibile che usi tutti i giorni per parlare. Se avessi la febbre e le stampelle, riuscirei ancora esibirmi.

Articolo in inglese: ‘Chilly Gonzales: Igniting Renewed Appreciation for Classical Music

 
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